Andiamo a conoscere un gruppo di giovani creativi della provincia di Siena: la Rancofilm! Un collettivo dedito al cinema, ma in generale a ogni forma d’arte, aperto alla collaborazione di altri giovani interessati a portare avanti progetti cinematografici e non solo.
La Rancofilm è formata da un nutrito gruppo di ragazze e ragazzi: noi abbiamo parlato con Rachele, Filippo, Giuditta, Noemi, Vittorio, Lorenzo, Marta, Leonardo, ma sappiamo che ce ne sono altri! Il gruppo è formato principalmente da under26, studenti universitari di cinema, musica, regia e recitazione, principalmente attivi a Siena e nel sud della provincia. Il loro obiettivo è quello di mettersi in gioco, creando film e opere multimediali.
Il gruppo è ampio e formato da tanti reparti: c’è chi si occupa dell’audio e delle colonne sonore, chi lavora nell’ambito delle riprese e del montaggio, chi si dedica alla scrittura, chi si occupa di trucco e parrucco. E poi ci sono anche altri amici e aiutanti, che si uniscono al gruppo per dare una mano in caso di necessità e per stare in compagnia. Insomma, la Rancofilm sembra proprio una grande famiglia.
Iniziamo dal nome: perché vi chiamate Rancofilm?
“Non ricordiamo con precisione, ma era un caldo pomeriggio di estate a Montefollonico e stavamo a fare due chiacchiere al bar. Stavamo cercando un nome per il gruppo, e a un certo punto è venuto fuori il nome Franco. Se lo facevi finire con la lettera F ci mettevi Film, ed ecco Rancofilm. Non ha molto senso, ma ci siamo affezionati, lo abbiamo adottato ed è rimasto. All’inizio discutevamo su come cambiarlo, era una soluzione provvisoria, ma alla fine è rimasto. Franco lo usiamo come nome generico, un nome che vale per tutti. Quindi identifica tutti e nessuno, è perfetto per il gruppo di Rancofilm.”
Come vi siete conosciuti? Eravate già amici prima di iniziare questa avventura?
“Il nucleo iniziale è partito da Lorenzo, che stava facendo un progetto per la sua scuola di cinema; ha chiamato Giovanni e Leonardo a girare, entrambi coinvolti nell’ambito del teatro e dell’accademia di recitazione. Avevamo a disposizione una buona attrezzatura tecnica, con cui potevano girare delle belle scene. Allora dopo il primo cortometraggio abbiamo pensato di fare qualcosa più in grande, abbiamo chiamato Vittorio che ha sua volta ha inserito Rachele e Noemi, con cui stavano facendo un tirocinio al Teatro Povero di Monticchiello. Ci conoscevamo dall’Università di Siena, quindi ci siamo trovati bene.”
Cosa avete fatto finora? Avete già iniziato a produrre video cinematografici?
“Il primissimo nucleo della Rancofilm ha prodotto due cortometraggi. Quello che ha scritto e diretto Lorenzo, chiamato “Il migliore dei modi possibili”, girato tra i piccoli paesi della Valdorcia e della Valdichiana, ha partecipato al Terre di Siena Film Festival, in cui abbiamo anche ricevuto una menzione (per Noemi come miglior attrice emergente). Ora stiamo girando a Scrofiano un cortometraggio che ha scritto e diretto Vittorio, chiamato “Fanfini”. Diventa anche un modo per far conoscere i piccoli borghi del territorio e per interagire con la popolazione locale.”
Come vanno le riprese a Scrofiano? Come vi trovate con la gente del posto?
“Le vecchiette ci amano. Ci fermano, ci fanno i complimenti. Sono molto disponibili e rispettosi, anche quando occupiamo temporaneamente le strade, non ci vengono a rompere le scatole, ma capiscono la situazione e ci aiutano. Magari siamo una realtà che non capiscono, ma ci supportano, anche in virtù del fatto che siamo giovani e abbiamo tanta voglia di fare. Anche la signora che ci ha aperto il ristorante solo per farci fare le riprese è stata molto carina.”
Torniamo al Terre di Siena Film Festival. Come è stata l’esperienza?
“Il cortometraggio che abbiamo presentato parla di un soldato di ritorno dalla Seconda Guerra Mondiale. A Siena abbiamo ricevuto tanti feedback, è un mondo totalmente diverso da quello che ci siamo costruiti noi, molto elegante e stravagante. Noi lavoriamo con zero budget e ci siamo trovati in un circolo di persone con tanto budget e tanti soldi. Ci siamo confrontati con una realtà che sa come muoversi a livello di finanziamenti e supporto economico, mentre noi abbiamo fatto tutto di tasca nostra. Però siamo stati apprezzati, anche se eravamo esordienti, abbiamo ricevuto tanti complimenti anche da persone più esperte del settore.”
Come lavorate assieme? Concordate degli argomenti, avete dei filoni che seguite, oppure seguite l’ispirazione?
“Siamo molto versatili, proponiamo progetti singolarmente, che poi vengono abbracciati o modificati. Ci possono essere vie diverse, nel genere e nello stile, ma effettivamente tutti i prodotti fatti da noi hanno quel tocco comune. Non sappiamo bene come spiegarlo, ma è come se avessero tutti delle stranezze in comune, un gusto rancofilmico. Affrontiamo diversi generi e diversi temi, quello che abbiamo portato a Siena è molto diverso da quello che abbiamo appena finito o da quello che stiamo producendo. Sono tutte opere diverse a livello di generi, temi, stili,; anche da quello che dovrebbero suscitare nello spettatore: la risata, il pianto, la nostalgia, stiamo toccando tutti gli spettri.”
Siete un bel gruppo, quindi. Vi trovate bene insieme?
“Siamo un gruppo di gente gasata. I nostri lavori sono molto onesti da questo punto di vista. Da fuori traspare sia il gasamento, sia il fatto che siamo giovani. Siamo un gruppo che va al di là del semplice lavoro, possiamo contare l’uno sull’altro anche per caricarsi quando le cose vanno male. Ci sta che agli inizi non sempre tutto vada come si vorrebbe, qualcuno magari si abbatte, ma c’è sempre qualcuno che ti tira su di morale. Questo affiatamento che abbiamo non ce l’hanno tutti, siamo parecchi e siamo gasati, è una cosa che si nota e ci piace.”
Nel corso dell’intervista abbiamo approfondito tanti altri argomenti e abbiamo cercato di conoscere di più ogni singolo partecipante del collettivo Rancofilm.
Se vi interessa, ecco qua sotto il video con l’intervista integrale!