Domenica 21 maggio la comunità indiana Sikh della Valdichiana senese si prepara a celebrare la “Festa del Vaisakhi”, una delle principali ricorrenze della religione nel calendario. Negli anni scorsi le celebrazioni si erano svolte a Sinalunga (grazie alla presenza di una numerosa comunità di cui abbiamo parlato anche in occasione della Fiera alla Pieve), mentre quest’anno si terrà in Piazza Giovanni Falcone, di fronte alla sede della Pubblica Assistenza di Torrita di Siena.
La partecipazione alla festa è libera e aperta a tutti. Il corteo religioso Sikh si terrà domenica 21 maggio a partire dalle ore 11 e ci saranno anche gli stand gastronomici, con il pranzo offerto dalla comunità, gratuito per tutti i partecipanti. Possono partecipare tutte le comunità per la festa del Vaisakhi.
Così la comunità Sikh della Valdichiana senese presenta le celebrazioni:
Vaisakhi (o Baisakhi) è la commemorazione della nascita del Khalsa (nata nel 17° secolo), un termine usato per i Sikh che sono stati battezzati. Sikhi connota “il percorso temporale dell’apprendimento” ed è radicato nella parola “imparare”. L’inaugurazione del Khalsa significa libertà di credo e il rifiuto di distinzioni artificiali basati su tribù, etnia e razza. Khalsa era nata per preservare la fede e umanità, una religione basata su fratellanza universale, sull’uguaglianza di uomini e donne e di tutti gli individui.
Il primo battesimo del Khalsa, una cerimonia chiamata Amrit Sanchar, ebbe luogo nel 1699 sotto la guida di Guru Gobind Singh Ji, il decimo Guru Sikh. All’inizio del primo Khalsa, il decimo Guru ha battezzato cinque Sikh e in cinque passarono alla storia come i Panj Pyare (i cinque amati o devoti): essi così presero il cognome “Singh” (leoni o principi) e le donne diventarono “Kaur” (leonesse o principesse). Da questi “Panj Pyare” Gobind Singh si fece a sua volta battezzare: in questo modo nella nascente Khalsa, la comunità dei puri, il maestro era uguale al discepolo. Era nato il Khalsa.
La mattina di Vaisakhi, i fedeli si riversano per strada a festeggiare e il Guru Granth Sahib Ji (il libro sacro dei Sikh, che viene considerato il Guru vivente) è portato in processione su un carro. La processione è chiamata Nagar Keertan. La parola “Nagar” significa “città o quartiere” e “Kirtan” è un termine che indica il canto di Shabad (inni divini). La strada prima e durante la processione viene pulita dai Sewadar (volontari). Il Nagar Keertan è guidato da cinque Khalsa: Panj Pyare. I fedeli con la testa coperta chinano il capo davanti al libro sacro e seguono la processione cantando gli inni divini. Chiunque, indipendentemente dalla propria fede è benvenuto a partecipare e il cibo gratuito chiamato “langar” viene offerto a tutti. Il langar (o cucina libera) fu introdotto da Guru Nanak, che fu il fondatore del Sikhismo e fedele dell’intera umanità. Alla fine la processione si conclude con “Ardas” ovvero la preghiera e si ringrazia tutti per il loro contributo.
Pertanto per gli indiani Sikh, Vaisakhi è l’occasione per festeggiare orgogliosamente le proprie origini e la propria identità religiosa.
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