Stefano “Cisco” Belotti (voce e accompagnamento) fondatore dei Modena City Ramblers, Luca Lanzi (voce e chitarre) cantante della Casa del Vento e Francesco Moneti violinista eccezionale, entrambi aretini, hanno portato il loro Combat Folk a Foiano della Chiana nella serata di giovedì 2 gennaio.
Il progetto, come ci spiega lo stesso Cisco, «nasce dall’idea di riunirci insieme tutti e tre. Abbiamo beccato Francesco in una pausa del tour con i Modena, perciò ho proposto di mettere in piedi una manciata di date, che poi si sono rivelate molte di più. L’idea è nata a settembre dal desiderio di suonare insieme a Luca le canzoni storiche che abbiamo scritto insieme e che hanno dato vita al disco del 2001 “Novecento”. Un album diventato appena maggiorenne. Alla fine, abbiamo fatto 26 concerti in due mesi, in inverno. Una cosa impensabile, molto impegnativa. Abbiamo raccolto un sacco di adesioni. Stasera è stata l’ennesima conferma: la sala era strapiena, la gente si è seduta davanti al palchetto o stava in piedi tutt’intorno. Mi piace pensare che questa cosa si possa riprendere in mano l’anno prossimo e riproporla, perché è stato veramente bello».
I Modena City Ramblers e la Casa del Vento hanno collaborato spesso insieme dagli anni Novanta. Queste band si sono fatte conoscere non soltanto per il folk suonato da musicisti incredibilmente capaci, ma soprattutto per l’impegno politico e sociale che trova espressione nei testi delle loro canzoni. Il valore di questi artisti è stato riconosciuto dalla leggendaria Patti Smith, che ha deciso di registrare un brano e suonare nel suo tour con i ragazzi della Casa del Vento.
Qualche mese fa li abbiamo intervistati dopo un concerto ad Arezzo e ora, vederli a Foiano, è qualcosa di speciale. Nelle loro canzoni, infatti, si parla molto della storia di questo piccolo borgo orgoglioso. «A Foiano come Casa del Vento avevamo già suonato in una iniziativa dell’ANPI locale in memoria dei partigiani che combatterono i nazi-fascisti. Su questo palco mi sono commosso, perché proprio qui sono germogliati i semi dell’antifascismo e della lotta partigiana aretina. Licio Nencetti, Ezio Raspanti, Sarri, Grazi e Antonini e tutti quei ragazzi che hanno dato la loro vita sono stati formati da esperienze che sono avvenute nel territorio foianese a inizio ‘900, come i Fatti di Renzino, e da quei personaggi che hanno portato avanti i valori dell’antifascismo nonostante un ventennio di dittatura. È per questo che Foiano ha un tessuto sociale così forte e coeso. Essere qui e poter raccontare del sacrificio di giovani di 16, 17, 18 anni mi emoziona in modo indescrivibile».
Anche il pubblico ha reso omaggio ai suoi combattenti partigiani con un lungo e affettuoso applauso. «La risposta che ha dato questo pubblico» ha continuato Luca Lanzi «è stata meravigliosa. Io dico sempre che il concerto si fa in due: i musicisti e la gente. Mi ha fatto molto piacere che ci fossero tanti ragazzi giovani».
Riempire una sala come la Furio del Furia di Foiano è stato possibile grazie all’iniziativa dell’amministrazione locale che ha voluto inaugurare il 2020 con una band di grande calibro formata da un trio d’eccezione.
«Far venire tutta questa gente è importantissimo» ci dice Cisco Belotti «la sala non è affatto piccola e c’era gente in piedi che non sapeva dove stare. È stato veramente significativo. Mi ha colpito la partecipazione di questo paese: c’era gente venuta per sentire le nostre canzoni e cantare con noi. È stato un grande risultato sia per chi ha organizzato che per noi».