Il Teatro Poliziano a Montepulciano suggella una stagione significativa con il nuovissimo spettacolo di Filippo Timi, attore, regista, autore e personaggio di culto nell’attuale scena italiana. Domenica 13 aprile arriva “Skianto“, una produzione allestita quest’anno solo per poche e selezionate anteprime, tra cui si distingue quella di Montepulciano. Ancora una volta si registra il tutto esaurito al Poliziano: dopo le apprezzate esibizioni di artisti quali Sergio Rubini, Michele Placido, Natalino Balasso, Alessandro Haber e Maria Paiato, l’epilogo del cartellone invernale è affidato al carisma e al talento di Filippo Timi, volto sempre più celebre del teatro, del cinema e della tv.
Stavolta l’artista quarantenne si cimenta con un testo scritto di suo pugno in dialetto umbro; s’intitola “Skianto” questa favola amara, concepita con un linguaggio che si muove tra il lirico e il drammatico. Inizia con “C’era una volta”, come una fiaba, per poi sfiorare i tratti della tragedia perché il protagonista del racconto è un bambino diversamente abile che non corrisponde, certo, alla creatura immaginata dai genitori al momento del concepimento, bensì ad un bambino con la “scatola cranica sigillata”, chiuso con i pattini in piedi nel suo spazio, rappresentato scenicamente nella palestra di una scuola elementare.
La disabilità diventa oggetto di rappresentazione, perché porta in scena tutti i desideri impossibili del protagonista: fare il ballerino o il cantante, amare un pattinatore, sognare una vita che non sia una prigione, vivere in maniera normale con gli altri, come accade quando si ritrova col nonno che ritiene un eroe, specie quando gli racconta le sue avventure, arricchite di comicità e paradossi, con le prostitute del paese. Come tutti i sognatori, il ragazzo dovrà scontarsi con la realtà, ovvero col suo corpo murato in una cameretta dentro la quale scopre quanto la vita sia truccata. Con questo nuovo lavoro Timi torna alle sue forme originali, quelle del monologo “La vita bestia” (2005), riduzione teatrale di “Tuttalpiù muoio”, caso editoriale pubblicato da Fandango (2006) con la regia di Barberio Corsetti, che gli dette tanta risonanza.
“Skianto” è un’opera decisamente attuale, sia per la tematica trattata, sia per il linguaggio che la caratterizza. Solo, sul palcoscenico, Timi è accompagnato dalla voce e dalla chitarra del giovane Andrea Di Donna che si esibisce in due cover e in due brani originali.
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