Comunicato Arcigay di Arezzo – Chimera Arcobaleno del 04/11/2014
Arcigay Arezzo invita l’allenatore dell’Arezzo ai corsi di formazione dell’associazione per capire la gravità di insulti omofobi e sessisti
«Sono gravissime le esternazioni dell’allenatore dell’Arezzo Eziolino Capuano di domenica scorsa a margine della sconfitta della propria squadra – il commento di Cristina Betti, presidente di Arcigay Arezzo – gli insulti di stampo omofobico non sono più tollerabili, né tantomeno giustificabili da momenti di ira».
L’uscita ignorante e sessista di Capuano (che non vogliamo neppure ripetere) purtroppo mette in luce quanta omofobia sia ancora presente nel calcio italiano, trattandosi dello sport per eccellenza più praticato e seguito da giovani e meno giovani, sempre sotto i riflettori dei media, questo episodio assume una gravità ulteriore ed è assolutamente da condannare.
Anche se le parole di Capuano sono state “ritrattate” o “giustificate” dallo stesso, sono state ormai pronunciate e di sicuro hanno colpito e ferito la sensibilità dei molti atleti omosessuali, ma anche di quelli eterosessuali che credono che in campo, come nella vita, le differenze siano una ricchezza e che lo sport possa essere strumento di unione e di condivisione al di là dell’orientamento sessuale, del genere, della razza ecc…
Chimera Arcobaleno sta portando avanti da 2 anni il progetto “Play Pride” insieme al comitato provinciale Uisp, una campagna di sensibilizzazione contro l’omofobia e tutte le discriminazioni nello sport, che si è realizzata attraverso tornei di volley, calcio e rugby giocato, ma anche tavole rotonde, incontri e momenti di riflessione ai quali l’allenatore Capuano è invitato a partecipare in futuro, affinchè gli “addetti ai lavori” e i professionsti del calcio siano i primi a lanciare messaggi positivi.
Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla nostra redazione