Le Associazioni di tutela territoriale e paesaggistica Il Bersaglio di Montepulciano, ARIA di Chiusi e
Opera Val d’Orcia di San Quirico d’Orcia, hanno presentato le Osservazioni alla proposta di
individuazione di un sito potenzialmente idoneo ad ospitare il Deposito Nazionale delle scorie
radioattive nel Comune di Trequanda.
Ricordiamo infatti che le aree potenzialmente idonee hanno 180 giorni di tempo per inoltrare le loro osservazioni sulla mappa delle aree utilizzabili per il deposito delle scorie nucleari: un processo di consultazione pubblica a cui possono partecipare le istituzioni e i cittadini per permettere alla Sogin, la società pubblica incaricata della messa in sicurezza dei rifiuti nucleari, di individuare il sito definitivo in cui costruire il Deposito Nazionale.
Questo il commento delle associazioni di tutela territoriale:
Nella consapevolezza che è obbligo di ciascuno stato membro della Unione Europea provvedere alla sistemazione e allo smaltimento dei rifiuti radioattivi, abbiamo ritenuto opportuno proporre le nostre Osservazioni nell’ambito del procedimento di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) con l’obiettivo di fornire un contributo utile alla corretta individuazione del sito più idoneo alla realizzazione del Deposito Nazionale. Corretta individuazione che necessariamente deve prendere in esame, sì i punti di forza, ma anche le criticità di ciascun sito. All’interno di questo contesto
abbiamo sviluppato le nostre Osservazioni, articolate nei diversi aspetti (ambientale, naturalistico, geomorfologico, culturale, storico-architettonico, economico e di pianificazione del territorio), basate su elementi il più possibile oggettivi e verificabili. Un lavoro articolato e complesso che ha avuto, tra le altre, anche il supporto di competenze universitarie qualificatissime, attraverso le quali sono emersi con evidenza molti fattori critici della eventuale realizzazione del Deposito nel Comune di Trequanda. Una localizzazione all’interno di uno dei 10 Paesaggi Rurali Storici Italiani riconosciuti dal Ministero dell’Agricoltura e a diretto contatto con una delle zone italiane in assoluto di maggior pregio ambientale e storico artistico quale quella della Val d’Orcia, peraltro dichiarata dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità fin dal 2004. Fattori ambientali, naturalistici, geomorfologici e socio-economici (tutti documentabili e documentati) attestano la inadeguatezza di questo sito come candidato ad ospitare il Deposito Nazionale delle scorie radioattive. Con questa nostra iniziativa ci auguriamo di dare un contributo plurisettoriale utile ad un confronto costruttivo nell’ambito del Seminario Nazionale (che dovrà esaminare e discutere tutte le Osservazioni presentate) che veda riconosciute le nostre ragioni.
Cogliamo l’occasione infine per rilanciare con forza l’appello all’Unione dei Comuni della Val di Chiana perché nel Piano Strutturale Intercomunale, in fase di adozione, vengano istituite adeguate “zone cuscinetto” a salvaguardia di tutta la Val d’Orcia. Gli strumenti normativi di pianificazione del territorio ci sono, si tratta solo di utilizzarli.
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