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Cara La Valdichiana, finalmente si riparte

Cara La Valdichiana, finalmente si riparte

Ciò che ha sempre limitato la mia capacità di amare la Valdichiana è la paura di non avere le possibilità di essere ciò che voglio. 

Però negli ultimi anni proprio chi fa parte di questo territorio mi ha messo a disposizione gli strumenti per diventare ciò che mi ero prefissata nel breve periodo e per gettare le basi per quella che sarei voluta essere in un futuro ancora non ben tangibile. 

È quindi vero che i nostri luoghi tarpano le ali? È vero che chi vive nei nostri paesi ha meno possibilità di raggiungere degli obiettivi rispetto a chi è nato in una grande città? Probabilmente sì, è però vero che per chi vuole vivere di lavori legati alla terra, alla produzione agricola o al turismo la Valdichiana si presenta sempre di più come il luogo “ideale” in cui stare. Ma è effettivamente così? È veramente così facile? E chi decide di rimanere qua davvero lo fa perché non ha altre possibilità?

Queste sono solo alcune delle domande che mi sono venute in mente in questi anni, mentre conoscevo sempre di più un territorio che mi sembrava non mio, non fatto per me. Ed è probabilmente grazie a questa diffidenza che con il tempo si è deciso di darmi la possibilità di gestire un giornale che invece a questo territorio ci è legato con le radici e con i rami. Non avrei mai proclamato a gran voce quanto è bello questo territorio senza pensarlo veramente, chi mi conosce sa, che prima di spendere due parole positive penso sempre a quelle negative. 

Ho avuto vari mesi per pensare agli obiettivi e ai progetti de La Valdichiana e solo quando ho dovuto scrivere “chi siamo” mi sono resa conto che c’era un punto su cui non potevo non concentrarmi: le persone che vivono nel nostro territorio hanno bisogno di voce. 

Il territorio, i nostri luoghi, i nostri paesi, meritano di avere spazio, ma se c’è una cosa su cui dobbiamo insistere è la possibilità di dare voce a coloro che vivono, lavorano, studiano o desiderano tornare in questo territorio. Non importa se ora lo odiano o se invece lo amano con tutto il cuore e non si vedono da nessun’altra parte, non importa se lavorano nelle terre della Valdichiana e ci vivono in simbiosi o se invece semplicemente hanno la residenza qui, ma ciò che fanno potrebbero benissimo farlo in un altro posto. 

Dimostrare l’eterogeneità di chi vive in Valdichiana, dargli voce, è l’unico modo, a mio parere, per averne un racconto sincero.

Con questa volontà nascono molte delle rubriche che saranno all’interno del nuovo piano editoriale.

Una tra le prime è “Chianini nel Mondo”, la quale ci ha permesso di venire in contatto con persone che evidenziano problemi e carenze del nostro territorio, ma che allo stesso tempo non riescono a non chiamarlo casa. Ce ne sono state altre poi che di chianino hanno solo la nascita, ma che ci hanno potuto dimostrare che non tutti nel nostro territorio nascono con il paraocchi, ma anzi, appoggiano e aiutano a realizzare i sogni di chi ha necessità di andare via per essere ciò che vuole. Nascere qui spesso non rappresenta un limite, ma un grande punto di partenza.

Un’altra rubrica è “Mens sana in corpore chiana”, una rubrica neonata, nata da neanche un mese, grazie all’aiuto di una professionista, la nutrizionista Virginia Lucherini, chianina d.o.c., che ci condurrà per mano nel mondo dell’alimentazione tra spesa sostenibile, ricette con prodotti locali e aiuto nella comprensione e nella gestione di una dieta influenzata da una cultura e da uno stile di vita come quello chianino.

Ancora in fase embrionale è la rubrica creata insieme alle psicologhe Elisa Berti e Agnese Mangiabene, dove analizzeremo alcune delle tematiche di cui si sente più parlare nel mondo del famoso “benessere” psicologico, andando a capire come queste vengono vissute e si articolano nelle nostre zone. Un punto di vista professionale che potrà aiutare i più curiosi a farsi un’idea su ciò che spesso si sente dire in maniera errata o poco professionale. 

A gran voce torna poi “Specchio”…ma se i professionisti con cui parlavamo una volta hanno preso parola e scrivono all’interno del giornale con chi andremo a parlare? L’idea è quella di fare due chiacchiere con persone che nell’ultimo periodo hanno “rotto” i social. Come sono arrivati a essere “personalità” e chi erano prima di esserlo? Ma soprattutto, di cosa si occupano veramente e perché gli argomenti di cui parlano sono sempre più importanti? Delle interviste che speriamo possano fare comprendere l’importanza dei canali social come fonte di informazione alle generazioni più grandi e che possano aiutare a scoprire nuove persone da seguire alle generazioni che invece di social si nutrono quotidianamente. 

Resteranno poi rubriche storiche e acclamate come le “Ricette con l’aglione della Valdichiana”, rubrica tenuta da Massimo Monechi, o la “Parola Chianina della Settimana”, rubrica social che ci permette di creare scambi e costruire relazioni interessanti con chi ci segue. 

Continuerà il nostro podcast “Universi Paralleli”, mentre tutti gli altri ad ora verranno messi in pausa, nell’attesa di trovare nuove modalità e contenuti che possano sorprenderci. 

Tante altre rubriche nasceranno, altre torneranno, altre ancora verranno sospese; il lavoro da fare è tanto e si modellerà con il tempo e sulle persone che lo scriveranno.

Inutile dire che il racconto della nostra terra, attraverso articoli professionali e scritti dalla nostra Redazione, non si fermerà. 

Come non si fermerà la pubblicazione di libri da parte de “LaV libri”, un obiettivo che siamo riusciti a raggiungere e che ci rende fieri del lavoro svolto in questi anni. Dare possibilità a persone del nostro territorio di scrivere o semplicemente di raccontare la loro storia e il loro sapere in un libro tangibile è gratificante. 

Allo stesso modo continueremo a partecipare agli eventi della Valdichiana, sia per supportare le realtà che hanno dato vita all’evento stesso, sia per dare sfogo alla nostra fantasia creando format e giocando con i social.

Anche i social subiranno un restyling, cercheremo di dare maggiore continuità e ordine alla pubblicazione e daremo vita a contenuti ad hoc che ci aiuteranno a comunicare i progetti del nostro magazine.

Questo nuovo approccio, la nuova volontà di arrivare a generazioni spesso escluse da un racconto giornalistico, non vuole sradicare ciò che è stato fino ad ora il magazine. Il nostro obiettivo rimane quello di raccontare questo territorio in modo autentico, dando al racconto diverse sfaccettature, così che tutti possano trovare un loro spazio. Storia, cultura, eventi, attualità, inchieste, sono solo alcune delle cose di cui parleremo e di cui abbiamo parlato, che ci permettono di esplorare questa zona del mondo in maniera autentica ma professionale.

Il nostro rimane un approccio “glocale”: un unione di globale e locale. Teniamo a mente le particolarità locali, ma non ci chiudiamo al mondo. Anzi, andiamo a cercarlo: vogliamo portare il mondo in Valdichiana e la Valdichiana nel mondo, ma più che mai vogliamo creare un legame tra le realtà locali e il mondo al loro esterno.

Da sempre crediamo in un giornalismo a servizio delle persone, sostenibile e aperto a tutte le voci.

Ed è da questa frase che sono partita quando ho pensato concretamente al nuovo piano editoriale. Le persone sono centrali quando si parla di giornalismo, quando si parla di cultura, di società, di territorio, e La Valdichiana, questo magazine, nel suo piccolo, non poteva esimersi dal farlo.

Ora si riparte veramente, ma prima un grazie alla redazione, che mi ha accolta quando odiavo il posto e le persone del luogo in cui ero nata e non sapevo cosa fare della mia vita. Un grazie a una redazione che mi ha dimostrato quanto si possa amare il proprio lavoro, se fatto nel modo più coerente possibile alla propria persona. 

Infine un grazie a questo territorio, la Valdichiana, con cui continuo ad avere una relazione complicata ma che mi sta permettendo di capire chi sono veramente, dandomi una voce e un posto in cui parlare. Ora non mi resta che restituirle il favore dando finalmente vita a un nuovo capitolo de La Valdichiana Magazine.

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