Domenica 13 marzo 2022 un unico concerto ha riunito tre diverse corali giovanili al Duomo di Montepulciano, con la direzione di Elisa Pasquini. L’appuntamento, a ingresso gratuito, ha coinvolto infatti i cori Effetti Sonori di Foiano della Chiana, diretto dalla stessa Elisa Pasquini, e Fuori dal Coro di Firenze diretto da Chiara Piccioli: due formazioni toscane che si sono esibite insieme al neonato Coro Giovanile della Valdichiana, progetto congiunto del Cantiere Internazionale d’Arte e dell’Istituto di Musica Henze.
Il concerto ha rappresentato l’evento finale di un workshop nel quale le tre corali hanno avuto modo di trascorrere insieme due giornate di laboratorio nella cornice di Montepulciano. Un progetto, sostenuto dal Ministero della Cultura, che ha permesso ai tre gruppi di trascorrere insieme un intero fine settimana di lavoro comune, finalizzati alla preparazione di un concerto polifonico di un’unica grande corale di oltre sessanta elementi.
Quella del Coro Giovanile della Valdichiana è un’esperienza che nasce solo pochi mesi fa, dalla necessità intercettata dalla Fondazione Cantiere Internazionale d’Arte, di proporre un’offerta di musica d’insieme corale per la fascia d’età dei giovani adulti.
“Dopo i due anni di stop che per i giovani sono stati ancor più difficili, ci è sembrato ancora più importante rispondere a questa necessità – spiega Judy Diodato, maestro del CGV – Abbiamo quindi partecipato ad un bando del ministero, come Fondazione Cantiere Internazionale d’Arte, l’abbiamo vinto, e abbiamo avuto quindi modo di costruire un progetto che prevedesse delle audizioni e due weekend di formazione. Il primo weekend di workshop era previsto per dicembre, ma cause di forza maggiore legate alle quarantene e ai casi di positività al Covid-19, ci hanno obbligato a rimandarlo. Nonostante l’intermittenza del lavoro, dettata dagli strascichi della pandemia, queste occasioni di incontro danno un sacco di energia al coro e ai gruppi che partecipano”.
Il programma del concerto, selezionato da Elisa Pasquini, che dirige anche il super-coro formato dai tre gruppi, è stato estremamente composito, si passa dalla musica barocca alle composizioni contemporanee, passando per i canti popolari toscani arrangiati per l’occasione. “Ci tenevo a rendere l’esperienza più varia possibile, senza dare una proposta di repertorio univoca – afferma Elisa Pasquini – Essendo un repertorio tanto vario, ogni pezzo doveva avere la sua identità sonora. Non solo un periodo storico diverso, ma anche un’emissione diversa, un modo diverso di cantare: ho cercato di rendere la differenza palpabile”.
Presente nella scaletta del concerto anche la celebre Sing gently di Eric Whitacre concepito nel periodo della pandemia per alimentare la passione giovanile del canto collettivo. “Whitacre è stato l’inventore del primo virtual choir nel 2009, un coro cioè che non si riunisce fisicamente, ma attraverso la rete – continua Elisa Pasquini – Whitacre ha cominciato mettendo insieme 200 coristi a distanza e poi, ad aprile del 2020, nel pieno periodo del lockdown, ha messo insieme 20.000 coristi a distanza per la sua composizione Sing Gently”.
Il concerto è stato soprattutto un’occasione per i cori di trascorrere un’esperienza di scambio e di crescita dopo mesi molto difficili per il lavoro dei gruppi polifonici e corali. “Ho cantato in molte corali ed ho avuto diverse esperienze di workshop e di lavoro in musica d’insieme – mi dice Nando del gruppo foianese Effetti Sonori – ma in quest’occasione ho imparato tanto, soprattutto per quanto riguarda la condivisione dell’esecuzione musicale”.
“È stata un’esperienza nuova ed elettrizzante – racconta invece Sefora del Coro Giovanile della Valdichiana – Ho avuto anche io esperienze in varie altre corali, nelle quali ero sempre l’unica della mia età, quasi sempre la più piccola in mezzo ad adulti. Finalmente questa è un’occasione per confrontarmi con altre persone che hanno quasi la mia stessa età”.
“Non appena abbiamo sentito la parola “trasferta” ci siamo galvanizzati… – afferma infine Claudia del gruppo Fuori dal Coro di Firenze – Per noi è stata un’occasione di contentezza pura. Tornare a cantare in pullman, fare cena insieme, cantare insieme a persone nuove che si conoscono grazie alla musica è stato come tornare a respirare. Il nostro gruppo è composto da 22 persone e trovarmi a cantare in un coro di 60, mi ha fatto percepire un suono è completamente diverso: è, come dire, un sentire diverso”.