«Nel Triathlon la competizione è contro te stesso. L’agonismo è più corretto: c’è il rispetto per l’avversario e per il volume di fatica che tutti i concorrenti devono sopportare. Il nemico principale è il tempo, il superare e migliorare le proprie prestazioni ad ogni gara» (Cesare del Pasqua)
Li chiamano Sport di Resistenza, performance più che attività agonistiche. Sono espressioni di fisicità che portano il corpo al massimo delle capacità di sforzo. Triathlon, ovvero tri-atletica; nuoto, ciclismo e corsa. Sono sempre di più gli amatori, e gli appassionati, che si prestano ad intraprendere questa peculiare sfida.
Tra i temerari che spingono il corpo (ma soprattutto la mente e l’anima) al di là dei limiti della tolleranza, c’è un nostro conterraneo; Cesare del Pasqua. Bettollino. Classe 1986. Da un anno e mezzo ha iniziato un percorso che lo porterà ad affrontare estenuanti gare di triathlon, sia in Italia che all’estero. Ha iniziato un anno e mezzo fa, allenandosi per una gara di triathlon olimpico (ovvero 1,5 chilometri di nuoto, 40 chilometri in bicicletta e 10 di corsa). Quest’anno ha partecipato, giusto qualche settimana fa, ad una gara di half-ironman (1,9 chilometri di nuoto, 90 chilometri di bicicletta e 21,097 chilometri di corsa) a Barcellona. Non appena tornato dalla gara in catalogna lo abbiamo voluto incontrare per parlare con lui di questa esperienza.
«Sono partito con una gara di Triathlon Olimpico preparandomi da solo senza nemmeno una scheda d’allenamento» ci dice «ho iniziato a Gennaio dello scorso anno alternando ogni giorno ogni disciplina. Dopo Maggio 2014, ho voluto ottimizzare gli allenamenti chiedendo aiuto ad una persona molto capace che si chiama Costantino Bertucelli. Mi aiuta ad allenarmi e a raggiungere gli obiettivi che mi prefisso»
«Il prossimo obiettivo è un Iron Man nella sua interezza. Ho in progetto altre tre gare per quest’anno, due triathlon olimpici e un altro 70.3 in Sardegna»
(articolo a cura di Giovanni Marchi)
