Intervista a Giovanna Rossi presidente della Fondazione Orizzonti d’Arte di Chiusi
Da circa due anni Giovanna Rossi, ex dirigente Nissan Italia ed ex Direttore Generale della Fondazione Cantiere Internazionale d’Arte di Montepulciano, da sempre impegnata in attività culturali, ha accettato con entusiasmo la sfida che la vede a capo della Fondazione Orizzonti d’Arte di Chiusi.
Nel 2012 infatti, nasce a Chiusi la Fondazione Orizzonti d’Arte, il comune ha dato vita alla fondazione con l’obiettivo di proseguire con l’attività culturale, articolarla in quattro fondamentali momenti culturali, quattro fasi scandite nel tempo: Autunno per le mostre, Inverno per il teatro, Primavera per la musica e la danza, Estate per i Festival.
Signora Rossi come sta andando la Fondazione Orizzonti d’Arte?
“La Fondazione Orizzonti è arrivata quest’anno al terzo anno di vita e diciamo che in questi tre anni ha raggiunto obiettivi che non credevamo fossero possibili, sta riscuotendo sempre più successo e sempre più consensi. Questo è dimostrato dal fatto che il primo anno avevamo dodici sostenitori privati, mentre adesso siamo arrivati a trenta, questo va sostegno del fatto che c’è un interesse sempre maggiore riguardo al nostro operato”.
Qual è la mission del Festival Orizzonti d’Arte?
“Il Comune della Città di Chiusi ha dato vita alla Fondazione Orizzonti d’Arte con l’obiettivo di proseguire l’attività del Festival ed ha attribuito al nostro Ente una missione ambiziosa: diventare il soggetto promotore della cultura e dell’arte sotto ogni sua forma a partire dal nostro territorio. Non si parla solo di promozione sul cittadino, ma di promozione su tutto il territorio. Sul nostro statuto è riportato che dobbiamo lavorare gomito a gomito con il SistemaChiusipromozione che prevede turismo, commercio e cultura a trecentosessanta gradi. E’ per questo che le attività della Fondazione spaziano dall’ormai consolidato Festival Orizzonti, al teatro, alla musica, alla danza e alle mostre”.
Parliamo del calendario eventi della Fondazione, che tutti gli anni studia per renderlo sempre più ricco di grandi spettacoli.
“Le iniziative della Fondazione coprono tutto l’arco dell’anno, ad iniziare dalla stagione teatrale. Da gennaio ad aprile, ci dedichiamo alla stagione teatrale e quest’anno abbiamo avuto sei spettacoli che hanno riscosso un notevole successo. Abbiamo cercato degli spettacoli che potessero essere graditi da tutto il nostro pubblico, ma che fosse propedeutici di un passaggio di livello più alto rispetto a quelli proposti. Siamo stati contenti per la partecipazione del pubblico, perché nonostante la crisi, abbiamo avuto il teatro sempre tutto esaurito e anche gli abbonamenti sono stati confermati quelli dell’anno prima”.
Quindi un grande successo per la stagione teatrale di Chiusi. Per quanto riguarda gli altri appuntamenti?
“Gli altri appuntamenti sono stati, a giugno il Lars Rock Fest, che quest’anno si è dimostrato un bell’esperimento, in quanto le condizione climatiche a noi poco favorevoli, all’ultimo momento ci ha scombinato un po’ piani. Abbiamo dovuto passare dalla piazza al teatro nel giro di pochi che per un festival del genere non è facile, ma alla fine ha ottenuto il risultato sperato”.
Parliamo invece di Chiusi nella Danza.
“Chiusi nella Danza 2014, quest’anno è divenuto un Festival. Un Festival tanto desiderato, ma anche preoccupante perché fare un festival è diverso dal fare una rassegna, come lo era l’anno passato. Il progetto di Chiusi nella Danza è affidato dall’anno scorso a Samuel Peron, con un programma denso di impegni e di interventi. Il punto di forza dell’edizione 2014 sono gli appuntamenti formativi, stage di livello intermedio e avanzato che quest’anno sono tenuti da Kristian Cellini per il lyrical jazz, Giovanni Eredia e Cesira Miceli per il tango, Antonio McVillan e Giulia Fantini per lo swing, Maykel Fonts e Relle Niane per la salsa. La novità di questa edizione è il laboratorio coreografico sul movimento e la drammaturgia corporea tenuto da Marianna Giorgi, della durata di nove ore, i cui risultati verranno presentati al pubblico nell’ultimo giorno di Chiusi nella Danza”.
E il Festival Orizzonti?
“La macchina organizzativa del Festival Orizzonti prenderà il via logistico il 25 luglio, quando cominceranno ad arrivare tutti gli artisti, ma l’inizio degli spettacoli e degli appuntamenti sarà il 1 di agosto fino al 10 agosto. Il nuovo direttore artistico Andrea Cigni, noto regista di opera, ha messo insieme un programma denso di ogni espressione di cultura, dalla presentazione del libro di Philippe Daverio, agli spettacoli di musica lirica e alle mostre, come quella della Sartoria Farani, una delle sartorie più importante d’Europa per i costumi teatrali e storici. Questo festival vedrà 103 artisti ospiti a Chiusi e alloggiati tutti nel territorio, con grande nostra soddisfazione. In più 71 eventi , 10 giorni di programmazione, 1200 pasti, numeri ufficiali che vede Chiusi coinvolta a tutto tondo”.
Quanto è importate per Lei la Fondazione Orizzonti?
“La Fondazione Orizzonti è per me molto importante, sia perché ho iniziato questo percorso fin dalla sua nascita, sia perché lavorare nella “cultura” è sempre stato un mio desiderio essendo appassionata di musica, di teatro e di arte in genere quindi. Quando mi sono ritirata dal lavoro ho accettato di buon grado l’ incarico che mi aveva offerto il Comune di Montepulciano per l’organizzazione di un evento, approdando successivamente alla direzione del Cantiere Internazionale d’Arte. Al cambio dei vertici della Fondazione Cantiere il mio compito era terminato ed il Sindaco di Chiusi, Stefano Scaramelli, mi ha offerto la carica di Presidente della neonata Fondazione Orizzonti d’Arte. Ho accettato con orgoglio e faccio il mio lavoro con molta passione”.
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