Già programmati i lavori di ripristino dei cedimenti delle mura. Frana di Canneto: a Montepulciano opere in pieno svolgimento
Si avviano alla conclusione i lavori che interessano il versante di nord-est del colle su cui poggia la città di Montepulciano. L’intervento fa parte del più ampio progetto conosciuto come “Frana di Canneto”, un’opera che, dopo una fase di monitoraggio, avviata una ventina d’anni fa in collaborazione con il Dipartimento di Geotecnica l’Università di Siena, e una successiva di studio e progettazione, sta affrontando in maniera risolutiva un’importante problematica.
I LAVORI IN CORSO
In questo momento il cantiere occupa una fascia del costone nord-orientale che va, orientativamente, dalla Porta dei Grassi al cosiddetto Torrino, il punto dove il profilo del centro storico poliziano piega decisamente verso settentrione. In quest’area si sta concludendo la posa dei grandi tubi che, raccogliendo le acque di superficie della stessa Porta dei Grassi, di Collazzi e Via Piana, le convogliano verso il Fosso della Casella, situato a valle, nella zona di Via di Canneto.
LA FRANA DI CANNETO
“La Frana di Canneto, ovvero il lento movimento di una massa di terra dai fianchi del colle poliziano, è dovuto proprio all’acqua piovana che scorre verso il basso, provocando fenomeni di erosione” spiega Luciano Garosi, vice-Sindaco con delega ai Lavori Pubblici. “E’ quanto è stato possibile accertare grazie alle ricerche tecniche e l’opera consiste appunto nel raccogliere l’acqua di superficie e deviarla verso valle, senza che interessi l’area soggetta al problema”.
IL QUADRO GENERALE DELL’OPERA
La prima parte dei lavori, completata nel 2011, ha consentito di realizzare la grande canalizzazione che giunge al torrente Casella e di raccogliere le acque meteoriche provenienti dal ponte sottostante Via di San Biagio, per un importo di 360.000 Euro.
Per la seconda parte, in corso di svolgimento, l’Amministrazione Comunale ha ottenuto un finanziamento dalla Regione Toscana di 1.350.000 Euro; il primo stralcio, quello prossimo alla conclusione, del valore di 500.000 Euro, comprende la posa del tubo che va poi ad innestarsi nella condotta che guida l’acqua verso valle, aggirando il costone più fragile, e l’installazione di “gabbionate” di pietra e rete metallica che proteggono la tubazione e garantiscono la tenuta del ripido terrapieno. La fascia immediatamente sottostante le abitazioni più periferiche di Via Piana, è stata ricoperta con geostuoie, tenute in posizione da cavi e perni di ferro, che permettono la crescita dell’erba che nasconderà alla vista il manufatto. Inoltre l’impianto separa le acque bianche da quelle nere, con evidenti benefici anche sotto l’aspetto ambientale.
Nel frattempo è stato predisposto (ed è di imminente approvazione) il progetto che destinerà i restanti 850.000 Euro alla fascia di costone che va dal Torrino all’area sottostante il parcheggio ed il giardino delle Coste.
Anche questo secondo stralcio, oltre al completamento della tubazione per la raccolta e la deviazione delle acque di superficie, già in parte realizzata con il primo stralcio, prevede l’installazione delle geostuoie a protezione della parete tufacea che sostiene quella zona.
“Onde prevenire equivoci ed inutili preoccupazioni, specifichiamo che la striscia color terra che si vede sul fianco del colle – sottolinea Garosi – non è un effetto dell’eventuale movimento franoso (che non c’è) ma è, molto più semplicemente, il cantiere per la posa della tubazione”.
L’ATTENZIONE A MURA E COSTONI
“All’ingente intervento relativo alla Frana di Canneto se ne aggiungono altri che confermano l’elevata attenzione che l’Amministrazione Comunale dedica alla salvaguardia del sistema murario della città e dei versanti collinari sui quali poggia. Proprio in queste ultime settimane – annuncia il vice- Sindaco – abbiamo ottenuto ulteriori finanziamenti per poco meno di mezzo milione di Euro destinati alla ricostruzione dei tratti di mura che hanno ceduto in Via delle Case Nuove e Via del Giardino a causa delle forti piogge dell’autunno/inverno 2012 – 2013. Per quanto riguarda le mura di Collazzi, la situazione è molto migliorata dopo la sistemazione del parcheggio sottostante l’omonima via, realizzato dal Comune, che ha permesso di recuperare la fruibilità l’area, illuminarla e collegarla con due percorsi pedonali al centro storico. Ci troviamo al cospetto di cinte murarie che risalgono al Rinascimento e che sono quindi oggetto di costante attenzione: un’opera complessiva di restauro preventivo richiederebbe risorse molto consistenti, al di fuori delle possibilità del bilancio comunale; è anche in questa direzione che si muove la costante ricerca di finanziamenti”.
Foto Copertina: frana di Via Case Nuove