Il 6 Gennaio al Teatro degli Arrischianti, lo spettacolo “La Befana Vien Cantando” mostra l’ottimo risultato del lavoro sociale che negli ultimi due anni ha svolto il gruppo vocale Conosnanti, attraverso un reale processo di integrazione, spesso eluso dalle istituzioni o sbandierato per scopi propagandistici. Ho incontrato Chiara Giorgi, direttrice del gruppo vocale:
Cosa succede a Sarteano il 6 Gennaio?
«Si esibirà il gruppo vocale “Consonanti” per l’ormai canonico concerto dell’epifania,” La Befana Vien Cantando”. Il gruppo è nato due anni fa, dopo il laboratorio teatrale Migrant Women tenuto da Laura Fatini, rivolto a tutte le donne in zona Sarteano, Torrita e Montepulciano, che venissero da una situazione di migrazione. In seguito mi hanno invitato a tramutare il gruppo teatrale in gruppo vocale, e il risultato è quello che vedrete sul palco del teatro degli Arrischianti, il 6 gennaio. In più quest’anno si sono aggiunti i ragazzi ospiti di Fontemaya; sono in 6, dal Senegal e da Mahali, e hanno arricchito di ritmi africani le nostre esecuzioni. Per la scelta dei brani abbiamo attinto da canti popolari, inni nazionali, ninne nanne, canti tribali di Africa e est europeo».
Come è stata la gestione dell’unione di queste esperienze diverse?
«Dunque, i ragazzi non parlano italiano e vengono da diverse regioni. Non hanno cioè una lingua comune nemmeno tra loro, ma con la musica si uniscono tutti. Ci arrabattiamo tra francese e inglese per comunicare. In ogni caso io canto e loro ripetono, io faccio sentire i ritmi e loro li rifanno: siamo arrivati ad un risultato molto buono. Anche nel gruppo vocale abbiamo avuto donne che venivano da esperienze di migrazione, già facenti parte del gruppo di Laura; due donne dalla Romania, una signora Curda e un’altra signora dal Brasile. Comunque sarà un bello spettacolo multiculturale, con ragazzi e donne migranti e le immancabili perle sarteanesi, locali».
Una di queste “perle” sarteanesi è Pina Ruiu che, oltre ad essere parte del gruppo Consonanti è anche presidente della Nuova Accademia degli Arrischianti. Ho approfittato della mia presenza a Sarteano per farle qualche domanda.
Cosa rappresenta per voi “La Befana vien Cantando?”
«Sicuramente un bellissimo momento sociale. Abbiamo iniziato quasi per gioco, in pochi, a mettere su questo gruppo vocale, “Consonanti”, e le persone sono aumentate con il tempo. Oggi è un coro che conta venti elementi. Il concerto di questo 6 gennaio rappresenta un momento di socialità importante, al di là della qualità vocale che spero il pubblico apprezzi (ride). Un’altra cosa importante è la presenza dei ragazzi ospiti di Sarteano,e cioè giovani migranti del Senegal e del Mali, che sono stati felici di collaborare con noi dal punto di vista musicale. Attraverso i canti e l’interazione, questi ragazzi stanno anche imparando l’italiano; ciò che si crea è quindi un momento molto importante di conoscenza e amicizia. La parola “straniero” viene meno quando ci si accorge di essere tutti cittadini del mondo».
Per quanto riguarda la stagione teatrale, come sono andati questi giorni di festività per Sartenao e per la Nuova Accademia degli Arrischianti?
«Sicuramente entusiasmanti dal punto di vista della risposta del pubblico per gli eventi organizzati. In primis il capodanno a teatro con la pièce “l’Ispettore Generale”, che ha riscosso molto successo: a tal punto da farci fare una replica il 2 gennaio, fuori cartellone. È stato entusiasmante. C’è ovviamente tanto lavoro dietro, come è facile capire. Siamo tutti abbastanza stanchi, ma molto felici. Speriamo di continuare così per questo 2016».