Grazie all’intervento della Polizia è stato possibile mettere la parola fine ad una serie di abusi sessuali commessi dallo zio paterno, 49enne all’epoca dei fatti, nei confronti della nipote, minorenne.
La triste e dolorosa storia parte da lontano, quando l’11 settembre 2012 una bambina viene accompagnata dalla madre e dal suo nuovo marito, al Posto di Polizia dell’Ospedale le Scotte di Siena. Gli agenti apprendono dai familiari che avevano fatto visitare dal medico la piccola, poiché la sera prima aveva loro confessato di aver subito abusi sessuali da parte dello zio, marito di una sorella del padre naturale, durante un periodo di vacanza trascorso a casa della sua famiglia, in provincia di Siena. Il referto dei sanitari confermava purtroppo la violenza, con una prognosi di 7 giorni.
Immediatamente sono scattate le indagini, portate avanti dalla sezione specializzata della Squadra Mobile della Questura, diretta dal Vice Questore Aggiunto Sabatino Fortunato, con il coordinamento del Sostituto Procuratore presso il Tribunale di Siena Antonio Nastasi.
In seguito agli accertamenti investigativi è emerso che il patrigno, avendo notato che al ritorno dalla vacanza trascorsa presso gli zii la bambina aveva cambiato atteggiamento nei loro confronti, aveva cercato di parlarle raccogliendo dopo un po’ lo sfogo della piccola che aveva confessato gli abusi subiti. Anche gli assistenti sociali e la psicologa del “Gruppo Abusi” dell’Ospedale, che erano stati investiti della delicata vicenda, avevano, subito confermato la versione dei fatti, che la minore aveva confidato prima al patrigno e poco dopo alla madre.
Dalle complesse indagini si è evidenziato un quadro familiare e parentale articolato, nell’ambito del quale lo zio, approfittando della tenera età della bambina, plagiandola, le avrebbe proposto addirittura di adottarla, accogliendola all’interno della sua famiglia e convincendola del fatto che la propria madre fosse inaffidabile e superficiale, in modo da farla sentire accettata e compresa soltanto da lui. Si era così creato un clima familiare ed emotivo distorto, tale che lo zio era riuscito pian piano a carpire l’affetto della piccola, che era arrivata perfino a sentirsi trascurata e poco amata nella propria famiglia. L’uomo aveva acquisito così una sempre maggiore intimità con la ragazzina, vincendone le resistenze, anche fisicamente, fino ad arrivare ad avere con lei rapporti sessuali completi, usando peraltro anche il pretesto di insegnarle come comportarsi con i ragazzi, affinché facesse con lui le prime esperienze utili, per non trovarsi impreparata per il futuro. In alcune circostanze, adducendo varie scuse, era riuscito quindi ad allontanarsi dalla propria casa per restare solo con lei.
In questo delicato quadro gli accurati accertamenti investigativi svolti dalla Polizia, con il coordinamento del Sostituto Procuratore Nastasi, sono proseguiti per più di un anno, durante il quale la minore ha continuato la propria vita all’interno della famiglia di origine, frequentando la scuola regolarmente, senza avere più contatti con lo zio.
A conclusione delle indagini, a seguito della richiesta formulata dalla stessa Procura della Repubblica al Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Siena, è stata emessa l’ordinanza che ha disposto la sua custodia cautelare in carcere, residente nella nostra provincia ma non originario del posto, alla quale gli uomini e le donne della Squadra Mobile della Questura hanno dato esecuzione.
L’uomo, accusato di violenza sessuale continuata e aggravata dall’essere la vittima minore di 14 anni, si trova ora recluso presso il carcere di Santo Spirito a Siena, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Durante le operazioni connesse all’arresto, considerata la sua pericolosità in relazione a quanto accertato, gli è stato notificato anche il provvedimento di revoca del porto di fucile per uso caccia disposto dal Questore Maurizio Piccolotti, con il relativo sequestro amministrativo di venti fucili e due pistole, nonché il sequestro penale di una pistola risultata detenuta irregolarmente.
Per gli stessi motivi, è stato inoltre segnalato al Prefetto di Siena Renato Saccone per l’adozione del provvedimento di divieto di detenzione armi.