Quarta tappa della rubrica di itinerari lungo il Sentiero della Bonifica in Valdichiana Toscana
All’altezza del cartello per la Fattoria Le Chianacce un trattore rosso percorre il Sentiero della Bonifica e svolta in una zona di erba e terra battuta. L’itinerario scende e risale cento metri più avanti, ricalcando la Chiana come tracciato e larghezza. Si arriva ad un ponte di cemento moderno, sulla cui estremità sinistra è segnalato il confine tra le province di Siena e Arezzo.
Da qui sarebbero quasi quattro chilometri per la Fattoria di Bettolle. Per raggiungerla si dovrebbe passare sopra l’allacciante di sinistra del Canale Maestro; gli argini sono ampi e un pastore ha portato un gregge a pascolare in questo punto. Gli allaccianti furono una soluzione fondamentale per i lavori di prosciugamento della palude nella vallata. Dopo che fu messo a capo della bonifica l’ingegnere fiorentino Alessandro Manetti, nella prima metà dell’Ottocento, si ricorse a una coppia di canali minori per raccogliere, tramite deviazioni artificiali, le acque dei torrenti dei dintorni e farle confluire in quello principale – il Canale Maestro –, dove c’era abbastanza pendenza e il corso fluviale non poteva ristagnare.
Si prosegue in direzione Nord sullo sterrato. Da un lato si vedono più leopoldine sparpagliate nella campagna, dall’altro la Chiana si abbassa e lì vicino i colombi ispezionano il terreno in cerca di cibo. Contro la calura del sole il vento diventa un ristoro prezioso in questo segmento che, privo di alberi, rende impossibili soste all’ombra. Si costeggia un laghetto sulla destra e, un po’ più in là, un traffico placido scorre sulla strada provinciale. Bisogna accorgersi del 32 che si legge sulla segnaletica del sentiero per sapere di avere alle spalle poco più della metà del percorso ciclopedonale. Botte allo Strozzo si trova a qualche centinaio di metri, le bocche delle due canne come un paio d’occhi socchiusi che scrutano la bici in arrivo.
Probabilmente a chi ne conosce già la funzione piacerebbe osservare dall’alto quest’opera, risalente al 1910. Il nome del manufatto deriva dalla sua posizione, in corrispondenza di una strettoia del fondovalle. In prossimità della doppia arcata l’allacciante delle Chianacce scavalca il Canale Maestro. C’è sempre un calcolo di pendenze dietro la costruzione della struttura, indispensabile per evitare che il canale minore si immettesse nella Chiana trascinando con sé un carico di materiali che il corso d’acqua più grande, dal flusso meno potente, non ce l’avrebbe fatta a spostare. Un dispositivo “anti-tappo” che ha prodotto una piccola acrobazia idraulica: dopo l’incrocio sopraelevato, l’allacciante di destra si getta in quello di sinistra che, a sua volta, sfocerà nel Canale Maestro vicino al Porto a Cesa, in un tratto in cui il letto della Chiana è inclinato a sufficienza per scongiurare il pericolo di ostruzione da detriti.
Il Sentiero della Bonifica si arrampica in cima all’antica infrastruttura di pietra e mattoni, poi una discesa piuttosto ripida dà velocità alla bicicletta. Si ricominciano ad usare i pedali prima del viadotto del raccordo autostradale, con a lato un muro di erba; si sale di nuovo leggermente e la segnaletica qui risulta un po’ confusa. Destra, ponte e subito a destra per un secondo passaggio sotto all’autostrada, superato il quale si mostra l’altra faccia di Botte allo Strozzo. Una fila di tubi provenienti da uno specchio d’acqua a forma di ellisse buca la terra sotto alle ruote e si allunga verso la Chiana. Lo sterrato forma una “T” con la strada asfaltata e riprende all’altezza di due sedie chiare che qualcuno ha disposto all’aperto. Dal prato lì davanti, ma più in basso, si solleva lo starnazzio di una cricca di oci e papere.
Non manca molto per vedere il primo frutteto del circondario. Tutto dritto e senza fatica (salvo vento contrario), i terreni coltivati si somigliano finché l’itinerario si allarga e si biforca. Dando la schiena a Foiano della Chiana, girando a sinistra si continua il viaggio alla volta di Arezzo, mentre a destra si può imboccare il Sentiero dei Principes Etruschi.
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