Nella lunga e sfaccettata tradizione della musica hip hop, c’è un genere musicale che si sta diffondendo rapidamente tra tutti gli appassionati: la trap, ovvero una miscela di elementi rap e di electronic dance che utilizza suoni aggressivi e una struttura ritmica sincopata. Originata negli USA una decina d’anni fa, si è rapidamente diffusa in Europa, trovando terreno fertile tra i rapper alla ricerca di sonorità più aggressive.
Anche ad Arezzo e in Valdichiana la trap sta trovando sempre più seguaci: abbiamo parlato di questo genere con Dasdenis, che ci ha raccontato la sua musica e le sue prospettive.
Benvenuto su queste pagine Dasdenis: per prima cosa, vuoi presentarti ai nostri lettori?
“Mi chiamo Denis Stefanescu, nome d’arte Dasdenis, sono un rapper di venti anni che vive nel centro cittadino di Arezzo. Ho pubblicato alcuni video musicali con le mie canzoni negli scorsi mesi, tra cui “Brutta Compagnia” prodotto da Reizon, “Rose Rosa” con Fake e il nuovo “I soldi sono io”, quindi anche un forte legame con i rapper della Valdichiana”
Da quanto tempo sei un rapper?
“Da sempre. Fin dai tempi in cui frequentavo le scuole medie, praticamente. Ho iniziato ad ascoltare la musica rap come tutti, e sentivo che mi apparteneva molto, sentivo che era un genere che faceva per me. Ho ascoltato parecchi pezzi, però l’album che più mi ha colpito è stato “Quello che vi consiglio” di Gemitaiz. Sono arrivato a quest’album dopo aver visto i suoi singoli sul web, ma non mi bastavano: volevo roba nuova, ero curioso della sua vita, era come un amico che conoscevo da anni, ma lui di me non sapeva nemmeno l’esistenza. Mi sono chiuso in casa ad ascoltare i pezzi, ho preso spunto da lui e dal suo metodo.”
Perché proprio la musica rap? Che cosa vuole trasmettere?
“Io lo vedo come uno sfogo. C’è chi calcia il pallone e si sfoga, va a calcio e si sente realizzato. Poi c’è chi come me preferisce fare canzoni, sperimentare cose nuove. Con la musica voglio esprimere la mia vita, quello che ho vissuto e quello che sto vivendo, quello che vivrò, tracciando il mio percorso con la musica. Dagli altri arrivano sensazioni positive, questa roba non si è mai sentita nella zona, uno stile inedito. Il trap è nuovo in Toscana, un genere che non si è ancora molto diffuso.”
Che esperienze hai avuto con la musica rap? Hai partecipato a concerti, contest o eventi simili?
“Prima di partecipare ho girato come un matto per vedere concerti, sentire altri rapper. Sono andato da Gemitaiz a Firenze, sono andato ovunque per seguire i rapper preferiti… poi ho conosciuto anche i ragazzi della Toscana Sud, che ringrazio per le opportunità che mi hanno dato. Ho partecipato a Spit Fix come freestyler, ho imparato molto dagli altri ragazzi. Circa un anno fa abbiamo fatto un concerto all’Officina 7 ad Arezzo, uno dei locali più famosi della città; mi sono esibito con i miei pezzi assieme a un altro amico, c’erano circa 500 persone, è stata una bella emozione. Sentire gli amici e le persone del pubblico che cantano il tuo pezzo è una cosa che ti da soddisfazione.”
Cosa ti hanno lasciato le esperienze del freestyle? Preferisci le sfide con gli altri rapper oppure produrre i video musicali?
“I video sono tutta un’altra cosa, mi sento più preparato. Mi dedico alla sonorità del pezzo, all’immagine del video, alle qualità personali che si possono riconoscere. Per adesso sono molto contento dei riscontri, alla gente piace; ovviamente c’è una parte del pubblico a cui non piace, perché questo genere secondo me non può avere una via di mezzo, la trap fa impazzire o viene odiata. In questo territorio c’è da poco tempo, ma mi sto informando molto, ascolto molti pezzi anche fuori dall’Italia.”
Quali sono i tuoi punti di riferimento internazionali?
“Sicuramente la scena francese, ad esempio rapper come Booba, Sch, Alzono, Pnl, Niska. Conosco e ascolto molti artisti, mi ritrovo a prendere spunto da loro. La mia preferita rimane Shay, una rapper che mi fa impazzire. Ultimamente sto ascoltando molto una minigang che ha portato la trap in Romania, i Satra Benz, scrivono quello che vogliono senza pensarci due volte e fregandosene di tutti.”
Parliamo del tuo ultimo video, “I soldi sono io”. Com’è stato realizzato?
“Il pezzo è stato prodotto da Reizon, mentre il video è stato girato da Nicholas Baldini, un videomaker della mia età che è davvero bravo e può già vantare grandi collaborazioni; adesso è in Germania a girare dei video per altri artisti, sta facendo strada. Il beat è stato realizzato da un altro amico che vive in Romania, il paese da cui provengo, anche se abito ad Arezzo da tantissimi anni.”
Qual’è il significato di questo pezzo?
“I soldi sono io, come da titolo. Viviamo in un mondo in cui i soldi contano, inutile ribadirlo. Con questa canzone volevo raccontare che i soldi possono anche contare, ma in realtà io sono più importante, mi basto da solo, non ho bisogno di soldi. Finché faccio quello che mi piace, i soldi sono io.”
Quali sono state le fasi della produzione?
“Il video l’abbiamo girato in tre giorni. Il primo giorno con un furgone, abbiamo studiato tutto per bene, dalle luci alla composizione. Ho ballato perché il rap per me non è solo canto, ma anche movimento, studio tutto nei particolari e mi dedico molto alla sonorità. Il secondo giorno di riprese siamo stati in uno studio professionale con sfondo bianco, abbiamo girato i dettagli e il playback della canzone. Il terzo giorno siamo andati in una villa a Castiglion Fiorentino, abbiamo girato le scene con le attrici e gli interni.”
Cosa fa nella vita Dasdenis? E come si concilia il resto della vita con il rap?
“Finora ho studiato, ho finito un corso per parrucchieri. Torno in Romania per le vacanze, poi da settembre comincio a cercare lavoro. Con la musica non posso continuare a vivere per ora, però è una passione forte, non mi ci vedrei a non fare rap. Cerco di organizzare il mio tempo e di dedicarmi al lavoro per adesso, ma il rap rimane come obiettivo.”
Che cosa ne pensi della scena musicale ad Arezzo e in provincia?
“La città di Arezzo non possiamo paragonarla a Milano, Torino o Roma, è tutta un’altra cosa. Però stanno facendo cose buone, nascono sempre nuovi artisti. A livello italiano ascoltavo molto fino a un paio di anni fa, adesso nella mia playlist lascio spazio solo a pochi novellini, ma non può mancare Vegas Jones che è il mio preferito a livello nazionale.”
Tu sei di origini rumene, canti nella scena aretina, riprendi dalla scena francese… come si mescolano tutte queste culture nel rap?
“Nel rap siamo tutti una grande famiglia, secondo me. C’è chi canta in francese, chi in inglese, chi in italiano. Tutti inseguono il loro sogno, non è facile, però è giusto che ognuno prenda la sua strada. Il rap è nato negli Stati Uniti, è normale che siano sempre avanti a noi da questo punto di vista, ma io sono rimasto a bocca aperta dalla scena italiana. Vedo ragazzi giovanissimi che stanno spaccando tutto, ragazzi che ascolto molto e mi piacciono come persone, si stanno facendo valere.”
Per salutarci, vuoi raccontarci qualcosa sui progetti futuri?
“Il nuovo singolo sta andando bene, c’è un riscontro positivo sul web, siamo molto felici. Ho ricevuto una proposta di collaborazione da parte di un ragazzo che per me è sempre stato un esempio, e sono molto felice. Sto pensando di andare avanti con i video, ormai nel 2016 il video musicale è fondamentale, più di una traccia audio. Quando sarà il momento faremo un mixtape, oppure un album o un progetto più complesso.”