Questa settimana prendo una piccola pausa da Al di qua del Fosso per parlare di uno dei miei autori preferiti, ovvero Naoki Urasawa.
Non è tra gli autori più famosi in occidente, non certo ai livelli di Akira Toriyama (Dragonball, Dr. Slump), Eiichiro Oda (One Piece) o Masashi Kishimoto (Naruto) e compagnia bella, ma chiunque ne abbia letto le opere non può che ritenerlo uno dei grandi maestri, se non addirittura IL maestro del thriller.
Urasawa, mangaka ma anche chitarrista e cantante, è conosciuto soprattutto per essere il padre di capolavori come 20th Century Boys e Monster, grazie ai quali ha ricevuto diversi premi e onorificenze. Moltissime delle sue opere – non dimentichiamo Yawara!, Master Keaton, Happy!, Pluto (basato sull’Astro Boy di Osamu Tezuka) e Billy Bat – sono state ritrasposte in serie animate, film e telefilm. Stiamo parlando quindi di un autore di grandissimo spessore, che sa irretire i lettori con le sue trame fitte di intrighi e con il suo tratto espressivo.
Secondo Fusanosuke Natsume, critico del fumetto, Urasawa è da considerare “un esponente e un continuatore della ricerca stilistica di Otomo e del fumetto ‘realistico’, sfociata in una tavola ‘cinematografica’ che impiega le vignette come fotogrammi di pellicola”.
Nonostante il realismo delle sue opere e una maggiore inclinazione verso temi polizieschi, Urasawa non abbandona mai completamente “l’assurdo” fumettistico, e di tanto in tanto fa ricorso alla comicità per stemperare la tensione.
Qualche anno fa, qualcuno (forse più di una persona) mi consigliò di recuperarmi 20th Century Boys, parlandomene come se fosse un vero e proprio capolavoro. Dopo averlo letto, posso confermare che sì, è effettivamente un capolavoro. In 20th Century Boys, Urasawa mescola ambientazioni assurde e oniriche con la verosimiglianza del tratto e la regia cinematografica: i sogni dei bambini che emergono dai loro fumetti si tramutano in incubi e rivelano il lato oscuro dell’utopia dell’Amico. Non avendo lo spazio per parlarne approfonditamente, rimando a Wikipedia per la trama e ne consiglio caldamente la lettura (22+2 volumetti).
Dopo la lettura di 20th Century Boys, sono rimasta irretita dallo stile del maestro Urasawa e sono andata subito a recuperarmi l’altro suo capolavoro: Monster.
Monster è un manga in 7 volumi piuttosto spessi e piuttosto costosi (14€ a volume circa), ma vale ogni centesimo speso. Narra una storia decisamente cupa, un serial killer noir, che ruota attorno al chirurgo giapponese Kenzo Tenma e ai gemelli Anna e Johan Liebert. La maggior parte della storia si svolge in Germania, e segue il dottor Tenma nelle sue ricerche per scoprire se, nove anni prima, ha veramente salvato la vita di un pazzo omicida. Lo svolgimento della storia è magistrale, al punto che il famoso regista Guillermo del Toro (Pacific Rim, Il Labirinto del Fauno, Hellboy), suo grande fan, ha proposto di trarne una serie tv per l’emittente televisiva HBO (Game of Thrones, True Blood, The Sopranos, True Detective). Inizialmente, Urasawa si era opposto all’idea, e per ottenere la sua approvazione Del Toro ha dovuto garantirgli la massima fedeltà all’opera originale e la possibilità di revisionare ogni singolo episodio della prima stagione.
La serie è attualmente in fase di scrittura; SE e quando vedrà la luce io correrò a guardarmela. Apprezzo molto Del Toro come regista (e soprattutto ne apprezzo i gusti: sono anni che aspetto il suo film basato su “At the Mountains of Madness” di Lovecraft, se mai si farà), e credo che il risultato potrebbe essere eccellente.
Urasawa è un autore che sa rapire il lettore, e qualunque amante del thriller e del poliziesco – ma non solo – apprezzerà le sue opere senza ombra di dubbio. Oggi ne ho potute approfondire solo due, ma la lettura delle altre pubblicate in Italia è caldamente consigliata!