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La gioia di essere Lagioia

La gioia di essere Lagioia

Nonostante gli utenti, quanto gli organizzatori, dell’incontro con Nicola Lagioia, nel chiostro di sant’Agostino, iniziativa coeva al Mix Festival 2015 a Cortona, non avesse la più pallida idea di chi fosse questo personaggio pugliese, vestito total black, il cui ultimo libro “La Ferocia”, oggi ha la copertina in brossura avvolta dalla fascetta gialla recitante “Vincitore Premio Strega 2015”, la chiacchierata che si è imbastita è stata decisamente riuscita. Sebbene le domande siano state le stesse di pressoché tutte le altre centinaia di presentazioni del libro, che nell’ultimo anno si sono susseguite in tutta la penisola, le risposte sono state comunque illuminanti, piene di spunti per gli spettatori, che delineavano un sottotesto chiaro e netto: “leggete perdìo, non importa che leggiate me, ma leggete!”.

Dopo la presentazione ho avuto modo di mettermi a parlare con la nuova stella della letteratura nazionale. Ma di tutte le domande che gli ho fatto, sono riuscito a registrarne solo una.

I: Nicola, domenica si è spento Sebastiano Vassalli, una delle voci letterarie più importanti del secolo. Una generazione di scrittori sta letteralmente morendo, in maniera fisiologica, ed una nuova multiforme ondata di “novissimi” si sta facendo largo nello spazio letterario contemporaneo. Tu sei attualmente il candidato ideale per essere il “sindaco” della prosa italiana di questo tempo; premio Strega 2015, conduttore di Pagina 3, storico collaboratore di Minimum Fax, probabilmente la casa editrice più autorevole ad indicare la qualità letteraria italiana e internazionale, giurato-selezionatore per la Mostra del Cinema di Venezia, ed altre glorie. Personalmente ti senti parte di un’investitura? Percepisci quest’aura che ti si è formata intorno di istituzione letteraria?

Nicola Lagioia: “Guarda, tutte queste cose che hai elencato non hanno a che fare con la mia attività di scrittore. Sulla pagina io mi sento del tutto irresponsabile. Non avverto il dovere di essere referente di qualcuno. Al contrario quando rivesto tutti i ruoli che hai elencato, questa responsabilità la avverto tantissimo. Da scrittore la prima cosa intelligente che dovrei fare è smarcarmi subito dall’aureola simbolica che ha conseguito vincere il premio Strega. Ci arrivo a 42 anni, non è un punto di arrivo, ma di partenza. Dovrei anche dimostrare di essere “degno”, e ciò deve essere fatto, appunto, smarcandomi da questo “peso” che avverto sulle spalle, che è molto diverso dall’investitura letteraria di cui parli.”  

È una gioia avere Lagioia, di nuovo in toscana.

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