Ponte sicuro, tra oggi ed il momento in cui il governo disciplinerà puntualmente tutta la materia. L’assessore regionale al diritto alla salute commenta così l’approvazione, da parte della Giunta regionale, della delibera che regolamenta in Toscana la fecondazione eterologa, resa possibile in Italia da una recente pronuncia della Corte costituzionale.
“La delibera – ha dichiarato l’assessore Marroni – riempie lo spazio di incertezze che si è aperto dopo la sentenza della Corte. La Toscana ha perciò deciso di intervenire, dettando direttive certe destinate ai centri privati, privati accreditati e pubblici operanti in regione, in attesa delle determinazioni del governo ed evitare un far west in una materia così delicata. Vorrei a tal proposito fare un grosso apprezzamento per come il governo sta affrontando la materia e ribadire che le norme contenute nella delibera avranno valore fino a che il governo non emanerà la propria direttiva. Un’omogeneità a livello nazionale è assolutamente auspicabile. Non si tratta assolutamente – ha concluso – di una fuga in avanti ma di un ponderato atto di responsabilità preso per dare un quadro certo, almeno in Toscana, in attesa di provvedimenti del governo o del Parlamento”.
Le norme contenute nella delibera intervengono esplicitamente al fine di garantire che le donazioni avvengano attraverso protocolli medico-sanitari rigorosi e si assicuri piena ed effettiva gratuità delle donazioni e scongiurare così rischi di commercializzazione. Le direttive prevedono l’adozione di tutte le iniziative necessarie per rispettare tracciabilità, anonimato e privacy. I centri che vorranno effettuare la particolare procedura sono chiamati ad un atto di responsabilità e dovranno, in questa fase di avvio, autocertificare il rispetto dei requisiti previsti dalla normativa regionale e delle disposizioni contenute nella delibera approvata dalla Giunta.