Da domenica 8 dicembre, il crocifisso di Antonio da Sangallo (XVI secolo) è esposto nella chiesa dell’Abbazia di Spineto dopo l’opera di restauro, resa possibile dall’intervento economico di Franco Tagliapietra e Marilisa Cuccia.
Il crocifisso è stato attribuito solo di recente ad Antonio da Sangallo, e subito recuperato grazie all’intervento privato: oltre a quello dei signori Tagliapietra e Cuccia, proprietari del centro studi e convegni di Spineto, ha collaborato fattivamente chi ha fornito l’impianto di sicurezza (Elettroemporio di Chiusi, l’elettricista Paolo Terrosi di Sarteano), e la teca espositiva (Acrilong di Perugia). Mary Lippi di Montepulciano è stata incarica del restauro di un crocifisso che si caratterizza per la resa anatomica esasperata e vibrante, con una forte tensione espressiva, e che ora si mostra nei suoi veri colori.
Questa è un’opera piccola per dimensioni (43 centimetri per 43), ma grande per il suo valore artistico. Merita dunque di diventare uno dei simboli di una Sarteano che si riscopre scrigno di bellezze di ogni epoca: dalle tombe etrusche al castello, dalle chiese alle opere d’arte rinascimentali.
“Da tali punti di riferimento – osserva il sindaco Francesco Landi – riparte la nostra identità, pensando a una piena valorizzazione di Sarteano e della sua comunità”.
Il crocifisso di Antonio da Sangallo sarà esposto a Spineto almeno fino al 10 gennaio, e visibile ogni sabato e domenica (dalle 10,30 alle 12,30 e dalle 14.30 alle 16.30). Per informazioni ci si può rivolgere all’Abbazia di Spineto ( info@abbaziadispineto.com, tel. 0578232818).