Non ci saranno più dispute con gli animalisti o con la Lav, non ci sarà più lo spettacolare e divertente palio dei carretti, non vedremo più la superba nana fare sfoggio di sé sui carretti dei quattro rioni del borgo in gara, sempre pronte a volare via alla prima scossa, ma la Sagra della nana di Montagnano sarà sempre un appuntamento al quale non si può mancare.
Giunta alla sua 42.a edizione, la Sagra della nana di Montagnano è ormai diventata una delle kermesse culinarie più seguite nel variegato panorama degli appuntamenti ludico-culinari dell’Italia centrale.
“Il motivo è semplice – esordisce Vittorio Brilli Presidente del Comitato della Sagra della nana di Montagnano – solo qui si può degustare la ormai famosa nana al forno ‘impillotatta’ (il modo di condire la nana prima di essere messa in forno dalle massaie locali) preparata come lo facevano le nostre nonne”.
E poi tagliatelle al sugo di nana, antipasto di prodotti tipici, compreso i “crostini neri”, bistecca di Chianina al taglio, da gustare con un vino da scegliere, non prima di averlo assaggiato, il tutto nelle eccellenze offerte nell’“angolo” degustazioni degli stand enogastronomici.
“La sagra della nana non è solo gastronomia, ma prevede anche tutta una serie di avvenimenti che vanno dallo spettacolo, al ballo, allo sport, al folclore, come il palio dei rotoloni il cui drappo è stato disegnato da Antonio Guarini – conclude Brilli – arti, mestieri, usi e costumi, ma anche giochi di una volta e ancora gruppi folk, artisti di strada e sceneggiate con attori e comparse locali”.
Fino al 28 settembre giorni ricchi di tradizione, cultura ed enogastronomia, grazie alla passione del comitato festeggiamenti paesani di Montagnano, presieduto dal giovane e dinamico Vittorio Brilli.