Montepulciano in festa per mons. Manetti«Lasciate che io stenda il mio mantello, la mia vita davanti a voi” ha detto il Vescovo nell’omelia
di Domenico Zafarana
Riceviamo e pubblichiamo il racconto di Don Domenico Zafarana dell’ingresso del Mons. Stefano Manetti nella diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza
Papa Francesco, è stato subito salutato dalle Contrade cittadine che hanno offerto la sbandierata. Quindi il saluto del sindaco Andrea Rossi a nome dei sindaci della Diocesi e delle numerose autorità presenti, che non sono volute mancare a questo «storico» appuntamento che ha riguardato non soltanto una Chiesa locale ma un territorio che, seppur piccolo, è ricco di risorse umane, culturali e naturali. Nella sua omelia il Vescovo Stefano – parlando a quasi duemila fedeli e riprendendo il racconto della Passione – ha ringraziato il Signore per «il più bel dono che mi fa in questo giorno, un dono che siete voi, amata Chiesa di Montepulciano-Chiusi-Pienza».
Commentando il lungo Vangelo mons. Manetti ha precisato:
“>lasciate che io stenda il mio mantello, cioè la mia vita, la mia persona, davanti a voi e canti il mio osanna a Gesù, che è qui presente e il cui Corpo è ben visibile, perché il suo Corpo siete voi, carissimi figli e figlie».
Diversi anche i fiorentini presenti all’appuntamento, che hanno accompagnato – insieme ai famigliari – il loro «don Stefano» che, invitato dall’Arcivescovo Metropolita mons. Buoncristiani, si è insediato sulla Cattedra della Chiesa poliziana-chiusina-pientina, retta per tredici anni dal Vescovo Rodolfo Cetoloni, chiamato lo scorso agosto alla Diocesi di Grosseto. Ricordando la ventinovesima Giornata Mondiale della Gioventù il nuovo Vescovo, ordinato il 25 marzo a Firenze, ha detto, andando con la memoria al lontano 1984:
“Vi confesso che allora pensai: cosa c’entra la croce con i giovani? Mi sembrava triste. Poi ho capito che la croce non è tristezza ma gioia. Cari giovani, cari ragazzi, questo possiamo scoprirlo insieme, che la croce non è quella che sembra, ma nasconde in sé un tesoro di gioia: insieme possiamo vincere la paura della croce e fare nostro questo tesoro».
Diversi infatti erano i giovani presenti al solenne rito, preparato con cura dagli uffici diocesani e dai numerosi volontari delle varie associazioni presenti nel territorio. Anche gli ammalati dell’UNITALSI hanno collaborato fattivamente alla celebrazione per l’inizio del ministero del Vescovo Stefano, preparando e distribuendo i rametti di olivo alle migliaia di persone presenti a Montepulciano domenica scorsa.
Una celebrazione bella e partecipata durante la quale si è sperimentata, ancora una volta, la presenza di Dio nel suo popolo, guidato e condotto da coloro che, non per meriti ma per vocazione, hanno scelto di seguire il Maestro e Signore, come indica il motto episcopale di mons. Manetti: «Sequere me», «Seguimi».
Don Domenico Zafarana