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Tribunale di Montepulciano, continua la mobilitazione

Tribunale di Montepulciano, continua la mobilitazione

Mantenere il tribunale di Montepulciano per garantire un presidio di legalità e consentire alla struttura di continuare a svolgere la sua funzione giurisdizionale, ma anche quella serie di pratiche quotidiane che interessano migliaia di cittadini. E’ stata questa la richiesta avanzata giovedì 30 gennaio, da una delegazione di sindaci e parlamentari senesi al Presidente della commissione monitoraggio riforma giustizia, Annamaria Palma. Alla riunione erano presenti i deputati democratici, Susanna Cenni e Luigi Dallai; i sindaci Andrea Rossi, di Montepulciano; Gabriella Ferranti, di Chianciano Terme; Fabrizio Fè, di Pienza e Andrea Biagianti, assessore del Comune di Montepulciano e coordinatore dell’esecutivo del Pd senese.

“Da anni ormai – afferma Cenni – stiamo seguendo la vicenda della riforma dell’ordinamento giudiziario. Una riforma nata in modo sbagliato, che ha consentito alcune furbizie locali, e che rischia di penalizzare territori e intere comunità come la nostra. Siamo d’accordo con l’idea di razionalizzare e ottimizzare le strutture giudiziarie, ma non possiamo accettare che vengano cancellati indiscriminatamente importanti presidi di legalità in aree decentrate e montane, come nel caso di Montepulciano. Nell’incontro con la dottoressa Palma abbiamo presentato con determinazione tutte le criticità della situazione creata da una riforma nata malissimo a attraverso lo strumento della legge delega, e che, per ilo momento, nel caso della riorganizzazione del tribunale di Siena sta facendo i conti con costi e disservizi. Abbiamo ribadito che continueremo a concentrarci e a lavorare su tutti quegli atti parlamentari che potranno consentire di attuare proposte alternative o correttive che permettano alla struttura di continuare a svolgere le proprie pratiche”.

“La riforma delle circoscrizioni giudiziarie – sottolinea Dallai – con cui si procederà alla soppressione dei tribunali presenti nei nostri territori, come quello di Montepulciano, continua a preoccuparci, viste le conseguenze negative che graveranno sulle comunità locali. Eliminare questi presidi di legalità significa rendere ancora più problematico e macchinoso l’accesso al servizio della giustizia, con conseguenze sul tessuto sociale, economico e imprenditoriale locale. Noi crediamo che la soppressione del Tribunale di Montepulciano non determini i vantaggi in termini economici e di razionalizzazione che la legge di riforma si pone come obiettivo. Occorre inoltre che siano fornite adeguate garanzie in termini di risorse e personale per scongiurare l’intasamento delle sedi centrali. È un diritto dei cittadini avere un’organizzazione giudiziaria efficiente, che sia posta in condizione di lavorare con serenità e celerità. E’ necessario dunque che il Governo intervenga per correggere le distorsioni nella riforma, in modo da adottare criteri oggettivi e qualitativi in base ai quali procedere alla razionalizzazione e quindi all’efficienza nell’accesso ai servizi legati alla giustizia”.

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