Francesco Sarcina, ex leader e autore de Le Vibrazioni, è uno degli artisti più amati dal pubblico italiano.
Qualche mese fa, a distanza di un anno dal Festival di Sanremo, è uscito il suo secondo album da solista, “Femmina“: un album composto da undici inediti che segna un nuovo percorso; un album che lo stesso Sarcina definisce romantico pur rimanendo rock.
Oltre ad essersi occupato degli arrangiamenti e della scrittura dei brani, Francesco per la prima volta si è cimentato come interprete di testi accuratamente scelti e curati da lui stesso, nati dalla collaborazione con giovani talenti.
L’instancabile redazione de La Valdichiana ha intervistato Francesco Sarcina in occasione del concerto del 25 Luglio scorso al Valdichiana Outlet Village.
“È bellissimo sentire il calore e la grinta della gente. Mi piace quando il pubblico è così, perché è in grado di trasmettere la sua energia anche a chi è sul palco; il pubblico del Valdichiana stasera me la sta trasmettendo tutta.” – così esordisce Sarcina, tranquillo ed entusiasta, ai nostri microfoni. Per l’occasione ci ha parlato della sua musica, del panorama musicale italiano e ha dispensato consigli a chi vuole fare musica.
“Per ringraziare tutto il pubblico della Valdichiana per il calore, l’affetto e l’entusiasmo, ho suonato un medley di alcuni brani storici scritti tanti anni fa e suonati con Le Vibrazioni, poi ho fatto il pezzo “Tutta la notte”, un brano bello aggressivo dell’estate 2013 che mi ha dato grandi soddisfazioni, e poi ovviamente non potevo non suonare “Femmina”, il mio ultimo brano che è anche il nome dell’album”.
In Femmina, il sound progredisce da arrangiamenti strumentali a orchestrali, passando per l’elettronica, dando così ai brani sonorità nuove. Francesco ci spiega che si tratta di un disco pop e molto contemporaneo dal sound internazionale, che ha come filo conduttore le melodie senza tempo che da sempre lo contraddistinguono.
Allo stesso tempo, “Femmina” è un album romantico, fatto per cantare e per essere goduto.
L’album è stato prodotto e arrangiato da Fabrizio Ferraguzzo, Roberto Cardelli ed Ermal Meta, registrato da Renato Romano ed Enrico La Falce presso il Massive Arts Studio e il BoomBox Studio di Milano. Un team di produttori che seguono Francesco e che gli propongono i brani più adatti al suo modo di essere, dimostrando una grande professionalità.
Francesco Sarcina ha assunto anche il ruolo di vocal coach ad Amici, personaggio che ha voluto interpretare per portare sul piano mainstream il suo lavoro da artista. A tal proposito gli abbiamo chiesto quali sono i consigli che si sentirebbe di dare a chi vuole fare musica, come giudica l’attuale panorama musicale italiano e quanto spazio viene dato a
“Il discorso è che, in realtà, non c’è panorama al momento in Italia. Consiglio ovviamente di crederci e di essere comunque fedeli alla linea, perché la musica è una missione: la si fa perché comunque bisogna trasmettere emozioni e sensazioni. Il problema è che oggi si tende a fare musica per apparire, non per comunicare le emozioni e per essere la colonna sonora della vita della gente che ha difficoltà concrete quotidianamente. Quindi chi ci crede può andare avanti; l’unico problema è che oggi non ci sono più gli spazi per suonare, ma la storia insegna che i giovani hanno veramente cambiato il mondo e che quindi si può creare e fare musica in qualsiasi spazio e in qualsiasi modo. È incredibile che fuori da un locale non si possa suonare ma che possano invece esserci gli spacciatori: se tu suoni ti vengono a prendere, se spacci no. Forse conviene fare una riflessione a livello proprio culturale e organizzativo per quanto riguarda le città”.
Il nostro Paese sta uscendo da una grave crisi economica. Crisi significa anche un po’ mettersi in gioco, reinventarsi e trovare il modo di sopravvivere. Fare musica dimostra anche questo, quindi fare musica è un po’ come scommettere su se stessi, al di là che poi si riesca o meno ad avere successo.
“Sì, in realtà crisi vuol dire cambiamento, lo si trova nell’etimologia della parola, crisis. La storia insegna che la crisi porta inevitabilmente cambiamenti, quindi vuol dire di conseguenza mettersi in gioco e sperimentare cose nuove. Chi si arrende infatti è perduto, seguirà la crisi e cadrà insieme a essa; chi invece si rimbocca le maniche avrà invece più possibilità di fare cose nuove, forse anche di essere pioniere di novità: a questo servono le crisi, in realtà. Come diceva Nietzsche: “La desertificazione di tutti i valori indotti per vedere riaffiorare quelli veri””.
Ed è sulle parole di Nietzsche che congediamo Francesco Sarcina e gli facciamo un grande in bocca al lupo per le sue importanti date di Roma e Milano in programma per il mese di Ottobre.