“Il tuo corpo non appartiene a te, ma appartiene ai tuoi antenati e al mondo circostante, per cui bisogna ringraziarlo con un’alimentazione consapevole, poiché siamo ciò che mangiamo” (Buddha)
Mercoledì 4 febbraio, nell’Aula Magna dell’Istituto Nazionale dei tumori di Milano, si è tenuta la conferenza “Il cibo, la genetica e il Karma”, del Medico Epidemiologo Dott. Franco Berrino, che da oltre tren’anni indaga la correlazione tra alimentazione, stile di vita e prevenzione dei tumori. Per anni si è creduto che il nostro destino fosse scritto nei geni che abbiamo ereditato dai nostri genitori, quindi nel nostro DNA, che può essere danneggiato da cause ambientali, come radiazioni, virus, sostanze mutagene o altro, ma che non è in nostro potere modificare.
Nel secondo millennio questa idea è stata modificata: “Gli studi biomedici hanno dimostrato l’esistenza di una rete immensamente complessa di vie di segnale metaboliche, ancestralmente conservate, che se opportunamente modulate possono prevenire o rallentare l’accumulo di danni alle cellule, aumentare la durata della vita libera da malattie o facilitare le guarigioni” – spiega il dottor Berrino.
Il DNA, infatti, contiene un milione di interruttori che possono accendere e spegnere i nostri geni e modificarne l’azione. Come possiamo agire su questi interruttori? Attraverso il Karma cioè attraverso l’‘Azione’, come sottolineato da Pietro Archinati: “Tutto ciò che accade all’uomo ha in lui la causa più profonda” (Il Ternario Ed.2002).
La soluzione per agire sul nostro DNA : la rivoluzione epigenetica. Esiste la Grande Via, formata a sua volta da tre percorsi, suggerisce il professore: la Via del Cibo (alimentazione macrobiotica e mediterranea), la Via del Movimento (e del Cambiamento, modificare le nostre abitudini) e la Via Spirituale (quella della Meditazione). La via del cibo, vuol dire rispettare la terra, rispettare il cibo, rispettare i micorbi (preferire il consumo di prodotti freschi ), consumare i prodotti secondo la stagionalità. Cucinare con amore, riconoscere l’esistenza di un’energia dei cibi, ricordandoci che il cibo è in grado di influenzare l’espressione genica. Molti studdi hanno conferma to che alcune sostanze contenute nei cibi, come genisteina della soia, la curcumina, i composti solforati del cavolo e dell’aglio, il resveratrolo dell’uova rossa e delle arachidi, sono in grado di influenzare l’acetilazione e la metilazione del DNA. Queste sostanze, presenti naturalmente negli alimenti, devono essere assunti quotidianamente, attraverso un’alimentazione composta da cibi naturali e freschi. Non assumiamoli sotto forma di integratori, potremmo solo fare dei danni. (“Epigenetic modifications by dietary phytochemicals: implications for personalized nutrition” Shankar S1, Kumar D, Srivastava RK. 2013)
Importante è anche la restrizione calorica, aiuta a mantenere bassi i livelli di insulina e glicemia e agisce anche sul DNA riducendo così il rischio di patologie croniche e soprattutto dei tumori.
Sostanze molto utili sono:
- La cannella blocca i recettori per IGF-1(importante fattore di crescita tumorale) ed è utile metterla nei dolci in quanto diminuisce notevolmente l’innalzamento della glicemia;
- L’acido ellagico contenuto all’interno dei mirtilli e dei lamponi, blocca i recettori del fattore di crescita epidermico;
- La quercitina che sta nelle cipolle e nelle mele, la genisteina che sta nelle soia attiva un’antioncogene e quindi rafforza questa sua funzione antitumorale;
- La luteolina, che si trova nel tarassaco, blocca fattori di crescita tumorali;
- La Delfinidina, nel melograno, l’apigenina, nel sedano, la curcumina, le antocianine dei mirtille e delle bacche spengono un gene oncogenico.
I consigli che possono essere dati per ridurre il rischio di tumore, visto che ancora gli studi sul DNA sono poco diffusi sono:
- Ridurre l’infiammazione, limitando il consumo di prodotti di origine animale, ESCLUSO il pesce;
- Tenere bassa la glicemia e l’insulina, evitando il consumo di prodotti contenenti zuccheri e farine raffinate . Lo zucchero è in grado di attivare un’oncogene, il quale a sua volta attiva un particolare mRNA che blocca le cellule che stimolano la proliferazione cellulare e quindi la possibile progressione del tumore;
- Tenere bassi i fattori di crescita che stimolano la crescita, limitando il consumo di latte e derivati.
La via del movimento e del cambiamento: “La salute è la capacità di adattarsi al cambiamento”, vuol dire fare esercizio fisico tutti i giorni, per almeno mezz’ora al giorno, riducendo così la vita sedentaria, in quanto anche questo è in grado di influenzare la metilazione del DNA.
La via spirituale: le patiche spirituali influenzano il benessere mentale e fisico. Utile può essere svolgere dello Yoga ed è stato visto che attraverso la semplice meditazione, si è in grado di ridurre lo stato infiammatorio, migliorare lo stato di salute e lo stato di benessere psico- fisico.
Quindi consiglio finale è quello di coltivare la nostra spiritualità, di tornare in cucina, mangiare una grande varietà di cibi e pratichiamo del movimento, cambiamo le nostre abitudini.