All’ospedale di Nottola si può scegliere di partorire avendo un travaglio ancora più dolce grazie a un farmaco analgesico inalatorio costituito dal 50% di protossido d’azoto:
“E’ il primo ospedale in Toscana a scegliere di utilizzarlo – afferma in una nota il direttore del Dipartimento terapie intensive della Usl 7 di Siena, Salvatore Criscuolo – Gia’ una decina di donne che recentemente hanno partorito lo hanno scelto, con ottimi risultati”.
“Nei Paesi anglosassoni e in America – continua Crisculo – dove e’ utilizzato anche per i parti a domicilio, lo chiamano gas esilarante ed e’ un valido ausilio per ridurre il dolore e l’ansia favorendo una maggiore collaborazione della paziente e una piena partecipazione al parto”.
Il farmaco e’ efficace e sicuro sia per la mamma che per il feto e sono sufficienti pochi respiri e quindi pochi secondi perche’ la sostanza venga completamente eliminata dall’organismo. E’ utilizzato nelle sale parto inglesi da oltre cento anni, ed e’ stato introdotto anche in Svezia e Australia. Quando viene inalata questa miscela di protossido e ossigeno agisce immediatamente, alleviando la sensazione dolorosa e favorisce la produzione di endorfine, gli ormoni del piacere, da qui la definizione di gas esilarante. In Italia solo altri tre punti nascita usano il gas: la clinica Mangiagalli di Milano e in Piemonte i punti nascita degli ospedali di Vercelli e Borgosesia. A breve sarà introdotto anche a Careggi. Dallo scorso marzo, il punto nascita dell’ospedale di Nottola si era dotato anche della tecnica di parto-analgesia epidurale, gia’ ampiamente sperimentata da anni al punto nascita dell’ospedale di Campostaggia. Tutto cio’ si aggiunge alla ormai consolidata qualita’ del punto nascita e della pediatria dell’ospedale chianino che, oltre ad essere proclamato dall’Unicef Ospedale amico dei bambini, ormai da anni, per la promozione dell’allattamento al seno materno, e’ il riferimento per la cura dei disturbi della crescita, obesita’ e sovrappeso, per le alterazioni dello sviluppo puberale, le patologie della tiroide e disturbi secondari a patologie genetiche dei bambini .
spero che sia stato redatto il documento di valutazione di rischio per la parte dell’esposizione a tale gas da parte degli operatori e che soprattutto gli stessi siano informati sul rischio e formati sul suo utilizzo.