La società Montenegro srl, gestore del ristorante “Millevini” dell’Enoteca Italiana a Siena, alla data di affidamento dell’incarico, tra le ragioni sociali non aveva la ristorazione o la somministrazione di cibi e bevande, ma bensì quella di vendita di abbigliamento per adulti. Questo è quanto emerso al processo in cui sono accusati di turbativa d’asta Antonio e Alberto Degortes, figli del fantino del Palio ‘Aceto’, Giada Miniscalco, compagna di Alberto, l’ex presidente di Enoteca Italiana Claudio Galletti e l’ex direttore della stessa Fabio Carlesi. I due dirigenti di Enoteca devono rispondere anche di falso in atto pubblico.
Secondo la testimonianza in aula del maresciallo della polizia giudiziaria di Siena che ha condotto le indagini, Davide Massa, l’affidamento diretto dell’incarico alla società Montenegro sarebbe avvenuto con delibera del cda di Enoteca Italiana in data 17 gennaio 2011.
“In realtà – ha spiegato Massa – in quella data la società non aveva nessuna caratteristica di ristorazione secondo l’atto costitutivo del 19 marzo 2010 – e la ragione sociale era quella di vendita di abbigliamento per adulti”. Secondo la ricostruzione del maresciallo della polizia giudiziaria la comunicazione del cambiamento della ragione sociale “venne data in camera di commercio il 25 gennaio 2011 e all’Agenzia delle entrate il 2 febbraio”.
L’indagine, che è stata avviata nell’aprile del 2012, ha portato a perquisizioni nelle sedi amministrativa e operativa dell’Enoteca Italiana e perquisizioni domiciliari degli indagati oltre a computer e telefoni cellulari. Dalle agende sequestrate a Carlesi emergerebbe inoltre, secondo la testimonianza del maresciallo, un appuntamento tra l’ex direttore dell’Enoteca e Antonio Degortes in data 7 gennaio 2011, 10 giorni prima dell’affidamento dell’incarico diretto. Il 9 gennaio fu l’allora responsabile della struttura Enoteca a inviare una mail a Degortes “con le condizioni da indicare nell’offerta”. Durante l’ultima udienza sono stati interrogati dal pm Aldo Natalini e dagli avvocati della difesa anche alcuni dipendenti, attuali ed ex, dell’Enoteca Italiana. La prossima udienza si terrà il 21 novembre.