Il Bruscello 2020 si avvicina, così abbiamo intervistato il Direttore Musicale Alessio Tiezzi per avere qualche informazione in più. Lo spettacolo che vedremo in Piazza Grande a Montepulciano sarà diverso dagli altri anni, ma non per questo meno interessante.
Abbiamo già parlato con Franco Romani, il Direttore Artistico, ma non si è scucito molto su quello che succederà ad Agosto. Puoi darci qualche informazione in più?
“Abbiamo deciso di presentare al pubblico alcune romanze del passato, sarà una sorta di Gala con i brani più significativi di tanti Bruscelli. Ripercorreremo la storia tramite degli argomenti, che sono quelli principe del Bruscello: amore, vendetta e odio, fede, mondo contadino, gioia. Questi argomenti verranno introdotti, raccontati e si avvicenderanno sul palco, e con loro le romanze.
Abbiamo deciso di non fare un vero e proprio Bruscello 2020 per tutelare chi partecipa e la comunità: cantanti ed esecutori saranno piuttosto fermi sul palco, per evitare il contatto e qualsiasi rischio.”
Riprendete delle romanze del passato: le eseguirete fedelmente o ci sarà una reinterpretazione?
“Verranno riprese come erano, assolutamente. L’unico aspetto che verrà rivisto sarà quello dell’orchestrazione. D’altronde cambia ogni anno, perché dobbiamo adattarci all’orchestra che abbiamo. Quest’anno avevamo pensato in un primo momento di averne una veramente ridotta, ma poi abbiamo deciso di ampliarci. Avremo almeno venti, venticinque elementi: un’orchestra da Bruscello a tutti gli effetti. Siamo qualcuno meno degli ultimi anni, perché per questioni di sicurezza abbiamo dovuto ridurre i fiati. Ma il numero di cantanti ed esecutori sarà quello di un vero Bruscello, quindi sarà comunque un grande evento.”
Hai già lavorato a vari Bruscelli. Con quale spirito affronti questa diversità forzata?
“Lo spirito è quello con cui in questo momento si fa musica e spettacolo dal vivo: una grande voglia di esserci e una grande voglia di fare. È una grande esigenza, per noi stessi e per gli altri.
Credo sia necessario per tutti ritrovarsi a fare musica e ad ascoltare musica. E un evento come quello del Bruscello, che è popolare per natura, non poteva mancare.
Siamo felici di poter fare un bello spettacolo che possa portare le persone in piazza, finalmente fuori. Ovviamente gestiremo il pubblico secondo le normative, i posti saranno limitati, ma la piazza è grande e abbiamo messo tre serate per poter accogliere tutti. Lo spirito con cui stiamo facendo questo Bruscello speciale è di pensare alla comunità senza rinunciare alla voglia di fare.”
Il Direttore Artistico ci accennava che state provando tramite la tecnologia. Come vi siete organizzati?
“Noi abbiamo, già da prima dell’emergenza sanitaria, una chat di gruppo di settanta, ottanta persone. Io invio degli audio che canto malamente [ride, ndr] e che servono alle persone a memorizzare: molti non conoscono la musica, sono amatori, quindi hanno bisogno di ascoltarla. Così io mando questi audio e loro li ascoltano in macchina o a casa. Iniziano a cantare le parti così, in questa preparazione personale che viene prima delle prove tutti insieme.
Però è una cosa che noi facciamo spesso, non è una novità. È che adesso diventa una necessità.
L’aspetto innovativo riguarda proprio le prove di persona. Di solito le iniziamo molto prima: in primavera, qualche volta addirittura in inverno, e le facciamo al chiuso. Quest’anno invece faremo delle prove direttamente all’aperto, in Piazza Grande, dall’inizio di agosto. In questo periodo di solito facciamo le regie, ma quest’anno lo spettacolo è praticamente da fermi, quindi possiamo dedicare quelle due settimane alle prove musicali. I membri del coro arriveranno preparati da questi audio e verranno istruiti tutte le sere lì, direttamente in Piazza. Così il Bruscello 2020 prenderà forma e vita proprio lì, in questi quindici giorni. È un rischio, ma un rischio che riteniamo interessante e che vogliamo prenderci.”
Immagino che questo metodo di lavoro distanziato abbia avuto un’influenza non solo nel modo in cui vi rapportate alla musica ma anche nel mondo in cui vi relazionate tra di voi. Hai notato qualche differenza?
“Chiaramente c’è un po’ di preoccupazione, un po’ di diffidenza. Nelle prove di persona, oltre alle interazioni sociali normali, si facevano commenti sulla musica, sul Bruscello in sé. Questo avveniva anche perché quando facciamo Bruscelli nuovi nessuno conosce le musiche. Quest’anno, lavorando su romanze del passato, le persone già le conoscono. Sicuramente ci sarà chi pensa che manca questa o quella romanza, sono comunque 80 anni di storia. Però questi commenti per adesso non vengono fatti nella chat. Considera anche che ci sono molte persone che non vanno fortissimo con la tecnologia e invece vanno fortissimo di persona. Quindi i commenti, i ricordi e le esperienze me li sorbirò tutti ad agosto [ride, ndr].”
Saranno due settimane non solo di prove ma anche di socialità.
“Sì, anche perché purtroppo è quello che manca. È la cosa più importante del Bruscello, ritrovarsi e passare una serata insieme: la musica diventa un pretesto. Ad agosto cercheremo proprio di ritrovare queste socialità, che poi è quello che sarebbe mancato se il Bruscello non ci fosse stato. Non abbiamo deciso di esserci per l’evento in sé, anche se il Bruscello non ha mai saltato un anno se non nel periodo della seconda guerra mondiale. Abbiamo deciso di esserci per chi lo fa e per chi lo segue: insomma, per il valore che ha per la comunità.”
Segniamoci allora le date di questo evento che è musicale ma soprattutto sociale: il Bruscello 2020 sarà in scena 14, 15 e 16 Agosto in Piazza Grande a Montepulciano.