L’antica Domus Romana in via dei Longorbardi a Chiusi, dopo anni di lavori, è stata inaugurata alla presenza delle istituzioni e di tanti cittadini. Alla cerimonia hanno partecipato tra gli altri il sindaco e la giunta del Comune della Città di Chiusi, il presidente della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana e della Provincia di Siena, il presidente di Arcus (Società per lo sviluppo dell’Arte, della Cultura e dello Spettacolo S.p.A.), ed il presidente nonché il direttore della Fondazione Musei Senesi e tutti gli altri soggetti coinvolti nei lavori che hanno permesso di mettere in sicurezza, rendere fruibile e valorizzare parte dell’ampia area rinvenuta durante la realizzazione della strada asfaltata nel 2002.
“Sono contento – commenta il primo cittadino di Chiusi Stefano Scaramelli – di aver tagliato il nastro di questa inaugurazione a cui tanto l’assessorato al sistema Chiusipromozione ha lavorato perché sicuramente molto importante in quanto abbiamo restituito alla luce un patrimonio storico inestimabile grazie anche al nostro intervento sarà conservato e preservato nel tempo. La nostra Città dal punto di vista storico è ricca di tesori e sono soddisfatto che grazie anche ai nostri sforzi siamo riusciti a rendere fruibile una grande testimonianza dell’epoca romana che oltre a quella etrusca e longobarda hanno fatto grande la storia di Chiusi e che a noi compete di valorizzare, conservare e consegnare alle future generazioni meglio di come noi l’abbiamo ereditata così che possa continuare ad essere tramandata. Abbiamo scelto di celebrare l’evento in modo semplice, umile e sobrio nel rispetto del lutto che ha colpito l’assessore Lanari, sono certo che i cittadini capiranno”
L’antica Domus risale al I e IV secolo d.C. e per varie ragioni come ad esempio la posizione oppure lo sfarzo degli arredi, è ipotizzabile fosse la dimora di una potente famiglia aristocratica. Per motivi di sicurezza e conservazione per il momento i pavimenti a mosaico rinvenuti negli ambienti della villa egli intonaci dipinti alle pareti sono stati ricoperti con della ghiaia. La parte della Domus visitabile si estende per circa 500 metri quadrati, ma gli archeologi hanno stimato che in origine l’abitazione doveva essere di circa 7000 metri quadrati, la più grande sinora scoperta a Chiusi e forse nel centro Italia. I dati raccolti hanno rivelato inoltre l’edificio romano, al massimo del suo splendore, aveva anche un impianto termale nel sottosuolo a conferma della ricchezza e sfarzosità alla quale dovevano essere abituati gli antichi proprietari.
Per rendere fruibile al pubblico la Domus Romana, il Comune di Chiusi ha impiegato circa 100mila euro di risorse proprie che sono serviti a far ripartire i lavori dopo anni di stop. Particolarmente importanti , da questo punto di vista sono stati i lavori di regimazione delle acque meteoriche che, con l’obiettivo di mettere in sicurezza l’area, hanno permesso di costruire un sistema di canalizzazione che garantisce la perfetta conservazione dei reperti rinvenuti. L’inaugurazione della Domus Romana rappresenta quindi per Chiusi una calamita in più per attirare il turista appassionato di storia antica, (come ha ricordato anche il soprintendente della Toscana, Andrea Pessina il turismo “acheologico” o comunque legato alla cultura è in aumento) un turista che nel visitare insieme alla Domus gli altri “gioielli” chiusini: museo della cattedrale, museo archeologico, museo civico, tombe etrusche, catacombe cristiane, Duomo ed antiche mura; molto presto troverà a completa disposizione anche un grande parcheggio. I lavori per Porta Lavinia sono, infatti, pronti a partire ed una volta terminati, grazie agli oltre 200 posti auto, il problema del posto auto in centro storico a Chiusi sarà finalmente risolto.