Domenica 23 marzo si disputerà il Palio dei Somari di Torrita di Siena, 57° delle serie, in onore di San Giuseppe, patrono dei falegnami ovvero di quella categoria di artigiani ed imprenditori che ebbe un ruolo importante nella nascita della manifestazione. La festa, dunque, è ancora piuttosto distante dal suo acme ma non è un semplice luogo comune affermare che nel borgo medievale della Val di Chiana già si avverte il clima della vigilia.
Lo dimostrano le “grandi manovre” che già sono in corso nelle otto contrade, non solo per accaparrarsi i migliori fantini ma anche per organizzare l’intenso programma di eventi che si aprirà il 15 marzo, otto giorni prima della carriera sul tufo a dorso di ciuco. E lo dimostra in maniera ancora più incisiva la dirigenza paliesca che, con largo anticipo rispetto alle abitudini, già presenta il pittore che realizzerà il panno destinato alla contrada vittoriosa.
Si tratta di Daniele Righi Ricco, un artista fortemente legato a Torrita di Siena, dove ha vissuto dall’età di 6 anni fino a 19 (“Alla scuola elementare di Torrita ho imparato a leggere e a scrivere ma anche a disegnare”, ricorda) e che ora vive a Busto Arsizio facendo però la spola con Siena, dove si trovano i suoi genitori e dove coltiva interessi legati alla sua attività pittorica.
Ricco, alla prima esperienza con un’opera del genere, sta lavorando alacremente e con passione al palio, come dimostrano i frequenti ed intensi contatti con Rodolfo Damigelli, Presidente dell’Associazione Sagra di San Giuseppe, e con la sua vice Federica Goti (tra l’altro, gli unici che potranno vederlo fino alla presentazione del 22 marzo) e dichiara tutta la sua soddisfazione ed il suo orgoglio per questo incarico: “Amo le iniziative che presentano un risvolto sociale e che hanno una ricaduta positiva sul territorio, non concepisco l’artista isolato nel proprio studio”.
Ricco non anticipa nulla – anche se conoscendo la sua produzione, le aspettative dei torritesi sono indirizzate verso un’autentica opera d’arte – ma rivela alcuni aspetti della sua ispirazione:
“La gente non si deve sforzare di capire, un palio deve poter trasmettere sensazioni immediate, anche per questo utilizzerò colori a smalto molto vivaci, quasi accesi. Sarà un’opera riepilogativa del mio percorso artistico – conclude – con i miei personaggi dalle forme veloci e graffiate, unita all’amore per un territorio a me molto caro.”
D’altra parte Damigelli, assumendo lo scorso anno la carica di Presidente del “comitato” (come lo chiamano abitualmente i torritesi), lo aveva dichiarato, quello del 2014 sarebbe stato un palio interamente dedicato al comune. “Una festa concepita per far conoscere la storia e le tradizioni di Torrita anzitutto ai nostri concittadini” precisa Damigelli. Un orientamento che ha indirizzato la scelta del pittore e che apparirà chiaro anche dal programma, che è ormai in una fase molto avanzata di definizione e che sarà presto reso pubblico.
“I torritesi sono molto affezionati alla famiglia Ricco” racconta il Presidente. “Il padre di Daniele era il primario dell’Ospedale, un medico all’antica dotato, allo stesso tempo, di grandi doti professionali e di una forte carica di umanità; per alcuni anni è stato, come si direbbe ora, un mito. La mamma insegnava, è stata professoressa alle scuole medie di Torrita poi alle superiori a Montepulciano. Incaricando Daniele abbiamo rispolverato un piccolo tratto della nostra vita cittadina più recente, senza pretese storiche ma sottolineando sempre il nostro forte senso di appartenenza alla comunità”.
Dopo gli studi classici al Liceo Poliziano di Montepulciano Daniele Righi Ricco si è diplomato all’ Istituto Superiore per le Industrie Artistiche di Urbino. Poi si è trasferito a Milano dove ha iniziato a lavorare nella pubblicità’ per la J.Walter Thompson Italia, occupandosi di creatività, grafica e illustrazione. Dopo un soggiorno a Parigi si è avvicinato alla pittura che ha studiato e praticato fino a farla diventare la sua principale attività . Attualmente lavora con la galleria L’ Affiche di Milano e la galleria L’Image di Roma.
Dipinge prevalentemente paesaggi urbani utilizzando colori a olio, gesso e terra di Siena, stendendo campiture dense e materiche su tele di cotone grezzo talvolta preparate con una base di collage di foto o carte di giornale. Ha tenuto mostre nelle principali città italiane; nel mese di dicembre e gennaio scorso ha partecipato alla collettiva degli artisti “Estrosi” presso i Magazzini del Sale del Comune di Siena.