Il Consiglio dell’Unione dei Comuni della Valdichiana Senese ha approvato all’unanimità una mozione che mette in evidenza la mancanza di medici di medicina generale e di pediatri di libera scelta nei territori interni dell’Unione e, per far fronte a questa situazione critica, richiede strumenti e incentivi.
Nella mozione si evidenzia la situazione attuale, ovvero il fatto che da almeno cinque anni si registra, in tutta Italia, il grave problema del reperimento dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta, con particolare riferimento ai Comuni piccoli, che è ancor più accentuato in quelli situati nelle aree interne con una popolazione inferiore ai 5000 abitanti. A questa criticità si aggiunge anche la problematica del reperimento di medici del servizio di continuità assistenziale (Guardia medica) e di Emergenza Urgenza (118), che porta a continue modificazioni organizzative, con frequente assenza del medico di emergenza territoriale.
Il Consiglio dell’Unione chiede, pertanto: al Governo di individuare strumenti e opportunità per garantire efficaci ed efficienti servizi sanitari nei territori interni del Paese; al Ministro della Salute di rispondere positivamente alle istanze dei Sindaci e delle Amministrazioni comunali e delle forme aggregative dei Comuni, che sottopongono questioni relative alla mancanza di medici di medicina generale, anche aumentando borse di studio per le specializzazioni universitarie e per i corsi regionali per la medicina generale; al Parlamento di adottare una specifica risoluzione per consentire ai territori di vedere potenziati i servizi medici e sociali a vantaggio delle piccole comunità; alle Regioni di individuare specifici incentivi economici per i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta al fine di favorire la presenza nei Comuni più piccoli ed isolati. L’ordine del giorno sarà trasmesso al Governo, ai Parlamentari, agli Assessori e ai Consiglieri della Regione Toscana.
“La carenza strutturale di personale medico nei Comuni interni dell’Unione deve essere affrontata quanto prima – afferma Giacomo Grazi – Presidente dell’Unione dei Comuni Valdichiana Senese – In questi ultimi anni, molte sigle sindacali hanno richiesto con varie istanze al Ministro della Salute, ai Dipartimenti ministeriali competenti e ai Parlamentari, la necessità di strumenti istituzionali, politici e incentivi economici, oltre ad una normativa specifica che valorizzi i servizi sanitari e socio-assistenziali nei Comuni interni, anche al fine di potenziare la presenza di medici di medicina generale e pediatri di libera scelta. Con l’approvazione di questa mozione il Consiglio dell’Unione ribadisce la necessità di individuare soluzioni appropriate”.
“In molteplici occasioni – si puntualizza nella mozione – ai pensionamenti dei medici di medicina generale e a quella dei pediatri di libera scelta non corrispondono sostituzioni, nonostante la pubblicazione, da parte della ASL, delle zone carenti. A pagare in termini di servizi offerti, a causa di questa situazione, sono gli abitanti dei piccoli Comuni e dei Comuni interni sprovvisti di medico di medicina generale e pediatra di libera scelta che devono spostarsi, purtroppo, nei Comuni limitrofi, essendo i cittadini di fatto impossibilitati ad esercitare il diritto di scelta”. A questo si associa, in tutta la sua attualità, emersa durante l’emergenza sanitaria legata alla pandemia da Covid-19, “l’acclarata carenza di medici specialistici e di altre figure professionali nell’area sanitaria, originata dagli effetti di oltre venti anni di restrizioni per l’accesso ai corsi di laurea e dall’insufficiente dotazione di risorse per le borse di studio per le specializzazioni mediche”.
Sempre nella mozione, in merito al Piano nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), si mette in evidenza che il piano di investimenti prevede 100 milioni di Euro da destinare al potenziamento delle ‘farmacie rurali’ e ‘farmacie dei servizi’. Nella mozione si evidenzia come “tanti Comuni hanno garantito ai medici di medicina generale e ai pediatri di libera scelta la gratuità, o l’affitto a prezzi calmierati, degli studi medici, al fine di agevolare l’apertura degli studi e la presenza dei medici, per una piena continuità dei servizi e molti Comuni hanno già favorito, d’intesa tra ASL e medici di medicina generale, le ‘Case della Salute’ e che è in fase di discussione anche la realizzazione delle ‘Case della Comunità’, sempre finanziate con i fondi del PNRR. Queste strutture devono essere dotate di personale medico e sanitario, auspicando che ciò non depauperi la presenza di studi medici nei borghi più piccoli e distanti – si legge nella mozione che affronta anche il tema della ‘telemedicina’ -. Sebbene la telemedicina sia uno strumento importante per il telesoccorso e la telediagnosi, il suo utilizzo non si deve sostituire alla presenza di medici specialisti e di medicina generale che mantengono aperti studi e presidi sui territori, a vantaggio delle comunità e in particolare delle fasce deboli della popolazione”.