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Halloween in Italia: una tradizione antica

Halloween in Italia: una tradizione antica

Sentiamo sempre dire che Halloween è una festa americana, ma le sue radici affondano profonde nelle tradizioni europee, comprese alcune italiane.

Si alza la nebbia e le foglie arancioni cadono in silenzio dagli alberi: è arrivato l’Autunno.
È proprio in questa stagione umida ma generosa che, a cavallo tra fine Ottobre e inizio Novembre, si celebra la festa di Ognissanti, o Halloween per il mondo anglofono.

Il termine Halloween, o Hallowe’en, è di origini cristiane e significa “hallowed evening“, sera santa. Compare in intorno al 1750, come contrazione del più antico scozzese All Hallows Even, la sera prima del giorno di Ognissanti. Le origini della festa sono ambigue, in quanto molto antiche, e si pensa che possano risalire alla celtica Samhain o addirittura alle Parentalia romane.
Oltre a celebrare i defunti, presso i paesi anglosassoni Halloween ha storicamente assunto anche un significato di abbondanza, perchè determinava sul calendario la fine dell’anno contadino. Si tratta quindi di una festa che ha anche connotati allegri, gioiosi, una festa caratterizzata da canti, maschere e spettacoli; un’occasione per ridistribuire la ricchezza e fare beneficenza.

È probabile che questi elementi caratterizzanti delle due feste si siano mescolati, andando a creare quell’iconografia che oggi ritroviamo stereotipizzata nell’industria americana, ma che già erano presenti nella cultura occidentale.

In Italia esistono diverse tradizioni riguardanti le celebrazioni di questa festa, che variano di regione in regione e non sono quindi omogenee a livello nazionale. Se in Piemonte c’è la tradizione di aggiungere un posto in più a tavola per il defunto, in Val d’Aosta il rituale è più simile alla celebrazione celtica di Samhain.

In Toscana esiste la tradizione contadina dello zozzo (in alcune zone noto come morte secca), che consiste nell’intagliare occhi, naso e bocca in una zucca e porle una candela all’interno. La zucca veniva poi posta fuori casa o su un muretto e veniva addobbata con stracci a simulare i vestiti, per spaventare la vittima prescelta dello scherzo.

Anche in Pianura Padana esisteva la tradizione, almeno fino agli anni ’50, di utilizzare le zucche come lanterne per illuminare i borghi più bui. A Parma prendevano il nome di lümera. In Veneto, la candela posta all’interno della zucca simboleggia la resurrezione.

In Campania e in Puglia si usava apparecchiare a tavola anche per i defunti, mentre in Calabria si banchettava direttamente sulle tombe, dopo le celebrazioni.

In Abruzzo e in Emilia era tradizione bussare alle porte per chiedere offerte per in memoria – o per placare- i defunti.

In Sicilia la festa di Ognissanti è più simile al Natale, in quanto i bambini ricevono doni dai parenti defunti.

"Concas de Mortu", zucca intagliata della tradizione sarda
“Concas de Mortu”, zucca intagliata della tradizione sarda

In Sardegna, in Gallura, si celebra la festa di Sant’Andrea, durante la quale gli adulti vanno per le vie del paese percuotendo fra loro graticole, coltelli e scuri allo scopo di intimorire i ragazzi e i bambini che nel frattempo vagano per le strade con in amno zucche vuote intagliate a forma di teschio e illuminate da una candela. I giovani vanno a bussare nelle case, annunciano la loro presenza battendo coperchi e mestoli e recitando una filastrocca  ricevendo in cambio dolci e altre leccornie.

Le celebrazioni di Halloween si stanno pian piano uniformando, perchè viviamo in un mondo dove le influenze culturali viaggiano sempre più velocemente e possono raggiungere ogni luogo. Tuttavia, non dobbiamo temere di perdere le nostre tradizioni, perchè esse nascono proprio quando un popolo fa suoi i costumi di altre culture, modificandoli e adattandoli alla propria storia e al proprio territorio. In questo modo nascono nuovi modi di celebrare Halloween: a Mozzano, nei pressi di Lucca, dal 1993 è nata la tradizione della “Notte Nera“, un gioco interattivo dai connotati spaventosi che vede partecipanti numerose famiglie, mentre nelle Marche, a Corinaldo, durante l’ultima settimana di Ottobre il paese si anima di eventi, spettacoli, fuochi e luci.

Halloween è spesso incriminata come una festa commerciale, ma a conti fatti non lo è più del Natale, che solo da pochi decenni prevede lo scambio di doni. Tuttavia, lo scopo delle feste è proprio quello di creare senso di comunità, di creare divertimento e unione e di spezzare la monotonia della routine, e non importa il come. È inoltre sbagliato pensare che una festa possa appartenere a un solo Paese, in questo caso gli Stati Uniti. Ogni cultura ha il suo modo di celebrare i defunti, ed è più che normale che culture vicine si influenzino a vicenda e prendano in prestito le usanze l’una dall’altra. Infatti, non esistono muri che delimitino le culture, che sono in realtà malleabili e soggette a continui cambiamenti, proprio come le tradizioni.

È possibile che tra 50 anni Halloween in Europa sarà celebrata in modo completamente differente rispetto al nord America, è possibile che nascano nuove usanze diverse da una città all’altra: tutto dipende da noi.

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