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Giovani imprenditori crescono: il caso Bottle Up

Giovani imprenditori crescono: il caso Bottle Up

Avviare una startup per molti giovani è la risposta alla crisi occupazionale e un modo per abbattere  confini generazionali che sempre di più ostacolano l’ingresso nel mondo del lavoro, creando dei gap occupazionali che fanno solo male all’economia di un Paese. Per altri giovani, invece, quelli che un lavoro già ce l’hanno, avviare una startup significa mollare il posto fisso e credere nelle proprie idee, seguire i propri sogni e scommettere su sé stessi.

È questo il caso di Francesco Farnetarni, 29 anni, che dopo una laurea in economia aziendale a Firenze, un master alla Bocconi in International management, esperienze di studio in Brasile e di lavoro a Londra, Bruxelles e Milano, si è stancato di colletti inamidati, grattacieli e vita caotica ed è tornato a casa sua, in Valdichiana, per tirare fuori un progetto assieme ad altri soci per unire in maniera perfetta il suo territorio d’origine, la Valdichiana, con la sua formazione accademica. Da questo binomio nasce Bottle Up.

Ciao Francesco e bentornato in Valdichiana! Parlaci di te: a un certo punto della tua vita hai deciso di abbandonare il lavoro, un impiego fisso nell’area della consulenza finanziaria per tornare in Valdichiana e credere fortemente nella tua idea, è stato difficile prendere questa decisione?

“Sono partito da Montepulciano circa 10 anni fa, studiando economia e International Managament prima a Firenze poi a Milano. Ho avuto la possibilità di fare esperienze all’estero, dagli Usa al Brasile a Bruxelles, sia per studio che per lavoro, poi mi sono stabilizzato per circa tre anni a Milano, in un ambiente totalmente diverso, una multinazionale della finanza, tra cravatte giacche e grattacieli, e dopo due anni e mezzo ho maturato una decisione che è stata difficile ma molto serena, di mollare il mio lavoro e la possibilità di fare carriera in questa multinazionale per tornare a Montepulciano dove sviluppare la mia startup.”

La causa che ti ha spinto a tornare da Milano si chiama Bottle Up. Ce la spieghi meglio?

“Bottle Up è la prima piattaforma online che consente ai clienti, che siano aziende o privati, di crearsi delle bottiglie di vino o di birra di qualità, totalmente personalizzabili in soli cinque clic. Questo significa che il cliente nel primo clic può scegliersi la tipologia di bottiglia, nel secondo clic il prodotto, garantito da un network di cantine e birrifici che partecipano al nostro progetto; il terzo clic è relativo all’etichetta, in cui il cliente può caricare un etichetta personale o selezionare tra quelle degli artisti disponibili, il quarto clic è relativo al colore della capsula protettiva, il quinto e ultimo clic è la personalizzazione del certificato “wiki-bottle” in cui c’è lo storytelling della bottiglia, con dettagli del prodotto creato e informazioni sul produttore. Perché noi vogliamo dare un servizio di personalizzazione all’utente, ma vogliamo concentrarci anche sulla qualità e sulla tracciabilità dei prodotti, stessa cosa vale per artista, qualora il cliente scelga un’etichetta d’autore”.

Ottima scelta quella di accostare il vino all’arte. Quanti sono gli artisti che hanno messo a disposizione di Bottle Up le proprie creazioni?

“Ad oggi sono una trentina, ma il numero è destinato a crescere. Gli artisti che hanno messo a disposizione le loro opere, tra famosi ed emergenti, provengono da tutta Italia e dall’estero; disegnano delle serie limitate sulla base di varie tematiche”.

Assieme a Francesco Farnetani, nel progetto Bottle Up sono coinvolti il fratello Federico, esperto di vini, e il compagno di università Matteo Russo, che si è dedicato allo sviluppo della piattaforma web e all’e-commerce. I prezzi oscillano tra i 9 ed i 14 Euro per una bottiglia da 0,75 l e tra i 18 ed i 24 Euro per una da 1,5 l, mentre i tempi di consegna vanno dalle 24 alle 76 ore in tutta Italia, entro i cinque giorni per l’estero.

I produttori scelti per la fase di lancio provengono tutti dalla Toscana e tre aziende produttrici di Vino Nobile di Montepulciano hanno già aderito alla piattaforma di vendita online.

“Abbiamo scelto di collaborare sia con aziende di alto livello sia con realtà meno conosciute per avere ottimi prodotti, ma allo stesso tempo mettere in luce il lavoro di produttori appassionati che sarebbero meno visibili online” spiega Francesco.

Bottle Up permette di ottenere un prodotto di alta qualità, che proprio dalla standardizzazione dei processi produttivi trae elementi di fiducia per il consumatore. Il vino si propone dunque sotto un nuovo profilo: si può customizzare, adattare al proprio gusto, scegliendo tutto, dalla bottiglia, l’etichetta, la capsula e il tappo.

In bocca al lupo a Francesco e ai ragazzi di Bottle Up per il loro progetto!

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