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Media Etruria: progetto di sviluppo o propaganda elettorale?

Media Etruria: progetto di sviluppo o propaganda elettorale?

Chiusi, cittadina equidistante da Firenze e Roma, e baricentrica tra Perugia, Siena, Arezzo, Orvieto e Terni, è da sempre stata crocevia di scambi economici, punto di riferimento di molti pendolari e territorio strategico per lo sviluppo del turismo. Proprio per questa sua centralità, il Comune di Chiusi si candida a ospitare e collaborare alla realizzazione della stazione ad alta velocità MediaEtruria.

Il progetto è stato presentato venerdì 21 novembre al Teatro Mascagni di Chiusi dove sono intervenuti, oltre il sindaco di Chiusi, Stefano Scaramelli, l’assessore al sistema Chiusipromozione, Chiara Lanari, e il presidente dell’Unione dei Comuni della Valdichiana Senese, Andrea Rossi, importanti esponenti del mondo sociale, imprenditoriale, politico, economico e istituzionale locale, i quali si sono alternati nel presentare la propria idea a supporto delle opportunità che la stazione MediaEtruria potrebbe portare se costruita nel territorio chiusino.

“Questo progetto, non è un progetto solo di Chiusi, ma di tutto il centro Italia. Media Etruria è un progetto di sostenibilità e una sfida culturale – ha dichiarato il sindaco di Chiusi, Stefano Scaramelli – Una stazione dell’alta velocità in linea a Chiusi non è una questione di campanile, ma piuttosto di opportunità. Abbiamo già pronto il progetto e un’area pubblica che può ospitare la stazione permettendo un notevole risparmio nella costruzione. Una stazione dell’alta velocità sarà anche un vantaggio per i pendolari che potranno raggiungere il proprio posto di lavoro in poco tempo migliorando così la propria qualità della vita. La rete ferroviaria della provincia di Siena e Perugia è ferma a tecnologie ormai troppo superate, è il momento di entrare nel futuro per permettere nei fatti lo sviluppo dei nostri territori.”

L’area individuata per la realizzazione della stazione è l’area ex Centro Carni, zona industriale Le Biffe, al confine con Città della Pieve e a 5-6 km di distanza dal punto previsto per l’eventuale location a Ponticelli. Proprio quest’ultima, infatti, era un’idea alternativa per l’ubicazione della stazione, unitasi poi al progetto di Chiusi.

Il convegno di venerdì 21 novembre non segna però l’inizio dei lavori per la nuova stazione; si è trattato infatti della presentazione di quello che dovrà essere realizzato qualora il comune di Chiusi venisse scelto come territorio ideale, diventando così lo snodo principale di un’area molto più vasta, che interesserebbe anche la provincia di Siena e l’Umbria.

Il progetto è stato curato dagli architetti dello studio Pediconi, in maniera del tutto gratuita. Un progetto che guarda al rispetto dei viaggiatori e all’ambiente, alla modernità, intesa come velocità e comodità di trasporti, in un mondo sempre più abituato a vivere a ritmi di vita intesi ed affrettati.

Una infrastruttura molto complessa, sopraelevata, sviluppata in orizzontale e con un involucro in ferro e vetro, intessuto con brise-soleil, un elemento di architettura atto a proteggere dal sole facciate di edifici o ambienti interni, per evitarne il surriscaldamento. Insomma una struttura in stile avveniristico che prevedere anche due binari su viadotto da affiancare ai due della linea AV attuali, per consentire la frenata e la fermata in direzione sud e in direzione nord, ascensori per la salita e la discesa dei passeggeri, il tutto a 9 metri di altezza rispetto al piano stradale della Fondovalle.

Un impianto che coinvolgere tre regioni: Toscana, Lazio e Umbria. Un’importante sinergia che può portare un beneficio a tutti territori, potenziare il turismo, intercettare nuove possibilità per le aziende e per il loro sviluppo.

Sono queste le considerazioni positive espresse da buona parte dei presenti al teatro, tra cui il presidente della Provincia di Siena, Fabrizio Nepi, il presidente della CNA senese, i rappresentanti del consiglio regionale umbro, i sindaci o gli assessori dei Comuni di Fabro, Orvieto, Città della Pieve e Castiglione del Lago, i membri del Partito Democratico umbro e senese, il presidente della Confederazione Italiana Agricoltori, il presidente dell’associazione albergatori di Chianciano Terme nonché il portavoce del comitato pendolari.

Molti, quindi, gli interventi positivi e a favore della realizzazione di Media Etruria. Tuttavia, prendendo in prestito il detto “non è tutto oro quello che luccica”, sono anche stati sollevati alcuni dubbi da mettere in conto al momento della realizzazione di opere di questa portata.

Alta velocità fotoMauro Bianchi, portavoce del Movimento 5 Stelle Montepulciano è intervenuto per sottolineare alcune somiglianze con la Media Padana, la stazione dell’alta velocità di Reggio Emilia, dove attualmente fermano otto treni al giorno, che può essere considerata un po’ la sorella maggiore di Media Etruria. Bianchi ha sollevato la questione dell’ adeguamento all’AV di alcune banchine, già presenti nell’attuale stazione di Chiusi: con questo semplice accorgimento sarebbe possibile già adesso ospitare l’Alta Velocità a Chiusi, migliorando i servizi di trasporto con una spesa molto inferiore, piuttosto che realizzare un’altra stazione e dare inizio a una grande opera dai costi altissimi.

Poi la c’è questione delle migliaia di pendolari che ogni giorno si spostano tra Firenze e Roma per andare a lavoro o a scuola, i quali rivendicano servizi migliori, orari più consoni, treni più veloci e più puliti. Ora, tenendo presente che l’AV percorre solo le lunghe percorrenze, la Media Etruria potrebbe dare risposta alle richieste dei pendolari o sarebbe utile soltanto a pochi viaggiatori?

Certo, è importante incentivare i progetti di sviluppo e le nuove infrastrutture, allo scopo di migliorare il turismo e l’economia, ma è importante anche porsi certe domande prima di investire in opere che rischiano di diventare cattedrali nel deserto. Sempre durante l’assemblea, Bianchi (M5S Montepulciano) ha sollevato l’idea che tutto questo non sia altro che una mossa elettorale del sindaco di Chiusi Stefano Scaramelli in vista delle prossime elezioni regionali. Tutto è possibile, dal momento che la competizione elettorale è libera e democratica, e ognuno gioca le sue carte migliori per vincerla; tuttavia, resta il fatto che i cittadini e il territorio hanno bisogno di risposte concrete, con dati certi alla mano, esempi tangibili e continui confronti per trovare la giusta soluzione, prima di investire in progetti di questa portata.

Il lavoro, per adesso, è soltanto all’inizio. La strada per portare una stazione AV a Chiusi è ancora lunga, ma in chiusura dell’incontro il sindaco Scaramelli ha dichiarato:

“Il mio sogno è portare Siena e le sue Terre così come tutto il Centro Italia a vivere nel futuro. E questo treno dell’alta velocità non si può non prendere al volo.”

Per dovere di cronaca è importante ricordare che la concorrente di Chiusi, che ha proposto il proprio territorio per la realizzazione dell’opera, è la provincia di Arezzo. Si è fatta strada la proposta di un luogo compreso tra Arezzo e Terontola, con l’ipotesi di un punto tra Rigutino e Olmo, dove linea veloce e linea lenta scorrono parallele. Una soluzione che ha trovato il parare positivo dei tecnici umbri.

L’assessore regionale Ceccarelli, un po’ di tempo fa, aveva spiegato quanto ancora fosse prematuro parlare di location definitive, ma intanto sono stati già messi in piedi alcuni tavoli tecnici di lavoro. A questo si va ad aggiungere la polemica dei pendolari tirrenici, i quali non sono interessati alla collocazione più a sud o più a nord della stazione Media Etruria, quanto contrari alla sua realizzazione a scapito di un progetto alternativo costiero. Per adesso, i giochi sono solo iniziati: vedremo chi sarà il vincitore. Se ce ne sarà uno.

A cura di Valentina Chiancianesi

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