“Pittura speculativa, pittura risplendente: non il mondo alla rovescia, il rovescio del mondo”; l’indicazione sulla brochure a disposizione del pubblico del teatro degli Arrischianti vuole se non altro modellare la disposizione d’animo dello spettatore, per quello che è sicuramente uno dei gesti teatrali più interessanti del nostro territorio.
Il 20 dicembre 2015, a Sarteano, è arrivato Clockwork Metaphysics di Coppelia Theatre, un dramma surrealista, ispirato alla vita di Remedios Varo, l’artista messicana, che attraverso l’assolutizzazione delle rappresentazioni anatomiche, entrava nell’annovero del movimento surrealista internazionale.
Il recto e il verso dell’esistenza, i piani reali sovrimpressi e appannati, sono il doppio movimento verso cui lo spettacolo muove. Mostrare le possibili letture degli stati d’animo, questo l’obiettivo dei gesti in scena della bravissima Ilaria Drago, che con perizia muove le marionette da polso estremamente naturalistiche ed e teree, in legno e ferro, realizzate da Jlenia Biffi.
Tantissimi i riferimenti, che più alla storia del teatro pantomimico, sono da ricercare nella storia dell’arte: Bosch a Goya, da Dalì a de Chirico, da Magritte a Frida Khalo. Un percorso che ci lascia muovere tra i nuvoli nebbiosi del sogno, nei quali le forme sfarfallano le possibilità di lettura e rendono la narrazione un’ipotesi, le storie plurali, la forza rappresentativa assolutamente coinvolgente.
Foto di Martina Canini e Giulia Palmerini