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Antibiotici e piaghe moderne: intervista a Martin Blaser

Antibiotici e piaghe moderne: intervista a Martin Blaser

Ci sono molte teorie secondo le quali le così dette piaghe moderne come allergie alimentari, obesità, tumori, asma, malattia celiaca e disturbi intestinali come la malattia di Crohn sono in elevato aumento negli ultimi anni.

Il dott. Martin Blaser specula che tutto questo potrebbe essere connesso ad un abuso di antibiotici che hanno causato una riduzione dei batteri commensali (batteri buoni), che normalmente vivono nell’intestino. Blaser è un esperto del microbiota umano, l’insieme dei batteri, virus, funghi e degli altri microbi che vivono in e sul nostro corpo. Infatti, il 90% di tutte le cellule nel corpo umano, sono microrganismi.

Blaser , direttore del NYU’s Human Microbiome Program e presidente del corso di laurea in medicina, con il suo ultimo libro dal titolo “Missing Microbes: How the Overuse of Antibiotics Is Fueling Our Modern Plagues” (Microbi perduti: Come l’abuso di Antibiotici sta alimentando le nostre piaghe moderne), espone la sua teoria.

Di seguito la traduzione dell’intervista “Modern Medicine May Not Be Doing Your Microbiome Any Favors” rilasciata da Martin Blaser nel aprile 2014 per www.npr.org

Quale pensa sia la causa dell’aumento delle piaghe moderne?

Fin dalla II Guerra Mondiale, abbiamo visto aumentare un gran numero di malattie: asma, allergie, allergie da cibo, allergia da grano, diabete minorile, obesità. Tutte malattie che sono incrementate drammaticamente negli ultimi 50 o 70 anni. Una delle domande è: perché stanno aumentando? Le ragioni sono diverse ma una, forse, è la causa primaria. La mia teoria è legata al cambiamento del microbiota. Nel corso della vita, a livello del microbiota, ci creiamo una situazione stabile, ma a causa della vita moderna, incluse le moderne pratiche mediche, stiamo disgregando questo equilibrio. Questo è molto evidente nei primi stadi della vita: gli interventi in questo momento delicato possono incidere sullo sviluppo dei bambini.

Sul collegamento potenziale tra antibiotici e obesità?

Abbiamo fatto esperimenti su topolini da laboratorio dove è stato evidenziato che, se sottoposti a un’alimentazione ricca in grassi, questi aumentano di peso e diventano obesi. Ed è stato visto che se questi topolini vengono sottoposti ad una terapia antibiotica in un periodo precoce della vita, diventano anche grassi. È chiaro che gli effetti degli antibiotici amplificano gli effetti della dieta ricca di grassi.

C’è un ciclo di sviluppo normale del microbiota che va dalla nascita e ai primi anni di vita, specialmente i primi tre, che sembra essere il più importante. Questa è la base dell’evoluzione. A causa di alcune pratiche moderne, però, lo stiamo distruggendo.

La domanda è: quali sono le conseguenze? Dopo una serie di studi epidemiologici, condotti su degli individui, è emerso che queste pratiche moderne stanno aumentando il rischio di obesità.

Come influenza il microbiota il modo in cui nasce un bambino?

Quando il bambino è nell’utero è ovviamente sterile. Il momento importante è quello della nascita, che rappresenta il suo primo contatto con il mondo esterno. I primi batteri ai quali è esposto sono quelli che si trovano nel canale uterino della madre. Quindi i bambini entrano in contatto con microrganismi che colonizzano il canale durante il parto.

Quello è il loro primo contatto con il mondo dei batteri. I batteri più comuni sono i lactobacillus: nei giorni successivi al parto, il microbiota cambia la sua composizione con l’obiettivo di massimizzare i lactobaccilli, cioè i batteri chiederanno il lattosio – il componente principale del latte – alimento unico e completo per i primi sei mesi di vita del bambino. Quindi, se la nascita non avviene in maniera naturale tutto questo equilibrio va a perdersi.

Uno studio compara il microbiota di bambini nati con parto cesareo e altri nati con parto naturale.

Brevemente:gli autori dello studio compararono il microbiota di bambini nati con diverse tipologie di parto. I bambini che nascevano con parto naturale avevano un microbiota che rispettava le caratteristiche dell’utero della madre sia nel loro tratto GI, sulla loro pelle e sulla loro bocca. Invece, i bambini nati da parto cesareo avevano un microbiota tipico della pelle ma non necessariamente la pelle della mamma. Quindi è chiaro che il microbiota dipende molto dal tipo di nascita.

Il microbiota come può determinare, in un individuo, lo sviluppo delle immunità e delle allergie?

Partendo dal presupposto che il microbiota è parte del nostro processo di sviluppo, se noi lo disgreghiamo in maniera preventiva possono esserci delle conseguenze.

Il nostro sistema immunitario è piuttosto complesso. Ci sono diversi tipi di cellule immunitarie. Ci sono cellule che riconoscono sostanze estranee; ci sono quelle che stimolano in positivo e altre in negativo il nostro sistema immunitario. C’è quella che noi chiamiamo immunità innata, che è quella che abbiamo alla nascita, e c’è quella adattabile, cioè quella che si sviluppa in seguito a diverse esposizioni al mondo esterno.

Sono proprio le influenze nelle prime fasi della vita a determinare lo sviluppo del sistema immunitario e quindi il possibile sviluppo di allergie.

Riguardo ai probiotici…

Ci sono molti probiotici diversi. Se andiamo in un negozio di generi alimentari, in negozi bio o in farmacia, ci sono mensole e mensole piene di probiotici, con nomi diversi e composizioni diverse. Di questi prodotti di possono dire tre cose:

1) Di solito non sono veri probiotici;
2) sembrano essere generalmente sicuri;
3) sono quasi sempre non testati.

Io credo davvero nei probiotici, penso che questo sarà parte del futuro della medicina nel momento in cui capiremo bene le caratteristiche del microbiota così che noi, osservando un bambino, saremo in grado di capire di quale microrganismo ha bisogno e quindi di fornirglielo.

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