Si è svolta il 24 maggio ad Aquisgrana, in Germania, la cerimonia di consegna dello Charlemagne Youth Prize, il premio che viene assegnato ogni anno dal 2008 dal Parlamento europeo e dalla Fondazione del Premio internazionale Carlo Magno a progetti giovanili volti a valorizzare l’identità comune europea e la pratica della cittadinanza europea, favorendo il processo di integrazione europea.
Tra i 26 vincitori nazionali, si aggiudica il riconoscimento 2022 come migliore progetto italiano The Giufà Project, ideato e diretto da Laura Fatini, regista, pedagoga e drammaturga. Il progetto era stato avviato nel 2018, a partire dalla realizzazione dello spettacolo “Nelle scarpe di Giufà”, una coproduzione presentata nell’ambito del 43° Cantiere Internazionale d’Arte, con Nuova Accademia degli Arrischianti – Sarteano. Aveva anche partecipato nel 2015 al Festival Orizzonti di Chiusi nella versione “Ballata per Giufà“.
A ritirare il premio il traduttore e mediatore culturale Redi Asabella, accompagnato da Laura Fatini e dal progettista e facilitatore artistico Francesco Pipparelli, che per primo aveva creduto nell’opportunità di misurarsi per il prestigioso premio europeo.
The Giufà Project nasce dalla cooperazione tra artisti, giovani e organizzazioni creative provenienti da diverse aree d’Europa per esplorare il tema della migrazione, per dare una risposta artistica agli interrogativi posti dagli spostamenti di massa che si stanno verificando in tutto il pianeta.
Il percorso si è inserito nel The Complete Freedom of Truth (TCFT), un programma per giovani creato da Opera Circus (UK) che offre scambi culturali, residenze, sviluppo di competenze e leadership a una rete crescente di giovani in tutta Europa, ed è stato commissionato da Glyndebourne (UK) come parte di un lavoro tuttora in corso e che ha come obiettivo principale la promozione dell’opera lirica contemporanea presso un pubblico più possibile ampio.
La Nuova Accademia degli Arrischianti di Sarteano ha contribuito anche organizzando laboratori di teatro di comunità che si sono svolti in tutta Italia e valorizzando incontri e iniziative per far conoscere il progetto. Dal 2018, in soli 4 anni il progetto ha coinvolto, tramite laboratori teatrali intergenerazionali, spettacoli e incontri di arti partecipative, più di 500 persone in 5 Paesi (Italia, Inghilterra, Portogallo, Belgio, Albania) e prodotto testi teatrali, musiche originali, costumi di scena e una metodologia per laboratori di teatro sociale e di comunità, supportando la crescita di una collettività basata sulla condivisione, l’incontro e la creatività.
“È bello che un piccolo progetto sia cresciuto così tanto. – ha dichiarato Francesco Pipparelli – Continueremo a lavorare per portare questa storia fatta di inclusione, comunità e incontro in giro per l’Europa e non solo, visto che quest’estate saremo in Albania. Spero che questo tipo di idea aiuti a capire l’importanza del teatro e dell’arte per supportare la crescita di tutti!”
“Stiamo già pensando a cosa fare dopo, la Valdichiana è candidata come capitale europea della cultura, sarebbe bello riuscire a costruire un passo di Giufà di nuovo in Valdichiana in quel contesto” è invece il commento di Laura Fatini.
Nel 2022 The Giufa Project si sposta in Albania, a Korçë; il prossimo luglio andrà in scena, in forma itinerante e bilingue, lo spettacolo animato da attori albanesi e italiani, per la regia firmata ancora da Laura Fatini. Per la trasferta albanese il progetto ha ricevuto il patrocinio del Comune di Sarteano, del Parlamento Europeo e l’interessamento dell’Istituto di Cultura Italiana in Albania.
Proprio per finanziare questo nuovo progetto è stato lanciato un crowdfunding su Ulule, che ha come obiettivo quello di promuovere l’incontro tra generazioni e popoli del Mediterraneo attraverso il teatro sociale e di comunità. Grazie a “The Giufà Project”, attori italiani e albanesi lavoreranno insieme, ognuno nella sua lingua o in una lingua che inventeremo, attori con esperienza e artisti giovani ed emergenti che collaborano per realizzare uno spettacolo che parli di libertà, incontro, multiculturalità e radici comuni.