AREZZO – Dopo appena due mesi di intervento, si stanno avvicinando alla conclusione i lavori delle messa in sicurezza della frana del torrente Peneto, e della zona limitrofa, corso d’acqua che bagna le colline sopra la città di Arezzo, per poi arrivare al fiume Castro e Bicchieraia.
Ma andiamo per ordine e ricostruiamo i fatti. All’incirca tra il 2009 e il 2010, parte della collina sovrastante il torrente Peneto è franata, provocando dei gravi problemi dal punto di vista idraulico e dal punto di vista della sicurezza di un agglomerato di case. Le cause sono da imputarsi, per la maggior parte, al fiume Peneto che scavando ed erodendo il terreno contribuì a innescare il movimento. Le acque superficiali e la predisposizione planare dell’inclinazione naturale dei terreni, non erano troppo resistenti e con le forti precipitazioni di quell’anno, il pendio si mosse, franando e portando con se, muri e giardini di sostegno delle abitazioni a pochi metri dal luogo della frana.
Vista la gravità del problema il Consorzio 2 “Alto Valdarno” è intervenuto e l’intero intervento, cofinanziato dalla Regione Toscana mediante il “Fondo Aree Sottoutilizzate (FAS) 2007-2013″, ammonta a 138.000,00€ e servirà per mettere in sicurezza dal rischio di frana oltreché il torrente Peneto, ma anche le abitazioni sovrastanti.
“Meteo permettendo – hanno sottolineato i tecnici e il presidente Tamburini – nelle prossime settimane il cantiere potrebbe essere chiuso e i lavori completamente terminati. Il nostro plauso va anche all’azienda esecutrice dei lavori, la ditta appaltati all’impresa Tiezzi Raffaello di Monte San Savino che si è aggiudicata la gara di appalto per un importo contrattuale, al netto dell’IVA, pari a 74.533 euro”.
Il progetto di consolidamento, redatto dallo studio Chiarini Associati di Arezzo, oltre alla realizzazione di una scogliera in massi naturali a protezione delle sponde e del fondo del torrente per scongiurare l’erosione e l’insorgere di nuovi dissesti al piede del pendio, prevede anche alla costruzione di due strutture di sostegno in gabbionate per adeguare alle attuali normative le condizione di stabilità del versante.
Durante l’intervento è stata curata anche la regimazione delle acque meteoriche di ruscellamento superficiale mediate la messa in opera di canalette perimetrali e trasversali in acciaio zincato chew recapiteranno direttamente le portate raccolte al torrente, impedendone l’infiltrazione nel corpo di frana. Il versante interessato dai lavori sarà infine riprofilato e inerbito.
Quali sono stati i problemi che avete avuto durante i lavori?
“All’inizio non c’era nessuna strada di accesso al cantiere. – ha dichiarato un dipendete della ditta appaltatrice dei lavori – Quello che adesso è una strada, che noi usiamo per venire giù con i mezzi da lavoro, non c’era altro che una mulattiera. Inoltre le case avevano i tubi di scolo, questi davano noia per lavorare, e quindi abbiamo dovuto anche spostare questi tubi, rallentando un po’ la tabella di marcia dei lavori.”
“L’intervento non è stato fatto solo per la messa in sicurezza dell’abitazione – precisa il Presidente del Consorzio Tamburini – Il nostro intervento, in quanto Consorzio, si concentra maggiormente sulla messa in sicurezza del rio del Peneto, un fiume che arriva ad Arezzo e non metterlo in sicurezza significherebbe creare dei problemi a tutta la città di Arezzo. Se la frana avesse proseguito nel suo scorrimento, avrebbe ostruito il fosso, e in condizione climatiche molto piovose, si sarebbe creata una specie di diga molto pericolosa per tutto il territorio. Ecco perché il Consorzio di è preso carico del progetto.”
L’ultimazione dei lavori, consegnati lo scorso 2 settembre, nonostante alcuni ritardi fisiologici verificatisi inizialmente a causa delle particolari difficoltà ad operare in un pendio instabile in condizioni metereologiche avverse, se persisteranno le attuali favorevoli condizioni climatiche, è prevista entro la prima metà di novembre.
“Siamo soddisfatti del rapido svolgimento dei lavori – spiega il Presidente del Consorzio Paolo Tamburini – e anche questo è un chiaro esempio di come la collaborazione tra gli enti locali e il nostro Consorzio non possa che migliorare lo stato di sicurezza del nostro territorio”.
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