Coworking: dalla lingua inglese, letteralmente, lavorare insieme. Una parola che sembra diventata importante anche in Valdichiana, negli ultimi tempi. Una parola inglese, legata al mondo dell’innovazione tecnologica, delle start-up, delle smart communities, e come tutte le parole di questo tipo può nascondere incertezze, diffidenze e timori. Tanto fumo e poco arrosto, insomma. Eppure, non sembrerebbe questo il caso dei coworking, la cui importanza sta diventando cruciale nell’attuale mercato del lavoro. Anche nel nostro territorio, che è pur sempre un territorio rurale e distante dai grandi centri urbani, stanno arrivando i coworking: ce n’è uno a Montepulciano, un altro in costruzione a Chiusi. Ma cosa sono questi coworking, e a cosa servono?
Il coworking è un vero e proprio stile di lavoro, diverso dal semplice ufficio condiviso. Si tratta di uno spazio in cui possono lavorare assieme persone che non sono veri e propri colleghi, ma ciascuno è impegnato nella rispettiva attività professionale o nella propria impresa in via di sviluppo. Attraverso gli spazi di lavoro condivisi, le persone che operano nei coworking possono trovare sinergie tra le rispettive attività, scambiarsi idee e strategie. La cosa più importante è condividere la filosofia di fondo di questa modalità: un coworking non è un soltanto un modo per risparmiare sull’affitto dell’immobile e sui servizi, ma è prima di tutto una rete sociale, un ambiente in cui si favorisce la collaborazione con un tono informale e amichevole.
Un’altra caratteristica fondamentale del coworking è la sua versatilità. Accanto alle imprese e ai professionisti alla ricerca di un ufficio fisso, ci sono molte persone che hanno bisogno di spostarsi in continuazione e che viaggiano per affari, come dei “nomadi”, e che necessitano di uffici diversi in città diverse, per periodi di tempo più o meno lunghi. Per non parlare del mondo dei freelance e del telelavoro, di tutte quelle persone che preferiscono vivere in compagnia piuttosto che lavorare da casa.
Chi usufruisce di un coworking non ha a disposizione soltanto una scrivania o un ufficio a basso costo: ha anche la possibilità di entrare a far parte di una comunità che gravita attorno a quello spazio: la rete sociale dei professionisti e delle imprese che, lavorando fianco a fianco, offre ulteriori possibilità di sinergie, di collaborazione e di sviluppo. Di norma gli spazi di coworking mettono a disposizione dei servizi utili come la connessione internet ad alta velocità, le sale riunioni o il domicilio postale; a questi servizi si affiancano la possibilità di usufruire di corsi di formazione, bacheche con offerte di impiego, sostegno alle attività delle imprese e ai finanziamenti.
Come detto in precedenza, il coworking si è sviluppato principalmente negli ambienti urbani: nelle nostre vicinanze possiamo citare gli spazi di Coopupsiena, di Multiverso e di SpazioUnoDue a Siena, gli spazi di We52100 e di Hab25 ad Arezzo. Ma il coworking non è possibile soltanto nelle città, dove c’è più richiesta da parte delle imprese e dei liberi professionisti: in territori rurali come quelli della Valdichiana esiste anche la possibilità di poter sfruttare le caratteristiche del posto, le bellezze paesaggistiche e i prodotti enogastronomici per investire su modalità di lavoro più dolci e meno frenetiche. Si tratta quindi di coworking che suscitano l’interesse dei lavoratori nomadi, alla ricerca di pause dallo stress cittadino, o di turisti che intendono allungare le loro vacanze grazie all’opportunità di lavorare in ambienti rilassanti.
A Montepulciano è nato nel 2015 lo spazio di coworking di Wisionaria, all’ultimo piano di Palazzo del Capitano, che si affaccia proprio su Piazza Grande. Gestito dall’associazione che porta lo stesso nome, ha dato una nuova forma e un nuovo scopo a una serie di stanze pubbliche rimaste inutilizzate. Adesso ospita più di dieci postazioni per liberi professionisti, una sala riunioni, una sala formazione e alcune start-up, oltre a offrire servizi e opportunità alle associazioni interessate ai temi dello sviluppo sostenibile. Nel primo weekend di ottobre lo spazio ha anche ospitato la conferenza nazionale “Espresso Coworking”, in cui i gestori degli spazi condivisi di tante realtà italiane si sono incontrati per discutere dei progetti futuri e della direzione in cui si sta muovendo il mercato del lavoro.
A Chiusi sta nascendo un nuovo spazio di coworking, grazie al bando regionale di Start Up House che ha messo a disposizione delle risorse per ristrutturare l’ex “Casa del leggere e dello scrivere”. Entro pochi mesi l’edificio nel centro storico di Chiusi potrà ospitare cinque spazi per nuove attività imprenditoriali, circa 250 metri quadrati in cui gli interessati potranno lavorare fianco a fianco e sviluppare la propria attività, anche grazie a un piano di tutoraggio che vedrà azioni di supporto per il reperimento di fondi attraverso bandi regionali ed europei.
È presto per dire se il modello di lavoro nei coworking avrà successo, soprattutto nei territori lontani dai centri urbani. Siamo però di fronte a una realtà molto attiva, che sta attirando molti contributi pubblici (anche il bando GiovaniSì della Toscana, ad esempio, offre opportunità di voucher per chi decide di inserire la propria attività all’interno dei coworking della rete regionale) e che offre una seria alternativa a chi non vuole lavorare nei bar o negli studi della propria abitazione, ma mette la formazione di reti sociali e lo scambio di idee al centro della propria crescita professionale.