Protagonisti come sempre la musica, lo street food italiano, la mostra mercato di vinili, cd e fumetti, i libri e gli incontri d’autore: il Lars rock fest 2014, arrivato alla terza edizione, ha rafforzato la propria proposta di band fuori dagli schemi e, soprattutto, di richiamo internazionale, che hanno portato a Chiusi, nella due giorni di concerti (13 e 14 giugno), oltre 1.500 persone.
“Siamo soddisfatti – ha dichiarato il primo cittadino di Chiusi Stefano Scaramelli – perché il nostro festival sta dimostrando anno dopo anno di crescere e di coinvolgere sempre più persone. Quest’anno neanche le minacce del maltempo e della pioggia hanno fermato il nostro rock che ha trovato velocemente una location ideale nel centro storico e dentro il teatro Mascagni. Ho visto tanta passione negli occhi dei ragazzi che hanno organizzato e questo è stato uno degli aspetti più belli ancor più perché premiati da un fiume di persone che hanno invaso il centro storico delle città. Insomma siamo orgogliosi del nostro festival e di essere anche una città rock e in pieno stile rock non ci fermiamo, neanche il tempo di smontare gli impianti che siamo già pronti a cambiare completamente stile e a calarci, nel fine settimana, in pieno medioevo con il Tria Turris”.
Di grande richiamo sono stati i concerti, e le band, che si sono alternate sul palco del Teatro Mascagni, dagli emergenti Modern Blossom agli storici Massimo Volume, dagli States The Pains Of Being Pure At Heart e Radio Moscow, arrivando ai Fear Of Men nati nella terra di Albione.
“Il cartellone ha offerto un equilibrio tre le proposte della scena nazionale e quella internazionale con artisti – dice Giovanna Rossi, presidente della Fondazione Orizzonti – provenienti da molti luoghi differenti che a Chiusi hanno incantato gli appassionati del rock e, soprattutto, hanno scoperto la nostra città. Tanta, infatti, anche la partecipazione attraverso i social network e la diffusione delle immagini e delle suggestioni che la città etrusca è riuscita a regalare ai turisti e ai musicisti che hanno reso, per due giorni, Chiusi, una meta privilegiata per gli amanti della musica indipendente”.
Arrivati a Chiusi gli appassionati del rock hanno potuto trovare, oltre che l’accostamento tra lo spleen indie-pop intriso di shoe-gaze dei Fear of Men e i newyorkesi The Pains of Being Pure at Heart, alfieri di un’intera generazione musicale a stelle e strisce, anche birre artigianali e gli “eroi” dello street food italiano che con le loro specialità regionali, provenienti da ogni angolo del Belpaese, hanno offerto un’occasione in più per restare a Chiusi anche durante la partita dei Mondiali che, chiusini, turisti e amanti del rock, hanno visto tutti insieme davanti al maxischermo.
“La nostra città – dichiara l’assessore alla qualità della vita Andrea Micheletti – può essere orgogliosa del Lars rock fest perchè sono stati due giorni carichi, due giorni imprevisti, due giorni che ci hanno messo alla prova, due giorni che mancheranno. Sono stati giorni in cui ho visto e sentito artisti, musicisti e scrittori importanti arrivare nella nostra città. Ma soprattutto ho visto e sentito un gruppo di amici che ha tirato dritto anche superando le avversità metereologiche. Un gruppo che si è dimostrato unito e compatto nelle scelte, nelle decisioni e nell’organizzazione.”
Mentre fervono i preparativi e, soprattutto, le idee per la prossima edizione dal Gruppo Effetti Collaterali, l’associazione tutta rock nata a Chiusi, attraverso la voce del coordinatore Giannetto Marchettini, fanno sapere che “il bilancio dell’edizione 2014 del Lars Rock Fest è assolutamente entusiasmante. Siamo contenti per l’affermazione dell’evento dovuta alla qualità dei gruppi proposti che hanno portato per due giorni l’attenzione su Chiusi anche dei network di musica specializzata e per aver portato in questo territorio due gruppi straordinari come The Pains Of Being Pure At Heart e Radio Moscow e per aver proposto i Massimo Volume, una band storica tornata in voga dopo l’affermazione del disco Aspettando i barbari, ma anche tutte le altre proposte e i gruppi emergenti che, siamo certi, si faranno strade nel mondo della musica”.