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Chiara & Civica: il Presidente della Repubblica

Chiara & Civica: il Presidente della Repubblica

Il viaggio nell’educazione civica con Chiara & Civica giunge al termine. Ma questo non vuol dire che gli argomenti di cui parlare siano finiti, anzi, se possibile potremmo continuare con questa rubrica all’infinito e non li avremmo trattati tutti. Chiara & Civica però non si era posta l’obiettivo di insegnare o di analizzare tutto ciò che riguarda la materia dell’educazione civica, bensì voleva essere un mezzo per rendere fruibile e disponibile per tutti alcune pillole di conoscenza civile e politica dell’Italia. Così da costruire una consapevolezza iniziale all’interno dei più giovani.

Nella speranza di esserci riusciti abbiamo deciso di rispondere nell’ultimo articolo ad alcune delle domande più gettonate nella politica italiana in questo periodo: chi è e che cosa fa il Presidente della Repubblica? A cosa serve la sua figura e perché il suo ruolo è così importante nel Paese?

Per dare risposta a questi grandi dubbi dobbiamo partire dalle basi:

Chi è il Presidente della Repubblica?

Secondo l’articolo 87 della Costituzione Italiana

“Il Presidente della Repubblica è il Capo dello Stato e rappresenta l’unità nazionale

(dal 1948 con la nascita della Repubblica)

A differenza degli altri organi dello Stato egli è l’unica figura singola designata come organo a tutti gli effetti; un organo al vertice dello Stato italiano che ha come sede il Quirinale e rimane in carica per sette anni.

Il Presidente della Repubblica però non è a capo di nessun potere particolare ma li coordina e sorveglia tutti e tre: legislativo, esecutivo e giudiziario.

Chi può essere eletto a Capo dello Stato?

Art.84 “Può essere eletto Presidente della Repubblica ogni cittadino che abbia compiuto cinquanta anni d’età e goda dei diritti civili e politici”

(cittadino = essere in possesso della cittadinanza italiana)

Come avvengono le elezioni del Presidente della Repubblica?

Una volta confermati i requisiti di eleggibilità dei candidati si procede alle elezioni da parte del Parlamento in seduta comune (comprendente sia i membri della Camera che del Senato). L’elezione del Presidente non è quindi un’elezione diretta da parte dei cittadini, ma indiretta, attraverso i propri rappresentanti. All’elezione sono presenti anche tre delegati per ogni Regione, tranne per la Val d’Aosta che ha un solo delegato. 

L’elezione avviene su iniziativa del Presidente della Camera dei deputati che convoca la seduta comune trenta giorni prima della naturale scadenza del mandato di sette anni. Nel caso di morte, dimissioni volontarie, impedimento permanente, destituzione o decadenza, la seduta comune viene indetta entro 15 giorni dall’accaduto. 

Nel caso invece si riscontrino problemi con le camere, per esempio nella possibilità che queste siano sciolte o manchino meno di tre mesi alla loro cessazione, l’elezione del Presidente della Repubblica ha luogo entro quindici giorni a partire dalla prima riunione delle nuove camere.

Lo scrutinio è segreto a maggioranza di due terzi dell’assemblea. Dopo il terzo scrutinio se necessario, è sufficiente la maggioranza assoluta

Lo scrutinio avviene in seduta pubblica e allo spoglio procede il Presidente della Camera. 

La seduta per l’elezione è una. Non si ha possibilità di proseguire il giorno successivo, quindi finché non viene raggiunta una maggioranza l’assemblea non si scioglie. 

Tra una votazione e l’altra (che hanno una durata media di quattro ore e mezzo) è però possibile una pausa.

Le competenze

Generali

Il motivo per cui la procedura di elezione del Presidente della Repubblica è così complessa risiede nei poteri che egli assume a seguito della stessa elezione. Essere capo dello Stato, garante della Repubblica e della Costituzione su cui è fondata e potere operare e coordinare i tre poteri dello Stato non è di sicuro cosa da poco.

Il Presidente della Repubblica è tra l’altro a capo delle Forze Armate del nostro paese e presiede il Consiglio Supremo per la politica estera e la difesa. Può anche dichiarare lo stato di guerra, che è comunque deliberato dal Parlamento in seduta comune. 

Egli può indire i referendum popolari quando previsti e concedere la grazia o commutare le pene

Tra l’altro in quanto Capo dello Stato accredita e riceve i rappresentanti diplomatici.

Rapporti con il Governo (potere esecutivo)

Può nominare il Primo Ministro tenendo conto dei risultati delle elezioni della Camera dei deputati. A  lui spetta l’autorizzazione della presentazione dei disegni di legge di iniziativa del Governo e emana i regolamenti dello stesso ma può anche richiederne l’esame (una sola volta).

Rapporti con il Parlamento (potere legislativo) 

Indice le elezioni delle Camere e ne fissa la prima riunione. Può convocare in via straordinaria ciascuna camera o indire le elezioni delle stesse prima del termine ordinario nel caso di dimissioni del Governo. 

Promulga le leggi entro un mese o nel termine più breve da esse stabilito. 

Rapporti con la magistratura (potere giudiziario)

Presiede il Consiglio Superiore della Magistratura ordinaria e amministrativa. 

Responsabilità 

Al fine di garantire alla sua figura autonomia e libertà è riconosciuta al Presidente della Repubblica la non-responsabilità. 

La non-responsabilità non viene esercitata solamente per due reati stabiliti direttamente della Costituzione: l’alto tradimento (intesa con Stati nemici) o l’attentato alla Costituzione (violazione delle norme costituzionali tale da stravolgere i caratteri essenziali dell’ordinamento al fine di sovvertirlo con metodi non consentiti alla Costituzione).

La richiesta di messo in stato d’accusa è giunta solo due volte nella storia della nostra Repubblica: contro il Presidente Cossiga e contro Napolitano. Entrambi i casi si sono però chiusi per mancanza di prove.

Curiosità: 

Stendardo presidenziale

Lo stendardo presidenziale è il segno di riconoscimento del Presidente della Repubblica. Esposto al Quirinale segue il Presidente ogni qualvolta questo si sposti, nei mezzi pubblici, nelle sale, ovunque egli intervenga in veste ufficiale. 

Richiama i colori della bandiera nazionale italiana, facendo riferimento anche al vessillo della Storica Repubblica (1802-1805) e alla dinastia dei Savoia. 

 Il primo presidente della Repubblica della storia non è stato effettivamente un presidente

Enrico De Nicola, di fatto il primo presidente, era in realtà un Capo provvisorio dello Stato ed è stato l’unico a ricoprire la carica “di diritto”. La Costituzione prevede infatti dei meccanismi specifici, come abbiamo visto prima, e l’elezione di De Nicola nel 1946 non dovette sottostare a tali regole. 

Il primo Presidente della Repubblica eletto, tenendo conto delle regole della Costituzione, è stato Luigi Einaudi. 

Carica a 7 anni

Come mai la carica del Presidente della Repubblica è più lunga degli altri organi?

Dietro la durata della carica del Capo dello Stato c’è una volontà ben precisa: non permettere la familiarità e la coesione a livello politico tra il Presidente e gli altri poteri. Il Presidente è una carica che necessita di distaccarsi dai partiti e dagli ideali che non siano quelli elencati dalla Costituzione. Eleggere un Presidente insieme alla nascita del Parlamento e del Governo faciliterebbe una connessione personale, che grazie alla differenza di anni tra la durata della sua carica e quella dei Governi (5 anni) viene resa più difficile.

Il semestre bianco

Come recita l’art.88 della Costituzione, durante gli ultimi sei mesi del mandato del Presidente della Repubblica Italiana, egli non può sciogliere le Camere e indire nuove elezioni. Questo periodo è chiamato “semestre bianco” e il suo scopo è quello di evitare un eccesso di potere nelle mani della Presidenza della Repubblica, che potrebbe approfittare della sua capacità di scioglimento delle Camere per posticipare la sua deposizione o creare situazioni più favorevoli alla sua rielezione o all’elezione di un candidato avente il suo sostegno.

L’unica eccezione è permessa nei casi in cui il semestre bianco coincida con gli ultimi sei mesi di una legislatura, ovvero quando entrambi gli organi giungano a una scadenza naturale del percorso.

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