L’arte che abbandona i luoghi convenzionali e va incontro a un pubblico desideroso di nuovi stimoli culturali. Da questa idea parte la prima edizione di Le Vie del Teatro, progetto di teatro contemporaneo che tra settembre ed ottobre 2013 trasformerà i territori della Val d’Orcia, della Val di Chiana e delle Terre di Siena in un immenso palcoscenico.
Case, giardini, pievi, chiese, abbazie, castelli, granai, saranno i protagonisti dei vari accadimenti teatrali, spazi messi a disposizione da un gruppo di privati cittadini e deputati ad accogliere di volta in volta i laboratori e gli spettacoli.
Animatore dell’iniziativa è l’autore e regista di cinema e teatro Marco Filiberti, già segnalatosi all‘attenzione di pubblico e critica con Poco più di un anno fa e Il compleanno, film approdati con grande successo al Festival di Berlino e alla Mostra del Cinema di Venezia, e con Byron’s Ruins, spettacolo prodotto dalla Fondazione Pergolesi-Spontini e dal Centro Studi Valeria Moriconi.
In tempi in cui aspettarsi incentivi da parte delle istituzioni è una speranza aleatoria bisogna fare da sé e provare a ricreare in modo alternativo la passione per la cultura e il teatro. Da questa premessa, Filiberti, forte del senso di comunità che le Terre di Siena hanno sempre saputo sviluppare grazie all’operato dei suoi abitanti, ha dato vita ad un’associazione, Le Vie del Teatro, chiamando a raccolta sia gli amici incontrati lungo il cammino, l’attrice Michela Cescon ad esempio, membro del comitato scientifico, sia un gruppo di persone che, oltre ad aprire gli spazi delle proprie case, ha deciso di investire tempo ed energie in questa iniziativa.
Obiettivo dell’associazione, presieduta da Marilisa Cuccia, è quello di ridare al teatro la sua dimensione artigianale e restituire a questi luoghi, riconosciuti come un modello insuperato di connubio tra natura e civiltà, la loro vocazione artistica. In questa proposta di drammaturgia connessa al territorio, il desiderio è difendere un patrimonio storico e ambientale di rara bellezza e integrità e, al contempo, provare ad interpretarlo, trasformando le potenzialità in esso custodite in bene comune, con il pensiero rivolto anche alle le prossime generazioni.
Attraverso un progetto generato per divenire esperienza collettiva, le Terre di Siena si trasformano così in una sorta di “distretto culturale”, capace di conferire ad una intera comunità un suo ruolo specifico nel “risorgimento” della cultura. Spiega Filiberti: “Credo che questo territorio che ancora ambisce ad essere non solo un luogo fisico, ma un luogo dell’anima – come era considerata l’intera penisola italiana dai viaggiatori del grand tour fino a meno di un secolo fa – possa farsi interprete di una proposta di un’esistenza sostenibile anche attraverso una Via legata al teatro”.
Per dare avvio all’attività dell’associazione, le Vie del Teatro metterà in scena due spettacoli. Per la sua nuova produzione, Conversation Pieces, Marco Filiberti dal 3 al 5 settembre aprirà la sua Dimora Buonriposo, uno degli angoli di incanto della Val d’Orcia, rimasto immutato dal 1560, anno della sua edificazione come convento e succursale per i viandanti della Francigena. Il testo si basa sul poema drammatico Manfred e sulla tragedia in versi Cain, entrambi di George Gordon Byron, adattati dal regista milanese come un morality play in due atti unici e ridotti a due personaggi. Il lavoro mette in scena uno spietato confronto tra il protagonista, emblema della tensione all’autocoscienza dell’uomo moderno, e le forze oscure dell’inconscio, dominatrici di impulsi primari e incontrollati. La messa in scena all’aperto, essenziale e sospesa tra acqua, terra e cielo, gioca con una struttura in fieno, ideata dallo scenografo Benito Leonori, che richiama i resti di un anfiteatro greco-romano. In scena, gli attori David Gallarello e Luigi Pisani.
Il secondo appuntamento, Le ultime sette parole di Cristo di e con Giovanni Scifoni, sarà ospitato dal 31 ottobre all’1 novembre dal presidente dell’associazione di Le Vie del Teatro, Marilisa Cuccia, in un altro affascinante luogo tra la Val di Chiana e la Val d’Orcia: la chiesa dell’Abbazia di Spineto, sita in una proprietà di oltre 800 ettari, la cui storia risale addirittura al 1085, quando i boschi della Toscana venivano scelti dai vari ordini religiosi per realizzare piccoli ma veri e propri feudi. Tra ironica leggerezza romanesca e profondità filosofiche e spirituali, che affondano lontano le loro radici, Scifoni, indaga il messaggio cristologico alla luce della disillusione di un’epoca di transizione quale la nostra. Uno spettacolo off, che ha ottenuto importanti gratificazioni di pubblico e critica.
Appuntamenti:
3 | 5 Settembre 2013
Giardino della Dimora Buonriposo
CONVERSATION PIECES
di Marco Filiberti
da Cain e Manfred di George Gordon Byron
(nuova produzione)
ore 19:40
31 Ottobre | 1 Novembre 2013
Chiesa dell’Abbazia di Spineto
LE ULTIME SETTE PAROLE DI CRISTO
di e con Giovanni Scifoni
(produzione ospite)
ore 20:00 (31 Ottobre) – ore 17:30 (1 Novembre)