Sarà inaugura martedì 9 settembre, alle 18.00, presso il piccolo atelier di Via dell’Opio nel Corso, 27, la mostra di pittura “Per studio e per diletto”, personale di Antonio Ferràgina.
Nato in Calabria, dove ha frequentato lo studio dello zio Salvatore, affermato pittore e scultore crotonese, Ferràgina si è laureato in architettura a Firenze e, dal ’93, vive e lavora a Montepulciano. All’attività professionale ha sempre abbinato quella artistica, prima in modo discontinuo poi con sempre maggiore assiduità. Come dimostra la rassegna, Ferràgina trova nel campo figurativo le forme espressive a lui più congeniali ed è in quest’ambito che si sviluppa la sua ricerca stilistica.
Antonio, come è nata questa mostra?
“In estrema sintesi, diciamo che parte dall’esigenza di stabilire un contatto con il mio “pubblico”. A chi parla l’opera che ho realizzato? Che reazioni sollecita? In senso più generale, qual è il pubblico dell’arte contemporanea? A mio avviso, si tratta di una problematica importantissima sia per gli autori affermati che per gli esordienti”
Quale tecnica usa per realizzare suoi i quadri?
“Mentre la mia pittura giovanile aveva accenti prevalentemente di tipo espressionista, le mie opere degli ultimi anni hanno un carattere più tradizionale e di chiara impronta figurativa. Il tema della tecnica è per me fondamentale, infatti, il titolo della mostra, “Per studio e per diletto”, contiene un esplicito riferimento al mio personale bisogno di acquisire una padronanza sempre maggiore dei mezzi espressivi. Nei miei lavori è molto importante il disegno preparatorio, ma tutta l’esecuzione del dipinto si sviluppa in più fasi di approfondimento e dettaglio. Mi dispiace non poter più utilizzare i colori ad olio per problemi di intolleranza, ma per fortuna amo tutte le tecniche pittoriche, anche se negli ultimi tempi sto facendo prevalentemente uso dei colori acrilici per la loro grande versatilità”.
A cosa si ispira nella realizzazione dei suoi quadri?
“Prima che da una ricerca estetica e stilistica mi sento sollecitato da un’esigenza interiore: oltre l’inquietante e angosciosa condizione della realtà quotidiana può esistere uno spazio interiore in cui trovare ristoro e speranza? Possono l’arte e la pittura aiutarci a immaginare un mondo e una condizione umana diversi? In fondo, così come utilizziamo abitualmente la nostra immaginazione per rappresentarci le brutture e gli orrori dell’esistenza (cosa in cui gli artisti sono bravissimi), perché non possiamo provare a utilizzarla per dare spazio ai nostri sogni? Ma per fare questo bisogna imparare di nuovo a sognare e a usare l’immaginazione e la fantasia in una prospettiva diversa. Penso che sia tutto questo che mi spinge a dipingere.
Recentemente Antonio ha esposto all’Isola d’Elba e alla Biennale di Asolo (TV); la personale di quest’anno fa seguito all’analoga iniziativa del 2013. La mostra, al piccolo atelier di Via dell’Opio nel Corso 27 a Montepulciano, resterà aperta fino al 18 settembre con orario 10.00- 13.00 e 16.00-20.00.
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