Sabato 13 settembre a Montepulciano è di nuovo Bruscello con “Bertoldo”. Quando il Bruscello si cantava nelle aie!
Dopo il successo di Romeo e Giulietta, il Bruscello Poliziano rappresentato a Montepulciano in piazza Grande nei giorni di Ferragosto, la Compagnia Popolare del Bruscello di Montepulciano nel proseguire i festeggiamenti per il 75°anno del Bruscello Poliziano è di nuovo pronta per il prossimo evento, che sarà ospitato in alcune piazze del centro storico di Montepulciano sabato 13 settembre rievocherà Bertoldo.
Un Bruscello questa volta che vuol riprodurre la forma di quello che veniva cantato nelle campagne durante la Quaresima, che era anche il periodo dell’anno nel quale la terra dormiva ed i contadini riposavano non dovendo occuparsi dei campi e dei pesanti lavori che li impegnavano durante il resto dell’anno. Saranno i bruscellanti, così sono chiamati gli attori del Bruscello, Roberto De Pascali, Alessandro Zazzaretta, Stefano Bernardini, Franco Capitini, Sabrina Dottori, Elisabetta Canapini, Simone Tremiti, Elena Cappelli, Marco Banini, Stefano Banini, Paolo Parissi e Michele Morgantini che guidati dal direttore artistico Franco Romani, presenteranno alle ore 17 in Piazza Grande il Bruscello come veniva anticamente rappresentato nelle aie delle nostre campagne.
Alle 18, il corteo raggiungerà Piazza delle Erbe seguendo il suono della fisarmonica del maestro Luciano Garosi, per una replica dello spettacolo e alle 19 sarà il Sacrato di S. Agostino che chiuderà questa iniziativa originale ripresa dalla Compagnia da alcuni anni per far conoscere un pezzo della “nostra storia”. Non mancherà poi l’occasione per cercar di raccogliere i fondi necessari per la cena e per un buon bicchiere di vino.
La Compagnia Popolare del Bruscello, nell’occasione, ha voluto riproporre questa antica forma di Bruscello delle origini da cui deriva il Bruscello Poliziano attuale, quello che viene rappresentato in Piazza Grande dal 1939 nei giorni di Ferragosto, per portare una testimonianza del passato ma anche per mostrare come si evolve una tradizione e far comprendere che, se il nostro Bruscello, fosse rimasto quello delle origini, la tradizione sarebbe forse scomparsa insieme al Bruscello stesso che invece oggi vive proprio perché si è trasformato adeguando la sua forma stilistica e musicale e mantenendo invece i contenuti e la metrica della poesia ad una forma molto legata alla tradizione. Informazioni:
Trama di Bertoldo
Durante il regno di Alboino, a Verona, Bertoldo un contadino famoso per la sua furberia, accompagnato dal figlio Bertoldino, giovane uomo, con un cervello infantile, frequenta le piazze della città e i suoi mercati per vendere i prodotti del proprio orticello. Un giorno incontra Re Alboino, nei confronti del quale, pronuncia parole di aperta critica. Il fatto, insolito, lo rende simpatico al re, e odioso alla Regina. Da questo istante la Regina farà di tutto per liberarsi di Bertoldo, anche con la violenza ma il furbo contadino sventerà tutti i tentativi della Sovrana. Frequentando la reggia su invito pressante di Alboino Bertoldino, con i suoi comportamenti infantili suscita tenerezza della sguattera della regina, che lo difende e lo protegge e poi finisce per sposarlo.
Odio e amore che si fanno da contrappunto aprono ogni tanto dei quadri burleschi in cui ha la meglio l’astuzia di Bertoldo che supera ogni difficoltà senza trovarsi a disagio, a differenza di Bertoldino, disarmante nella sua dabbenaggine. Sfuggito agli agguati della regina, più volte minacciato di morte, Bertoldo si salva sempre con la sua mente acuta, ma causa l’aria della Reggia e i raffinati cibi che non sono adatti a lui lo costringono ad andarsene e dopo aver dettate le sue volontà e gli ultimi consigli al suo re, torna ai suoi cavoli e alla sua insalata. Profonda saggezza, amore per la libertà, spirito ironico, sono gli ingredienti di questo Bruscello tratto dal patrimonio popolare.