Tre trapianti d’organo, due donazioni multiorgano e una corsa contro il tempo per salvare la vita di una neonata prematura, venuta alla luce direttamente in pronto soccorso. Tutto è accaduto in meno di quarantottore al policlinico Santa Maria alle Scotte di Siena.
L’incidente, avvenuto venerdì sera a Lucignano in provincia di Arezzo, una giovane donna incinta, arrivata in condizioni disperate al pronto soccorso, ha dato alla luce una bimba prematura, nata con taglio cesareo in shock room e immediatamente trasportata, con incubatrice mobile, in terapia intensiva neonatale. L’organizzazione, la prontezza e la competenza di tutto lo staff medico e infermieristico di Pronto Soccorso, Ostetricia e Ginecologia, Terapia Intensiva Neonatale e Rianimazione e Medicina Critica, hanno consentito di salvare la vita alla piccola che è attualmente ricoverata in Terapia Intensiva Neonatale, in condizioni stabili ma sempre in prognosi riservata. La giovane mamma purtroppo non ce l’ha fatta e i familiari, pur in un momento di profondo dolore e sgomento, hanno autorizzato la donazione di organi e tessuti, iniziata nella mattina di domenica e conclusasi in serata.
“Il nostro primo pensiero – ha detto Pierluigi Tosi, direttore generale dell’AOU Senese – va alla famiglia della giovane mamma. Quello che doveva essere il momento più bello nella vita di una famiglia, e cioè la nascita di un bambino, si è trasformato in un tragico appuntamento con il destino. Ringrazio la famiglia per aver scelto di donare gli organi e salvare altre persone e ringrazio anche tutto il personale che ha dato il massimo per far fronte a questa particolare emergenza, che ha richiesto un grande coordinamento tra professionisti diversi e un intervento fuori dall’ordinario”.
La giovane mamma oltre ad aver dato alla luce la sua bambina ha dato la vita anche ad altre persone: rene e pancreas sono stati trapiantati a Pisa, un rene è stato trapiantato a Siena, il fegato è stato prelevato da un’équipe del Bambin Gesù di Roma, e permetterà di salvare un bambino e un adulto, le valvole cardiache sono andate a Pisa ed entrambi i polmoni sono stati trapiantati a Siena su una donna con malattia terminale.
L’èquipe di Chirurgia Toracica, insieme a tutto il personale infermieristico e di sala operatoria, ha lavorato ininterrottamente per circa 36 ore, effettuando anche un altro trapianto grazie ad una donazione multiorgano di una donna di 67 anni nella giornata di sabato. Il trapianto di polmone è stato fatto su una donna con grave malattia polmonare, in condizioni disperate al punto che è stato necessario mettere la paziente in ECMO, cioè in circolazione extracorporea con il supporto della Chirurgia del Cuore e dei Grossi Vasi.
“Non era mai accaduto di effettuare due trapianti di polmone, uno singolo e uno doppio, in così poco tempo – spiega Piero Paladini, responsabile programma Trapianto di Polmone, l’unico attivo in Toscana – ciò ha richiesto un grosso impegno da parte di tutto il personale e una particolare organizzazione della sala operatoria. Entrambe le donne trapiantate sono stabili, in prognosi riservata e ricoverate in Terapia Intensiva Cardiotoracica”.
Per quanto riguarda gli altri organi donati sabato, i reni e il fegato sono andati a Pisa, le cornee a Lucca e la cute a Siena. Grosso impegno, quindi, anche da parte del Coordinamento Donazione Organi e Tessuti dell’AOU Senese e della Chirurgia Trapianti Rene, con lo staff impegnato, oltre che nel trapianto di rene, anche nelle attività di prelievo.
“Senza donazione non c’è trapianto – ha aggiunto Pierluigi Tosi – ed è quindi prezioso tutto il lavoro fatto dai nostri professionisti, sia nella fase che accompagna la scelta di donare, sia in quella che realizza, in concreto, una nuova speranza di vita per tante persone”.
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