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La Comunità del Cibo della Valdichiana diventa Distretto del Cibo  

La Comunità del Cibo della Valdichiana diventa Distretto del Cibo  

La Comunità del Cibo della Valdichiana è stata inserita nel Registro nazionale dei Distretti del Cibo istituito e gestito dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestale

La Comunità del Cibo della Valdichiana, grazie all’iniziativa della Regione Toscana, è stata inserita nell’elenco, aggiornato al 31 gennaio 2022, del Registro nazionale dei Distretti del Cibo.

I Distretti del Cibo, e il relativo Registro, sono stati istituiti con la legge n. 205 del 27 dicembre 2017 e costituiscono un nuovo modello di sviluppo per l’agroalimentare italiano.

Questa tipologia di Distretto nasce per fornire a livello nazionale ulteriori opportunità e risorse per la crescita e il rilancio sia delle filiere che dei territori nel loro complesso. Si tratta di uno strumento strategico mirato a favorire lo sviluppo territoriale, la coesione e l’inclusione sociale, favorendo l’integrazione di attività caratterizzate da prossimità territoriale.

I Distretti hanno come obiettivo anche la sicurezza alimentare, la diminuzione dell’impatto ambientale delle produzioni e la riduzione dello spreco alimentare. Altro scopo fondamentale è la salvaguardia del territorio e del paesaggio rurale attraverso le attività agricole e agroalimentari. La legge prevede che soggetti come le Comunità del Cibo, localizzate in aree caratterizzate da una significativa presenza di attività agricole volte alla riqualificazione ambientale e sociale delle aree, siano caratterizzati dall’integrazione fra attività agricole e attività di prossimità.

Il riconoscimento di Distretto del Cibo, per la Comunità del Cibo della Valdichiana, è avvenuto attraverso la Regione Toscana che ha provveduto alla comunicazione al Mipaaf:

Tale riconoscimento è un importante risultato per il nostro territorio – dice Ginetta Menchetti presidente della Comunità del Cibo della Valdichiana – in quanto potrebbe aprirci delle strade importanti per reperire risorse economiche per progetti di investimento. È doveroso ringraziare la Regione Toscana nelle persone del Presidente, Eugenio Giani, e dell’Assessore all’agricoltura, Stefania Saccardi, che hanno sempre posta molta attenzione alla nostra Comunità. Questo importante riconoscimento ripaga tutti coloro che hanno creduto, fin dall’inizio, a questo progetto i Sindaci dell’area, la Camera di Commercio di Arezzo-Siena, le Associazione di categoria, i Collegi dei Periti Agrari ed Agrotecnici e le imprese private”.

La notizia farà accelerare il processo di messa a punto di una progettualità di sviluppo sostenibile di area vasta che interessi i 17 comuni aderenti alla Comunità del sud della Toscana.

La governance della Comunità del Cibo sarà riunita per organizzare subito una serie di incontri in Regione e al Ministero per comprendere e programmare i futuri passi da intraprendere – aggiunge Roberto Trabalzini vicepresidente della Comunità del Cibo della Valdichiana- è importante proseguire tutti insieme coesi e motivati a raggiungere l’obiettivo”.

L’attività della Comunità, nel prossimo futuro, sarà quella di gettare le basi al piano strategico che preveda lo sviluppo futuro dell’area, un’azione di programmazione e progettazione che dovrà vedere tutti i portatori di interesse coinvolti nelle scelte.

“Un grande risultato a conferma che la strada intrapresa è quella giusta – dice il prof. Stefano Biagiotti responsabile scientifico del gruppo di lavoro- io e il mio team di esperti e ricercatori abbiamo sempre creduto in questo progetto, partecipato e condiviso dal basso, che poteva essere vincente. Ora ne ho la certezza. Un grazie al Direttore della direzione agricoltura e sviluppo rurale della Regione Toscana, Roberto Scalacci, e a tutti i dirigenti e funzionari con i quali ci sono stati continui momenti di confronto costruttivo, consapevoli che era una nuova esperienza ma tutti entusiasti di affrontarla”.

I prossimi mesi saranno necessari perché la governance della Comunità del Cibo della Valdichiana costituisca un gruppo di lavoro per comprendere le opportunità, che si potranno avere con l’inserimento nel Registro, ed inizi una condivisione con il territorio, la Regione, il Ministero e gli altri Distretti del cibo per una progettazione partecipata e condivisa da candidare. 

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