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Da imponente Castellare medievale a luogo di villeggiatura per ricchi borghesi dell’800, il Castello di Farnetella: un tesoro sconosciuto

Da imponente Castellare medievale a luogo di villeggiatura per ricchi borghesi dell’800, il Castello di Farnetella: un tesoro sconosciuto

Nuova puntata della rubrica “Che bel Castello!’“. Con questo racconto vi portiamo nel Comune di Sinalunga, a Farnetella, per conoscere e scoprire la storia del castello che spicca imponente e altezzoso alle porte del borgo. Tormentato dalla Repubblica di Siena perchè terra di molte battaglie di conquista, il castello e il borgo di Farnetella sono stati anche meta di villeggiatura per ricchi borghesi a fine 800. Il castello di Farnetella, tanto bello quanto sconosciuto!

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Tanto bello, quanto sconosciuto! Il castello di Farnetella, nel Comune di Sinalunga, è un’imponente struttura nel cuore della Valdichiana che, pur essendo stato per moltissimi anni luogo di difesa del territorio, molti ne ignorano la storia, l’epoca a cui risale e le antiche gesta di Conti, Signori, Nobili e ricchi Borghesi che per anni si sono dati battaglia per imporre i loro domini alla conquista dalla rigogliosa Valdichiana. Quasi data per scontata la sua presenza, il castello di Farnetella è invece uno scrigno di arredi, affreschi, intarsi dal fascino passato che grazie alla loro bellezza e bizzarria raccontano la storia di un borgo più volte distrutto per volere dei Signori di Siena, e altrettante volte ricostruito grazie alla tenacia e alla volontà dei propri abitanti.

Il castello di Farnetella, attualmente di proprietà della famiglia Poggiali proprietaria anche della fattoria di Felsìna a Castelnuovo Berardenga, si trova all’interno dell’omonimo borgo e la sua architettura attuale è frutto di tante ricostruzioni, spesso in totale e spesso in parte.

Intorno all’anno 1000, il Castellare, così chiamato perché poggiato sul centro abitato Castelvecchio, era di dominio della famiglia nobile di Baroti che tenevano anche i castelli di San Gimignanello, Montalceto e Castiglioni nei pressi di Rapolano Terme. Cento anni dopo, il castello di Farnetella fu occupato dai Scialenghi, nomignolo della famiglia nobile dei Cacciconti dislocata ad Asciano, ma nel 1175 la famiglia Baroti ne riassume il controllo dopo che la Città di Siena ordinò la restaurazione. Nel 1234 l’imperatore Federico II di Svevia concesse a Ildibrandino, figlio di Guido Cacciaconti degli Scialenghi, il castello di Montalceto e quello di Farnetella.

A Farnetella, l’imperatore Federico II di Svevia portava avanti i propri interessi, non troppo onesti e legali, con lo scopo di indebolire la maggior parte delle famiglie nobili di Siena spostando da una famiglia di Conti all’altra i loro beni. Le città così compravano quello che potevano dalle famiglie indebolite andando così ad arricchirsi. Per questo motivo e perché gli abitanti del borgo furono accusati di concedere  rifugio ai Ghibellini in fuga dalla città senese, nel 1271, Farnetella fu accusata di alto tradimento verso la Repubblica di Siena, e così, stando a un atto di legge del 1262 in cui disponeva che tutti i castelli e le case del borgo dovevano essere abbattute qualora si fossero macchiati del reato di alto tradimento, Farnetella fu rasa al suolo insieme al suo castello.

Gli abitanti del borgo, nel Gennaio del 1295, dichiarando la propria innocenza, supplicarono la Repubblica di Siena per ottenere il permesso per la ricostruzione del castello e del borgo. Un mese dopo il Consiglio della Campana accettò la supplica degli abitanti e quella di tornare a vivere nella corte di Farnetella. Così agli inizi del XV secolo gli abitanti ricostruirono il borgo come sorge oggi, con la pianta a tre vie e una leggera pendenza. Ma Farnetella e il suo castello continuavano a non avere una sorte facile. Nel 1324 venne di nuovo devastata, saccheggiata e incendiata dalle truppe di Messer Deo Guccio Tolomei – ribelle del Comune di Siena, ma nonostante tutto anche questa volta gli abitanti di Farnetella ricostruirono il borgo ampliando la cinta muraria. Nel 1554 altro nuovo assalto da parte di un distaccamento dell’esercito dell’imperatore Carlo V d’Asburgo, il quale vinse insieme ai fiorentini la famosa battaglia di Scannagallo mentre erano diretti verso Siena, ma Farnetella in questo caso riuscì a difendersi bene grazie alle sue fortificazioni.

Finalmente Farnetella e il suo castello cominciarono ad avere un po’ di pace. Nei secoli successivi non furono obiettivo di grandi attacchi e distruzione,  ma nell’800 divenne addirittura meta di villeggiatura per ricchi borghesi. L’attuale aspetto di Farnetella infatti si deve ad Adolfo Ferrari, magnate livornese e storico che verso la fine dell’800 divenne proprietario della tenuta e fece costruire nuovi edifici di gusto neomedievale per ospitare i villeggianti. Del progetto del Ferrari furono portati a termine solamente il castello e la vicina villetta perché le sue finanze furono messe a dura prova, portandolo all’indebitamento, e il progetto che lui aveva in mente, ovvero di far diventare il castello residenza simile ai castelli di Siena, rimase incompleto.

All’interno delle tantissime stanze sono ancora ben conservati una buona parte degli arredi d’epoca e i soffitti affrescati, sempre con gusto neomedievale. Spicca tra le altre la sala da pranzo nella quale è presente l’imponente boiserie intagliata dal senese intagliatore Giovanni Sanmicheli: qui si alternano teste di animali a esseri fantastici tridimensionali, a bassorilievi con trofei di caccia e pesca di grande gusto e di grande effetto.

Ampi saloni con caminetti, tappezzeria e orpelli, pianoforte e strumenti musicali, tutto ben conservato, raccontano di feste e ricevimenti di fine 800 quando l’economia si basava sulla concentrazione produttiva e finanziaria, l’industria e la finanza si intrecciavano con le prime scoperte scientifiche, con la tecnologia e l’industria pubblicitaria. Una realtà che aveva l’ambizione di una crescita di massa secondo una tendenza di avanguardia storica.

Nel 1981 il castello è stato acquistato dalla famiglia Poggiali che qui ha impiantato numerose vigne, per la maggior parte da Sangiovese, rientranti nella denominazione Chianti Colli Senesi Docg. Il castello di Farnetella impressiona da lontano per la sua imponenza e aderenza al gusto medievale, pur essendo stato restaurato a fine 800, con finestre bifore e trifore, ferri di facciata e finiture in travertino. Attualmente il castello si può ammirare da fuori, ma dopo trent’anni di chiusura ha riaperto le sue porte e si è fatto ammirare, in via eccezionalmente, per le Giornate d’Autunno dei Fai, accogliendo tantissimi visitatori e svelando il suo tesoro nascosto e sconosciuto.   

Photo Credits: Faisele Oujerm e Valentina Chiancianesi

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