Si chiama Malek Wannous e, insieme alla sua famiglia (moglie e due bambini di cui uno piccolissimo nato in Italia), è ospite del Comune di Chiusi e della Regione Toscana che, nell’ambito del progetto I.C.O.R.N (International Cities of Refuge Network), grazie alla collaborazione dell’associazione Zero Zero e della scrittrice Maria Pace Ottieri, si impegnano ormai da diversi anni per garantire l’accoglienza in segno di libertà di espressione a persone che lavorano nell’ambito della cultura e della comunicazione, perseguitate nei loro paesi d’origine.
ICORN, infatti, è un’associazione di città e regioni del mondo (per l’Italia Chiusi e la Regione Toscana) che nel corso degli anni ha permesso di garantire asilo politico a diversi scrittori e giornalisti provenienti da Paesi in situazioni difficili. Negli anni passati a Chiusi sono stai ospitati, ad esempio, scrittori di origine Iraniana. Malek Wannous, scrittore, giornalista e traduttore, invece proviene con la sua famiglia dalla Siria ed è stato costretto a lasciare Tartous, suo paese di origine, dopo aver ricevuto numerose intimidazioni a causa del suo lavoro che lo ha portato ad essere considerato un nemico del regime per aver scritto sui movimenti internazionali di protesta sociale, di politica e di questioni economiche del mondo arabo. Malek, arrivato a Chiusi ormai da alcuni mesi, ha trovato la disponibilità e l’accoglienza del Comune, della Regione e dell’associazione culturale Zero Zero, impegnata nella promozione dei diritti umani, tramite la specifica attenzione alla libertà di espressione, e della scrittrice Maria Pace Ottieri che concede l’appartamento dove egli attualmente vive con la sua famiglia.
Da diversi anni – dichiara Chiara Lanari assessore al sistema Chiusipromozione – facciamo parte del progetto Icorn insieme alla Regione Toscana, all’associazione Zero Zero e grazie alla disponibilità della scrittrice Maria Pace Ottieri. Ringraziamo tutti coloro che collaborano a questa progettualità per la libertà d’espressione, dai soggetti partner agli uffici preposti perché grazie a loro continuiamo in questo progetto che ci vede unica città italiana insieme alla Regione Toscana ad accogliere personalità facenti parte del mondo della cultura e dell’informazione provenienti da Paesi dove questa libertà è negata; attualmente Malek e la sua famiglia provengono dalla Siria, dopo l’esperienza dei nostri precedenti ospiti, provenienti dall’Iran. Stiamo lavorando con Icorn, Regione Toscana ed altri partner ad un progetto che ci vedrà impegnati, coinvolgendo anche altre realtà locali ed europee, per i prossimi due anni in iniziative comunitarie, culturali e formative.
Tra i suoi lavori Malek Wannous ha all’attivo la traduzione del libro “Gaza. Restiamo umani” del reporter italiano Vittorio Arrigoni, ucciso a Gaza nel 2011. Oltre a questo importante lavoro, Malek sta pensando, durante il suo soggiorno a Chiusi, di riprendere a scrivere alcuni racconti inediti e continua a collaborare con importanti testate. Wannous è stato accolto in città e di recente ha partecipato in maniera attiva ad un incontro culturale e ad una cerimonia pubblica, svoltasi in segno di libertà, accoglienza scambio ed apertura, alla presenza delle autorità, del Vescovo della Diocesi e della città tutta.