La Legge 20 agosto 2019, n. 92, chiamata “Introduzione dell’insegnamento scolastico dell’educazione civica” introduce questa disciplina in tutti gli ordini di scuola a partire dall’attuale anno scolastico 2020-2021.
Ma perché si è sentito il bisogno di parlarne? E perché è necessario non parlarne solo nelle istituzioni scolastiche?
Partiamo dalle basi:
Cos’è l’educazione civica?
L’educazione civica è lo studio delle forme di governo di una cittadinanza, con particolare attenzione al ruolo dei cittadini, alla gestione e al modo di operare dello Stato. All’interno di un governo e di una determinata politica o tradizione etica, l’educazione civica consiste nell’educazione dei cittadini.
Ma se ci riferiamo soprattutto alle caratteristiche che prende all’interno della formazione scolastica, sappiamo che l’educazione civica è una materia trasversale che occupa un curricolo di 33 ore annue e comprende anche la conoscenza e la comprensione delle strutture e dei profili sociali, economici, civici e ambientali della società.
Come tutte le materie si ramifica su tre linee guida:
- Costituzione, diritto (nazionale e internazionale), legalità e solidarietà: la conoscenza, la riflessione sui significati e la pratica quotidiana del dettato costituzionale;
- Sviluppo sostenibile, educazione ambientale, conoscenza e tutela del patrimonio e del territorio;
- Cittadinanza digitale: la capacità di un individuo di avvalersi consapevolmente e responsabilmente dei mezzi di comunicazione virtuali.
Quindi perché proprio l’educazione civica?
Se analizziamo le tre linee guida comprendiamo la presenza attiva di quest’ultime nella vita di ognuno di noi, ma comprendiamo anche la profonda ignoranza che ci accomuna. Alcuni di noi l’hanno studiata a scuola, alcuni hanno appreso poche nozioni tramite libri o pagine web, altri ancora non si sono mai interessati ad approfondire per vari motivi. Il vero problema è che in pochi hanno poi saputo mettere in pratica gli studi nella vita di tutti i giorni; in pochi sono riusciti ad analizzare attraverso i vaghi ricordi situazioni di vita presente. Se per esempio andiamo ad analizzare i dati riportati dal Dipartimento per le Politiche Giovanili ci rendiamo conto di come gli organi che ci rappresentano sono costituiti da basse percentuali di membri giovanili:
Quindi, nonostante si invoglino i giovani a uno studio più attivo e a una maggiore partecipazione alle urne, questi vengono praticamente estromessi dall’attività politica. L’unica arma che ci è permesso usare è quella del voto. C’è da dire che ultimamente stiamo imparando a usarla, ma forse non abbiamo ancora piena fiducia nei nostri mezzi. Però, un dato importante è quello dell’Eurobarometro, che nella pubblicazione “Review of European and National election results” riporta i seguenti dati basati su una indagine post-elettorale delle elezioni al Parlamento Europeo 2019:
Affluenza totale: 54,50% Affluenza 18/24 anni: 43,60% Affluenza 25/39 anni: 57,20%
Sembra che ci sia ancora una speranza, per noi giovani, di accedere a posizioni tanto illustri, ma forse, prima di rivendicare i nostri diritti, necessitiamo di capire da dove arrivino. Per questo nasce l’esigenza di una rubrica con pillole di educazione civica. Nulla di troppo difficile per le nostri menti, nulla di troppo complicato visti i tempi in cui ci troviamo a vivere, nulla che ci venga somministrato da chi non ci capisce.
Di cosa parlerà di preciso la rubrica?
L’idea iniziale è quella di muoverci attraverso le linee guida illustrate qui sopra per poi addentrarci nella quotidianità della vita dei cittadini.
Parleremo dell’organizzazione del sistema politico italiano, della suddivisione dei tre poteri e dei rispettivi organi, ma anche della formazione e della crisi di un governo. Passeremo poi alle Regioni e ai Comuni, sempre parlando di caratteristiche e organizzazione amministrativa.
Non ci saranno solo nozioni tecniche: la rubrica tratterà anche temi come la storia del voto e della Costituzione fino ad arrivare a nozioni pratiche. Per esempio risponderemo al “Come si vota?” dei più giovani e porteremo le loro esperienze, ma parleremo anche dell’importanza del voto stesso e delle sue finalità. In relazione a quest’ultimo capiremo come ci si candida, come si crea una campagna elettorale e risponderemo ad alcuni dubbi. Magari, perché no, ci candideremo pure alla fine di questa rubrica… mai dire mai!
Intanto dal prossimo articolo noi già partiamo con una buona dose di pillole di educazione civica. Voi dovrete solo essere pronti a ribaltare un po’ quei numeri!
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