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Chiara in Chiana: Infiorata di Farnetella

Chiara in Chiana: Infiorata di Farnetella

Di nuovo in viaggio, pronta a raccontare e assaporare le bellezze del territorio toscano. Questa volta la meta è stata Farnetella, frazione di Sinalunga, dove il giorno 22 giugno si è svolto il dolce evento dell’Infiorata.

In collaborazione con “Polisportiva Farnetella”, “Cooperativa Culturale Farnetella”, “Filarmonica Pietro Mascagni”, e il Comune di Sinalunga, tappeti di fiori di ogni colore hanno riempito le vie della città, rendendo questo grazioso borgo di circa 140 abitanti una gioia per gli occhi. File di decorazioni floreali accompagnavano il passaggio, al centro di ognuna delle quattro vie principali di cui è composto il paese: partendo dalla piazza del Castello in uno degli ingressi del borgo, tre biforcazioni, una più invitante dell’altra. Fiori stesi al sole in balia del vento e dei passi degli abitanti che scorrevano loro accanto.

Siamo io e la fotografa ufficiale della redazione, Alessia. La mattina si era svolta la processione del Corpus Domini. Il pomeriggio, invece, è in programma una visita guidata gratuita del paese. In anticipo di un’ora per l’appuntamento con il gruppo, ci prendiamo tutto il tempo necessario a goderci una colorata passeggiata. Via R. Margherita per prima, saliamo fino a Piazza San Giovanni e scendiamo nuovamente per Via A. Ferrari. Proseguiamo per Via del Sole e scopriamo la quarta e ultima via principale di Farnetella, Via degli Orti. Su Via del Sole incontriamo Cristina, membro del Gruppo Infioratori di Farnetella, intenta a sistemare un disegno floreale, smosso leggermente dal vento.

IMG_1708I fiori, raccolti nel bosco, sono disposti in forme diverse: una farfalla, una coppa per l’eucarestia, una scritta “Corpus Domini”, e per la maggior parte disegni di fiori. I colori sono predominanti per il marrone e un po’ di nero, grazie ai semi di rombice largamente utilizzati, e il giallo-arancio, grazie alla calendula. Un altro fiore tipico è quello che è affettuosamente chiamato Maggio (fiorisce in quel mese), ossia il fiore della ginestra.

Alle cinque in punto inizia la prima delle visite guidate organizzate per la giornata. Tre ragazzi di Farnetella sono così gentili da illustrarci le caratteristiche del borgo. Benedetta, prima accompagnatrice, narra la storia del paese. Ci troviamo su Via del Sole, all’altezza del circolo ricreativo “il Forno”, luogo di incontro per gli abitanti. Accanto ad esso si trova la Torre Romana, uno dei resti delle antiche mura difensive, chiamata così perché rivolta verso Roma. Proseguendo su Via del Sole si incontra la seconda, posta subito prima di arrivare alla Chiesa di San Giovanni.

La storia di Farnetella è affascinante e ricca di avvenimenti: ascolto con attenzione mentre scrivo freneticamente sul mio quaderno degli appunti, appoggiata al muro di fronte alla narratrice. Il vento continua ad essere il nostro accompagnatore fedele, da una parte alleviando il caldo che questa giornata di giugno ha tutta l’intenzione di farci soffrire, dall’altra rendendo complicato il mio compito di scrittura, a causa dei capelli che finivano continuamente davanti al viso.

A Piazza San Giovanni Benedetta passa la parola a Omar, giovane guida che ci illustra le bellezze della Chiesa di San Giovanni, costruita nel 1392. Tanti i dettagli che ci fornisce; il più interessante, a mio parere, riguarda l’immagine della Madonna nella seconda cappella, che nel maggio del 1700 compì il miracolo della lacrimazione, come certificato nell’Archivio Diocesano di Arezzo.

All’interno della seconda chiesa di Farnetella, la Chiesa della Compagnia Santa Croce, ci accompagna Sara, ultima delle guide.IMG_1741 Costruita tra la fine del Quattrocento e l’inizio del Cinquecento, possiede una facciata semplice all’esterno, un soffitto a botte e una navata quadrata all’interno. Tra i dipinti e gli altari, ad attirare l’attenzione è senz’altro la Madonna Addolorata, di Giovanni Sammicheli, statua in cartapesta del 1908, leggermente inquietante a causa del colore nero dell’abito, del viso distorto in una smorfia e del cuore trafitto da numerosi pugnali che tiene stretto al petto. Come la preparata Sara ci spiega, tale aspetto particolare fu dovuto a un disguido nel pagamento tra i committenti e l’autore.

Ultima tappa della visita è il Castello di Farnetella, che, purtroppo, non è accessibile all’interno, perché privato. Si tratta di una struttura costruita a somiglianza degli edifici gotico-medievali, ma del cui periodo storico non fa parte, essendo stato eretto decisamente più tardi, nel 1889. Stemmi delle famiglie nobili di Farnetella decorano il muro laterale dell’edificio, fatto per lo più di mattoni, eccezion fatta per l’ingresso principale costruito in una cornice di pietra.

IMG_1755Al termine della visita guidata, in attesa dell’aperitivo conclusivo al circolo ricreativo “Il Forno”, ne approfitto per fare qualche domanda a Cristina, incuriosita dalle decorazioni floreali che ci hanno accompagnato per l’intera durata della visita. Cristina mi spiega gentilmente il significato di tale dispiegamento di colori e fiori:

«Si tratta di un omaggio a Dio, una forma di rispetto verso il Santissimo. Le decorazioni hanno accompagnato il Corpus Domini di questa mattina; in segno di devozione creiamo queste composizioni. Chiunque può farlo e della forma che vuole».

Ecco dunque il significato dell’Infiorata, manifestazione nata a Roma nel XVII secolo per accompagnare le celebrazioni del Corpus Domini. A Farnetella rimane viva, e largamente sentita dagli abitanti. Nell’atmosfera medievale del paese, con il panorama mozzafiato delle colline toscane come sfondo, e nella quiete che solo un paese del genere può regalare, non si può che rimanere ammirati e soddisfatti a seguito di questa giornata all’insegna di storia, tradizione e cultura. Da non perdere l’anno prossimo.

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