Nel corso di AgrieTour, il salone nazionale dell’agriturismo e dell’agricoltura multifunzionale che si è svolto ad Arezzo dal 14 al 16 novembre, è stato organizzato un interessante convegno sul futuro della Valdichiana e sulle strategie di sviluppo economico a partire da un elemento identitario fondante, ovvero l’agricoltura.
Al convegno hanno partecipato esponenti della Banca di Credito Cooperativo Valdichiana, del Comune di Cortona, dell’Istituto Vegni, della Confesercenti e della Confagricoltori della provincia di Arezzo. Il dibattito è partito dal tema dell’agriturismo e ha fornito importanti contributi sul tema del turismo, dello sviluppo agricolo e agroalimentare, sul rispetto dell’ambiente e del suolo come valorizzazione del patrimonio territoriale della Valdichiana.
Ha aperto il convegno Andrea Sereni, presidente della Camera di Commercio di Arezzo:
“La Toscana è la culla dell’agriturismo. Il modello dell’agriturismo tutela il paesaggio, favorisce il presidio del territorio. Quello toscano, soprattutto, è un paesaggio costruito: è artificiale, frutto di secoli di rapporto tra uomo e natura, con le leopoldine e i cipressi. Valorizzare il territorio, quindi, è il modello per uscire dalla crisi. La globalizzazione uniforma i prodotti, quindi i territori devono puntare sulla qualità aggiuntiva che riescono a produrre con la loro particolarità.”
La valorizzazione del territorio è stata portata anche a EXPO2015, grazie al video che la Camera di Commercio ha presentato nei giorni scorsi: “Arezzo, Grazie mille!”
Il convegno è proseguito con l’intervento di Mario Checcaglini, direttore della Confesercenti:
“Dobbiamo sostenere le piccole imprese del turismo, che hanno bisogno di organizzarsi per reggere il mercato internazionale. Abbiamo ormai perso il 25% della produzione industriale, se non la sostituiamo con altre attività, si creano problemi sociali enormi di disoccupazione e mancanza di sviluppo. Crediamo tutti che il turismo sia l’occasione per creare ricchezza economica. Tuttavia, manca un’organizzazione nazionale e regionale all’altezza. I turisti vengono in Toscana perchè la conoscono, ma le mancanze dell’ENIT e la chiusura delle APT non hanno affatto favorito il turismo.”
L’intervento di Albano Ricci, assessore del Comune di Cortona con deleghe al turismo, alla cultura, all’agricoltura, alle attività produttive e alle politiche giovanili, ha posto l’attenzione sulla necessità di creare un “rinascimento verde” per lo sviluppo della Valdichiana:
“Se vogliamo parlare di futuro e di progresso per il nostro territorio, dobbiamo pensare a Cortona oltre le mura. Dobbiamo pensare alla cultura e alle attività turistiche in interazione con l’agricoltura, l’ambiente, la produzione artigianale. Cultura, ambiente e territorio: tre elementi indissolubili e profondamente integrati. Abbiamo la fortuna di vivere in Valdichiana, ma dobbiamo averne cura: accanto al grande valore agricolo si accompagna un grande valore artistico e culturale. Ma deve anche dare lavoro, altrimenti è solo estetica. Il nuovo rinascimento verde della Valdichiana deve avere l’agricoltura come volano, mettere al centro l’uomo e il suo rapporto con l’ambiente. Oltretutto l’agricoltura è fondamentale anche per la salvaguardia del suolo, quindi è la custode del nostro territorio.”
La presidente di Banca Valdichiana, Mara Moretti, ha ribadito l’impegno della banca a supporto dello sviluppo del territorio:
“La nostra banca è nata nel 1908 come Cassa Rurale e Prestiti di Chiusi, quindi nasce in un ambiente rurale e artigianale, legato alla nostra tradizione. Uno dei settori da riscoprire e valorizzare è l’agricoltura. Un nuovo modo di intendere l’agricoltura che deve tener conto della tutela ambientale.”
Al centro del dibattito l’intervento del prof. Pierluigi Rossi, medico in scienze dell’alimentazione e docente dell’Università di Bologna:
“Accompagno la Banca Valdichiana da alcuni anni nel dare identità alla nostra produzione agricola. Dobbiamo svegliarci, perché i consumatori adesso hanno una domanda motivata, i comportamenti alimentari sono cambiati: dalle farine ai cereali integrali. Abbiamo perso la battaglia del grano, stiamo perdendo quella dell’olio e rischiamo di perdere quella del vino. Se facciamo delle battaglie sulla quantità perdiamo, dobbiamo puntare sulla qualità. Se seminiamo delle varietà di grano che sono in produzione anche in America o in Canada, non saremo mai nel mercato, perché i nostri prodotti costeranno di più. Le varietà moderne non sono più sostenibili per noi, dobbiamo riprendere i grani antichi e puntare sulla qualità. Le varietà moderne sono più propense a creare problemi quali la celiachia e la stipsi, si forma più glutine nell’impasto e causano danni a lungo termine nei villi intestinali. La domanda di grani antichi e di cereali integrali è in tumultuoso sviluppo, dobbiamo svegliarci e cambiare la produzione.”
Altri interventi hanno animato il convegno, mostrandosi in sintonia con il filo conduttore degli altri protagonisti. Il presidente di Confagricoltura, Angiolino Mancini, ha criticato il Piano paesaggistico della Regione Toscana e ha rivendicato l’importanza di coinvolgere gli agricoltori nella tutela e nello sviluppo del paesaggio. Mauro Conti, direttore di BiT Spa, ha illustrato l’importanza del progetto di Sviluppo Rurale 2014-2020 e le opportunità per le imprese, che possono rivolgersi al braccio operativo delle BCC per favorire il settore agricolo e ambientale, con tecnici che aiutano gli investimenti del settore. Infine la dirigente scolastica dell’Istituto Vegni, Maria Beatrice Capecchi, ha presentato i nuovi progetti formativi del Polo Tecnico delle Capezzine, che da 128 anni risponde alle esigenze della società e dell’economia prevalentemente agricola del nostro territorio.
Le conclusioni sono state affidate al direttore generale di Banca Valdichiana, Fulvio Benicchi:
“Tutti gli interventi sono stati collegati da due temi principali: tradizione e innovazione. Passato e futuro: il passato come valore del nostro territorio, da cui dobbiamo trarre la forza necessaria per guardare al futuro della Valdichiana. Tutti vogliamo agire in sinergia, dobbiamo mettere in comune risorse, opportunità e idee per superare alla crisi e guardare al domani con maggiore sicurezza, spinti dall’entusiasmo e dalla concretezza. Questa iniziativa è stata un punto di partenza. Insieme, per crescere insieme: noi ci siamo.”
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